Estratto dell’articolo di Alessandra Paolini per la Repubblica
Signora Alba Parietti, è pronta? Parliamo d’amore? “Ma sì! Mi coglie nel momento giusto: un anno fa ho incontrato il mio principe azzurro. Pensi che mi manda le rose ogni mese, per il nostro anniversario…”. A sessant’anni compiuti, la donna che nel ’90 sedusse mezza Italia seduta sullo sgabello di GalaGoal vive un momento di inattesa felicità, volteggiando finalmente al di sopra della nuvola di gossip che per decenni ha avvolto la “coscia lunga di sinistra”.
Parleremo subito del suo principe azzurro. Prima però le chiedo di saltare di palo in frasca. Ha sentito che, secondo Paola Ferrari, voi due da ragazze vi “palleggiavate” Sandy Marton, la star di People from Ibiza?
“Non vorrei rispondere… Lei l’avrà vissuta così. Come diceva Oscar Wilde ‘La falsità è la realtà degli altri’. E comunque, Paola ha anche detto che avevamo in comune Alessandro Stepanoff, all’epoca il fotomodello più famoso al mondo. Perciò a questo punto sarebbe meglio lasciare la risposta a Sandy e ad Alessandro che sono tutt’ora miei carissimi amici. Pensi che Alessandro e sua moglie Carina hanno persino chiamato la figlia come me, Alba. Anzi, le voglio dire un’altra cosa…”
Che cosa?
“Paola deve a me il marito (l’imprenditore Marco De Benedetti, ndr). Sono io che li ho fatti conoscere. Si sono sposati dopo tre mesi. E tutt’ora sono una bella coppia che si ama, con due figli adorabili. Quando incontro i ragazzi ci scherzo sempre su: ‘Se siete nati belli e ricchi è merito mio…’. E comunque, e poi finisco sull’argomento: se c’è una cosa che non ho mai fatto in vita mia, perché mi fa orrore, è fare gli occhi dolci al fidanzato o al marito di un’altra. Con me, invece, lo hanno fatto spesso…”.
Con lei presente?
“Hai voglia! È la solita storia della competizione tra donne. Fare la gatta morta, cercare di conquistare uno che sta con te - che magari sei pure famosa - le fa sentire più fighe. Ma io non ce l’ho con loro, semmai con quel tipo d’uomo che si sente lusingato e non si tira indietro. La realtà è che uno che si presta al gioco vale poco”.
Il suo principe azzurro, invece, quanto vale?
“Tantissimo. Fabio (Adami, ndr) è il compagno che se da ragazzina mi avessero detto ‘Disegna su un foglio l’uomo della tua vita’, l'avrei disegnato esattamente uguale. E non solo perché è bellissimo, ma perché è capace di farmi sentire felice, di proteggermi, di ascoltarmi. E dire che credevo di essere fatta solo per gli amori tormentati. Dopo Oscar Wilde, Tiziano Ferro: Fabio mi ha fatto capire quanto è bello Un amore semplice”.
Lui è un manager di Poste Italiane. Vi siete conosciuti sul treno Roma- Milano.
“Esatto. Una storia che non aspettavo. Avevo compiuto da poco sessant’anni e mi ero convinta di voler stare da sola. Erano sei anni che non volevo una storia importante. Del sesso non mi interessava più nulla. A me, senza amore, non è mai piaciuto. Ma non che stessi male: avevo trovato il mio equilibrio. Poi sono salita su quel treno. C’è stato uno sguardo intensissimo tra noi. Ho pensato che fosse strafigo. Lui mi ha confessato poi che da ragazzo era sempre stato innamorato di me e che i suoi amici una volta gli regalarono una mia foto autografata, perché aveva sempre voluto conoscermi. Ma sul vagone quasi non ci siamo scambiati una parola. Solo all’arrivo, è venuto a parlarmi. Io sono scappata. Mi ha raggiunto e lasciato il suo biglietto da visita: ‘Per qualsiasi cosa io ci sono!’”.
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(…)
Domanda di rito. Il suo primo bacio?
“Non fu una mia scelta: ma del gioco della bottiglia, avevo 13, 14 anni”.
Il fortunato?
“Mi pare fosse Marco Zatterin, che ora credo sia un vicedirettore della Stampa…ho sempre saputo scegliere bene (ride)’”.
Il primo bacio non pilotato dalla sorte?
“A un ragazzo che faceva il cameriere a Torino. Era bellissimo”.
E Christopher Lambert come baciava?
“Da dio! A conti fatti è stata una bellissima storia finita molto male. E oggi non lo metterei tra gli uomini che hanno contato di più. Diciamo che era un bravo attore anche nella vita vera”.
