#BOYCOTTDOLCEGABBANA - "NON DOVEVANO VESTIRE MELANIA TRUMP", STEFANO GABBANA RISPONDE AGLI ATTACCHI SOCIAL E RILANCIA CON TONO DI SFIDA L’HASHTAG CHE INVITA A BOICOTTARE LA CASA DI MODA ITALIANA – TRA GLI UTENTI MOLTI PRENDONO LE DIFESE DEL MARCHIO, POICHÉ "MODA E POLITICA NON DOVREBBERO MESCOLARSI"

- -

 

-

Condividi questo articolo


STEFANO GABBANA TRUMP STEFANO GABBANA TRUMP

Silvia Renda per www.huffingtonpost.it

 

 

Per l'incontro con il papa, Melania ha scelto Dolce e Gabbana. Le foto della visita a Roma hanno fatto il giro del mondo e nel mondo si è parlato ancora una volta della nota casa di moda italiana. I detrattori di Trump, però, non hanno apprezzato la decisione degli stilisti di vestire la first lady e sui social una pioggia di critiche ha investito l'account ufficiale D&G.

 

"Sono delusa. Gucci è diventato il mio nuovo brand preferito", scrive qualcuno. "Non entrerò mai più in un negozio Dolce e Gabbana", aggiunge un altro. E così via, in migliaia di commenti, dove molti, con un "Unfollow", hanno pubblicamente annunciato la loro defezione alla pagina.

 

 

Non è apparso turbato dagli attacchi Stefano Gabbana, che dal suo profilo Instagram ha manifestato orgoglio per le creazioni indossate dalla signora Trump, invitando i critici (in maniera non sempre elegante) a tenere per sé le proprie opinioni e rilanciando con tono di sfida l'hashtag #boycottdolcegabbana, boicottiamo Dolce e Gabbana.

 

STEFANO GABBANA TRUMP STEFANO GABBANA TRUMP

"Che strano! Ieri alle ore 23 avevamo 13,7 milioni di followers... oggi, ore 12, dopo tutti questi 'unfollow you' abbiamo ancora 13,7 milioni", ha scritto in un post che ha ottenuto quasi 3mila like. Tra gli utenti, infatti, molti altri prendono le difese del marchio, poiché "moda e politica non dovrebbero mescolarsi".

 

Eppure così è stato da quando Trump si è insediato alla Casa Bianca. Stilisti come Tom Ford, Marc Jacobs e Christian Siriano hanno dichiarato pubblicamente di non voler che Melania indossi abiti con la loro firma. "Non ha nulla a che fare con lei, ma con ciò che rappresenta sul piano politico, e quello che sta accadendo non è buono per nessuno", aveva spiegato Siriano in un'intervista al Time.

 

Evidentemente non la pensano allo stesso modo i due stilisti nostrani, che vantano la celebrazione del Made in Italy e parlano della consorte del presidente statunitense come di una "Donna D&G". Non è la prima volta, poi, che si vedono costretti a rispondere alle critiche sui social, dove nel 2015 era nato un movimento per boicottare il marchio.

 

STEFANO GABBANA TRUMP STEFANO GABBANA TRUMP

All'epoca Domenico Dolce aveva dichiarato in un'intervista che per loro "l'unica famiglia è quella tradizionale", con un attacco alle adozioni gay e alla gestazione per altri. Personaggi come Madonna ed Elton John rifiutarono di acquistare i loro abiti in seguito a questi commenti. Successivamente arrivarono le scuse per le "frasi inadeguate" dalla casa di moda , scelta ancora oggi da numerose celebrità.

STEFANO GABBANA TRUMP STEFANO GABBANA TRUMP

 

stefano gabbana stefano gabbana IVANKA E MELANIA TRUMP CON PAPA BERGOGLIO IVANKA E MELANIA TRUMP CON PAPA BERGOGLIO MELANIA TRUMP A ROMA MELANIA TRUMP A ROMA MELANIA TRUMP A ROMA MELANIA TRUMP A ROMA stefano gabbana gongola per la scelta di melania trump stefano gabbana gongola per la scelta di melania trump

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MAMMA! MORMORA LEONARDINO… - L’AFFETTUOSO INCONTRO TRA LA VEDOVA DEL VECCHIO, NICOLETTA ZAMPILLO, CON IL VIVACISSIMO FIGLIO LEONARDO MARIA, IN DECOLLO PER LA “FEBBRE DEL SABATO SERA” MILANESE: "CHIODO" AL POSTO DEL DOPPIOPETTO MANAGERIALE - DAL 27 GIUGNO 2022, SONO TRASCORSI OLTRE DUE ANNI DALLA SCOMPARSA DI DEL VECCHIO E LA GUERRA SULL’EREDITÀ TRA GLI 8 EREDI SI E’ INGARBUGLIATA DEFINITIVAMENTE QUANDO È ESPLOSO IL CASO DEGLI SPIONI MILANESI DI EQUALIZE SRL, DOVE TRA I CLIENTI PIU’ DOVIZIOSI SBUCA LEONARDINO CHE ‘’VORREBBE MONITORARE IL FRATELLO MAGGIORE CLAUDIO DEL VECCHIO E UN CONSULENTE CHE STA VICINO A UNA DELLE SUE SORELLE, PAOLA DEL VECCHIO…”

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...