1. “NEWSWEEK” RACCONTA LA GIORNATA-TIPO DEL PRESIDENTE RUSSO: SI ALZA A MEZZOGIORNO, FA COLAZIONE CON FORMAGGIO, UOVA DI QUAGLIA E SPREMUTA. POI VA A NUOTARE IN PISCINA: GLI PIACE STARE DA SOLO E FARE STILE LIBERO. POI GINNASTICA E BAGNO IN ACQUA CALDA E FREDDA. NON AMA INTERNET E NEI SUOI UFFICI NON CI SONO TELEVISORI. SI SERVE SOLO DELLE TECNOLOGIE PIÙ SICURE, CIOÈ CARTA, PENNA, LINEA TELEFONICA FISSA 2. UN MESE PRIMA DI UN SUO VIAGGIO ALL’ESTERO, L’INTELLIGENCE ISPEZIONA LA CAPITALE CHE LO OSPITA, CONTROLLA LA CAMERA E IL BAGNO. SI PORTA DIETRO CUOCHI E CAMERIERI. QUANDO DORME IN HOTEL, IL SUO STAFF RIMUOVE LE LENZUOLA E GLI OGGETTI DEL BAGNO 3. HA LA PARANOIA DI ESSERE AVVELENATO, AI BANCHETTI ALL’ESTERO NON TOCCA CIBO 4. DIVORZIATO DALLA MOGLIE, HA DUE FIGLIE CHE NON VIVONO IN RUSSIA. MOLTE MODELLE E GINNASTE LO VANNO A TROVARE DI NOTTE. DI GIORNO GLI FA COMPAGNIA UN LABRADOR NERO

Da www.businessinsider.com

 

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Il nuovo articolo di “Newsweek” fa luce su alcuni aspetti della vita privata Vladimir Putin. L’autore, Ben Judah, ha passato tre anni ad intervistare le persone vicine al presidente russo per mettere in piedi il libro "Fragile Empire: How Russia Fell In and Out of Love with Vladimir Putin" (“Il fragile impero: come la Russia si è innamorata e disinnamorata di Vladimir Putin”). Le testimonianze sono di ministri vari, ex o attuali, burocrati, consiglieri e assistenti. Ecco cosa abbiamo imparato:

 

Putin si alza tardi al mattino e fa colazione a mezzogiorno, con formaggio, uova di quaglia e spremuta. Poi va a nuotare in piscina: gli piace stare da solo e fare stile libero. In seguito si dedica alla ginnastica e si immerge in acqua calda e fredda. Non ama internet e nei suoi uffici non ci sono televisori. Si serve solo delle tecnologie più sicure, cioè carta, penna, linea telefonica fissa e apparecchi dell’era sovietica.

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Un mese prima di un suo viaggio all’estero, il suo gruppo di intelligence ispeziona la capitale che lo ospita, controlla la camera e il bagno. Quando lascia la Russia, Putin si porta dietro cuochi e camerieri. Quando dorme in hotel, il suo staff rimuove le lenzuola e tutto ciò che si trova in bagno, sostituendolo con oggetti approvati dal Cremlino.

Non mangia cibo straniero se non è stato approvato dal Cremlino. Ha la paranoia di essere avvelenato, i suoi cuochi sono controllati e una squadra di degustatori assaggia tutto sempre prima di lui. Ai banchetti all’estero non tocca cibo.

 

Al Cremlino non ama starci. Abita in un palazzo fuori Mosca perché detesta il traffico, lo smog e “la congestione umana” della città. La sua cerchia lo chiama ”Zar”. Si muove come fosse di bronzo. Quando entra in una stanza, si crea silenzio assoluto. I suoi assistenti parlano a voce bassa. Lui non parla quasi. Non sente la necessità di sorridere, di passeggiare all’esterno, di bere. Da lui si deve tenere una distanza di almeno tre metri.

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Non ha una vita personale intensa. I suo genitori sono morti, da sua moglie ha divorziato. Ha due figlie che non vivono in Russia. In compenso si mormora che molte donne, tra modelle e ginnaste, lo vadano a trovare di notte. Di giorno gli fa compagnia il cane, un Labrador nero. La sua vita è monotona e lui si considera un gran lavoratore, “più di qualsiasi altro leader da Stalin in poi”.

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