Pierre Boulez, uno dei massimi compositori e direttori d'orchestra mondiali, è deceduto il 5 gennaio a Baden Baden, località termale tedesca, dove si era trasferito da diverso tempo. L'artista francese aveva 90 anni. L'annuncio è stato rilasciato dalla famiglia tramite un comunicato della Philharmonie de Paris, il nuovo teatro sinfonico di cui fu tra i grandi ispiratori: "Per tutti quelli che l'hanno incrociato e hanno potuto apprezzare la sua energia creativa, la sua esigenza artistica, la sua disponbilità e la sua generosità, la sua presenza resterà viva e intensa", si legge.
Nato a Montbrison, un piccolo comune situato nel dipartimento della Loira nella regione del Rodano-Alpi il 26 marzo 1925, fin dal secondo dopoguerra è stato uno dei grandi sperimentatori e ricercatori nel campo della musica contemporanea, lavorando con metodi all'avanguardia e interpretando le opere dei compositori più importanti a cavallo dei secolo dell'Otto e Novecento come Wagner, Stravinsky, Debussy, Mahler e Bartók.
Teorico e pedagogo della musica, Boulez ha sempre militato per l'inserimento di brani di compositori "nuovi" nei programmi dei grandi teatri, scegliendo certo di approfondire l'opera dei grandi maestri ma senza mai distogliere la propria attenzione alla modernità e alla ricerca: "Lo scopo della musica non è di esprimere sentimenti ma di esprimere la musica", spiegava.
Da adolescente, agli studi di matematica intrapresi a Lione, preferisce quelli musicali: lascia la scuola per diventare allievo di Olivier Messiaen e di René Leibowitz e, poi, di Hans Rosbaud, pioniere della tradizione austro-tedesca, dai quali apprende la tecnica dodecafonica arrivando a scrivere musica atonale secondo lo stile seriale post-weberniano. Poco più che ventenne, scrive le prime composizioni che diventeranno anche le sue opere più apprezzate del primo periodo: le vocali-strumentali Le visage nuptial (1946-1950) e Le soleil des eaux (1947), per voce femminile e orchestra, oltre alla seconda sonata per pianoforte.
ZAPPA BOULEZ LANG BOULEZ BOULEZ
È il 1948 e Boulez è già uno dei nomi più seguiti, diventando una delle guide e ispirazione di molti giovani compositori e sperimentatori, tra i quali John Cage e, successivamente, Frank Zappa. Boulez commissionerà a Zappa un brano per la sua orchestra da camera di 31 elementi, l'Ensemble Intercontemporain. Lui gli consegnerà The Perfect Stranger, un brano che lo vedrà suonare su un macchinario all'avanguardia, il Synclavier.
Dal 1955 ha organizzato a Parigi i concerti del Domaine musical. Ma la sua attività principale, sul finire dello scorso secolo, è stata la rielaborazione dei propri lavori: lavorava, come spiegava lui stesso, con una tecnica "a spirale": addentrandosi, cioè, nella sua arte: sarà questo, una fitta relazione di rimandi costanti che crescono all'interno delle sue composizioni, uno dei tratti distintivi della ricerca portata avanti da Boulez. Mai stare fermi, in una costante e continua evoluzione personale.
Il suo interesse si è rivolto anche alla musica concreta, oltre che all'insegnamento. Professore alla prestigiosa Accademia di Musica di Basilea ha fondato l'Ircam, del quale è stato direttore fino al 1992. Nato nel 1976 su richiesta dell'allora presidente francese Georges Pompidou, è la massima istituzione dedicata allo studio e sviluppo della musica moderna. Ha diretto la cattedra di Invention, technique et langage en musique presso il Collège de France.
A partire dagli anni Settanta, con la nascita dell'Ensemble InterContemporain (1975), la ricerca diventa la sua prima ossessione. Per il centenario del Nibelungenring dirige, un anno dopo a Bayreuth, un nuovo allestimento della tetralogia di Wagner. Tra le sue interpretazioni più interessanti la prima esecuzione integrale di Lulu di A. Berg (1979) e il nuovo allestimento del Moses und Aron di A. Schönberg (1995-1996). Tra le opere più tarde, quelle in continua evoluzione-rielaborazione, si possono citare Répons (1980-88), ... explosante-fixe... (1991-95), Incises per piano (1994) e Dérive (1996).
Commendatore delle Arti e delle Lettere in Francia, ha ricevuto la medaglia per le scienze e per le arti in Austria, la Croce al merito di I Classe e il cavalierato dell'Ordine pour le Mérite in Germania, oltre alla Gran Croce dell'Ordine di San Giacomo della Spada in Portogallo. Nel 2012 la Biennale Musica di Venezia gli ha conferito il Leone d'Oro alla carriera e nel 2002 ha vinto il Glenn Gould Prize.
La sua discografia, tra opere vocali e strumentali, è tra le più imponenti al mondo. Uomo schivo e riservato, sempre alla ricerca di nuovi mondi musicali da esplorare, una delle sue dichiarazioni suona oggi come il perfetto epitaffio di una vita straordinaria: "Per me la curiosità è vita. Se non sei curioso, sei in una bara".