maria de filippi uomini e donne
Renato Franco per il “Corriere della Sera”
Dopo Sanremo - un frullatore televisivo concentrato in 5 giorni - Maria De Filippi è tornata alla solita routine - un frullatore televisivo 6 giorni su 7. La sua tv abbraccia generi diversi, raccoglie successi trasversali, ma anche critiche, raggiunge un pubblico largo e fedele, sempre sopra il 20% di share.
C'è chi dice che i talent siano una fabbrica di illusioni.
«Intanto non bisogna dimenticare che sono programmi televisivi. E poi sono programmi che danno a tanti ragazzi l' opportunità di vivere un' esperienza importante. Rimane il fatto che una delle serate di Sanremo è stata aperta da una grande compagnia internazionale il cui protagonista è Leonardo Fumarola, ballerino della prima edizione di Amici. Rimane il fatto che più dell' 80% degli aspiranti ballerini passati da Amici , oggi è professionista. Rimane anche il fatto che comunque anche se solo uno su cento riuscisse, sarebbe comunque un successo».
maria de filippi elettrizzata di essere a sanremo
La tv deve dare modelli?
«Non credo che la tv debba essere pedagogica, dare modelli di comportamento. Uomini e donne io l' ho sempre preso come un divertimento, non ho mai pensato di fare una televisione che dovesse insegnare qualcosa».
A «C'è posta per te» lei racconta la pancia del Paese, quella di cui si parla poco e poi decide le elezioni.
«Anche in questo caso non cerco modelli positivi o negativi, cerco storie di persone con cui la gente si possa identificare».
Il sabato è concentrata sul serale di «Amici». Quest'anno l'impressione è che ci sia più attenzione sulla giuria che sui ragazzi del talent. No?
MARIA DE FILIPPI STEFANO DE MARTINO
«Forse è la torrenzialità di Morgan che a un primo impatto può dare un'impressione sbagliata. Ma i ragazzi sono sempre al centro del programma. Quest'anno ho preferito puntare su una giuria con personalità più legate al canto, come Ermal Meta, e al ballo, come Eleonora Abbagnato. È una giuria più di nicchia, meno popolare: Ermal è meno noto di Loredana Berté; Ambra è meno famosa di Sabrina Ferilli».
C'è anche Morgan, uno che in passato era stato molto duro con lei. Disse che lei era «cattiva». Non se l’è presa?
«Lo considero una persona molto intelligente, anche un provocatore brillante. Volevo capire cosa c'era dietro. E mi ha raccontato che lui conosce e sa come funzionano i meccanismi della comunicazione: se vuoi che le tue dichiarazioni abbiano risalto devi colpire un bersaglio grosso, così il titolo c'è e hai spazio sui giornali. Io ero il bersaglio grosso».
Perdona tutti?
«Lui sì perché lo stimavo anche prima, quando sparano su di me il mio atteggiamento non è sempre di comprensione, ci mancherebbe. C'è chi lo fa apposta e certo non cado nella trappola di dare visibilità a chi non ne ha e la cerca».
La Rai ha chiuso il programma di Paola Perego. Che idea si è fatta della vicenda?
«Mi è sembrato un provvedimento esagerato. In Rai ho visto una rigidità che a Mediaset non c'è, la macchina Rai è piena di protocolli: mi stupisce molto che nessuno sapesse niente di quel cartello. Quindi credo che dietro ci sia altro».
In Rai si discute di tetto agli stipendi.
«Mi sembra un discorso fuori luogo e senza senso. Per la Rai sarebbe un duro colpo. E comunque solo in Italia chi guadagna viene visto in maniera negativa. Basta guardare a cena tra amici: tutti pronti a parlare di calciatori che guadagnano troppo, ma mai nessuno a osservare che riempiono gli stadi e fanno girare un'economia».
Fazio attacca la politica e si dice pronto ad autoprodursi. Lei lo fa già con la sua Fascino: che vantaggi ci sono a essere produttori di se stessi?
«Hai una struttura più snella e agile, fai le cose meglio e più velocemente, lavori con persone che scegli, con cui hai più affinità e che riesci anche a motivare di più. I vantaggi sono tanti».
Così si riesce anche ad avere tutto sotto controllo. Lei è una perfezionista?
«Annaspo quando sono impreparata, mi sgamano subito. Io detesto non sapere le cose e non essere preparata».