Quali sono, invece, gli uomini della sua vita?
“Pochi. Franco Oppini, con cui ho un rapporto bellissimo. Il compleanno di mio figlio Francesco lo abbiamo passato al ‘Jackie O’’ con sua moglie Ada e Fabio mentre lui, Franco, cantava al piano. Ci siamo sposati giovanissimi: anni meravigliosi vissuti insieme agli altri Gatti di vicolo Miracoli. Poi c’è Stefano Bonaga: l’intelligenza, la cultura allo stato puro, compagno spiritosissimo. Giuseppe Lanza di Scalea: la classe. Mi ha insegnato a stare al mondo, anche se non è riuscito a insegnarmi a parlare poco… (ride). Poi Cristiano De Andrè - la nostra coppia fu un vero disastro - ma è il migliore amico del mondo. E ora Fabio, che cercavo da tutta la vita”.
(…)
A 58 anni Paulina Porizkova, la top model anni Novanta, ha postato una foto in cui è semi nuda. E ha scritto “L’erotismo non ha una data di scadenza”. Sarà d’accordo…
“D’accordissimo. E chi pensa che una donna passati gli ‘anta’ non sia più oggetto del desiderio ha un problema. L’erotismo è questione di chimica, a prescindere dall’età. Ora però non mi faccia altre domande su questo argomento, che Fabio si arrabbia. Lui fa un lavoro dove non è abituato a questo tipo di esposizione sul suo privato”.
Neanche una cosuccia?
“Va bene: fa una gricia da paura, un inno all’erotismo”.
Allora, Fabio è fuori da questa domanda. Ma è vero che con lei l’80 per cento degli uomini ha fatto cilecca al primo appuntamento?
“Confermo (ride). Però poi col tempo sono migliorati… è successo a tutti tranne ad uno! (ride)”.
Ansia da prestazione?
“Penso di sì. Si ritrovavano con me tra le braccia e si sentivano come all’esame di maturità. I maschi rispetto a noi donne hanno sta ‘condanna’. Anche se è un problema che si creano loro. Un uomo, per me, è un uomo perché sa starti accanto. Come Fabio. Come, in modo diverso, ha fatto mio padre. Certo, il sesso è importante. Ma non è tutto”.
Nel ’90 lei divenne una dea, seduta su quello sgabello di TMC a commentare i mondiali di calcio. A ripensarci, tutto quel clamore non le metteva ansia?
“Sì, è stato un momento pazzesco, molto stressante. Ma sinceramente ha sistemato economicamente me e tre generazioni a seguire (ride). Se ci fosse un grafico a raccontare quegli anni, sarebbe un picco in ascesa verticale e lunghissimo. Picco che poi, naturalmente, è calato. Il grafico è diventato orizzontale, ma stabile. Sa che a quei tempi c’è chi mi offriva di tutto? Un costruttore mi regalò una villa a Sharm el-Sheikh per partecipare a una convention!”.
E lei l’ha accettata?
“Beh certo”.
Molti le chiesero di entrare in politica. Quale partito?
“Tutti. Specie quelli di destra, anche se poi passavo per la ‘coscia lunga di sinistra’”.
E perché non si buttò?
“Walter Veltroni mi disse: ‘Lascia stare, che in politica per tre che si divertono ci sono tutti gli altri che si annoiano’. Gli ho dato retta, anche se sinceramente ho sempre pensato che avrei fatto parte di quei tre”.
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Cosa?
“A volte mi attaccano per tutto. Come questa storia delle labbra. Tutti i delitti cadono in prescrizione…e le mie di labbra risalgono a trenta anni fa".
Ci rimane male?
“Più che altro mi dispiace leggere commenti così stupidi. Fabio mi dice di lasciare perdere… E, quando vado a sbirciare sui loro profili social, mi accorgo che chi mi insulta è magari l'ultimo che dovrebbero parlare…”.
Beppe Caschetto, tra i più famosi manager dello spettacolo, ha raccontato che lei in quegli anni ruggenti ha rifiutato di recitare in un James Bond, perché non aveva voglia di fare una full immersion di inglese.
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“Vero, vero. Era una parte in GoldenEye. Diciamo che anche allora ero una cialtrona determinata… Ma secondo me Caschetto è ancora arrabbiato con me perché all’epoca rifiutai un contratto da nove miliardi di lire”.
Nove miliardi? Chi glieli offrì?
“Silvio Berlusconi. Che in quel momento stava per fondare Forza Italia. Come le ho detto, sono una determinata. Soprattutto, a restare sempre e comunque libera”.
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