CAMPO DALL’ORTO PRONTO A MOLLARE LA PATATA BOLLENTE: INCONTRERÀ PADOAN E RIMETTERÀ IL MANDATO. RIMARRÀ IN CARICA QUALCHE GIORNO, PER DEROGARE AL TETTO DEI 240MILA EURO E SISTEMARE I PALINSESTI. POI SARÀ PARCHEGGIATO (E DORATO) - IL TOTO-NOMI PER IL DOPO È GIÀ PARTITO

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1. RAI, CAMPO DALL'ORTO INCONTRA PADOAN: PRONTO A RIMETTERE IL MANDATO

Aldo Fontanarosa per www.repubblica.it

 

Dai francescani di Assisi - che lo hanno invitato a parlare di servizio pubblico tv, stamattina - al ministero dell'Economia. Antonio Campo Dall'Orto è arrivato in via XX Settembre dove è in corso (dalle 15) l'incontro con il ministro Padoan.

campo dallorto campo dallorto

 

Campo Dall'Orto rimetterà il suo mandato nelle mani del ministro, che rappresenta l'azionista quasi totalitario della tv di Stato. Ora, il ministro non può entrare nella gestione diretta della Rai perché lo vietano le sentenze della Corte Costituzionale a tutela del pluralismo. Ma non può neanche ignorare, in quanto azionista, lo stato di paralisi in cui versa Viale Mazzini.

 

Campo Dall'Orto potrebbe restare al proprio posto ancora per alcuni giorni, così da completare un mini-programma di fine mandato. In particolare è necessario varare il provvedimento che permetterà di derogare al tetto dei 240 mila euro annui lordi per il pagamento degli artisti di una ampia serie di programmi. La decisione va presa entro il 2 giugno.

PADOAN PADOAN

 

A quel punto, Campo completerà i palinsesti 2017-2018, che la Rai presenterà il 28 giugno a Milano e il 4 luglio, a Roma. Quando la Rai avrà già un nuovo direttore generale.

 

 

2. IN RAI È PARTITO IL TOTO-DG IN LIZZA GIÀ NOVE NOMI

Paolo Bracalini per “il Giornale

 

«Lo vedrò presto» assicura Padoan. Dunque il fatidico incontro tra il ministro dell' Economia, azionista della Rai, e il direttore generale Campo Dall' Orto non ha ancora una data ma ci sarà presto, probabilmente settimana prossima dopo il G7. Il dg Rai ha fatto filtrare la sua intenzione di rimettere il mandato al titolare del Tesoro, e di dimettersi se sarà questa l' indicazione che arriverà da Padoan e, dietro le quinte, dal premier Gentiloni.

Luigi Gubitosi Luigi Gubitosi

 

Le quotazioni delle dimissioni, dunque, salgono, ma niente è sicuro in questa fase di caos ai vertici di Viale Mazzini, e con la politica impegnata a sperimentare assi trasversali sulla legge elettorale. Il governo potrebbe anche chiedere a Dall' Orto di continuare, e traghettare la sua controversa gestione fino alla scadenza naturale, nel 2018, quando con le elezioni il quadro politico sarà più chiaro. Ipotesi al momento non da escludere, anche se data per meno probabile dai bookmaker di Viale Mazzini.

 

Claudio Cappon Claudio Cappon

Il toto-dg, infatti, si è già scatenato. Nell' ombra, i papabili vengono sondati per capirne la disponibilità, e le condizioni per accettare un mandato non certo semplice (erediti una polveriera, con in prospettiva una campagna elettorale cruenta). Un consigliere di amministrazione (quota Pd) ha invitato a pranzo nei giorni scorsi Valerio Fiorespino, l' ex direttore delle Risorse Umane Rai fatto fuori da Dall' Orto (proprio sul capitolo assunzioni esterne finito sul tavolo di Cantone) e passato all' Istat, che ha posto come conditio sine qua non l' applicazione del piano Gubitosi.

 

Non è chiaro per conto di chi (il Pd? il ministro Lotti?) sia stato interpellato Fiorespino, ma è certo che la carta di un «uomo Rai», una promozione interna oppure un ex di lungo corso, per succedere a Dall' Orto, sia molto condivisa, esterno naufragato nell' inferno di cristallo (come lo chiama Maurizio Costanzo) dell' ultimo piano di Viale Mazzini.

 

Non a caso lo chiedono sia Forza Italia (Gasparri: «Basta con le investiture calate dall' altro, si privilegino soluzioni interne») che il Pd, col papabile nuovo capo comunicazione del partito, Michele Anzaldi, che dice «serve qualcuno che conosce bene l' azienda e sia in grado di partire il giorno stesso, se fosse una scuola direi qualcuno che sa come si insegna e ha già i registri degli alunni. O che almeno abbia insegnato in un' altra scuola».

giovanni minoli giovanni minoli

 

Subordinata che sottintende la figura più sponsorizzata dall' uomo Rai di Matteo Renzi, ovvero Giovanni Minoli, una vita nella tv pubblica, ora a Radio24 e La7.

Altro nome in circolazione, tra gli interni, è quello di Luciano Flussi, direttore generale Rai Pubblicità, già capo del Personale Rai, dove lavora da quarant' anni. Sempre in lizza Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema, mentre Mario Orfeo, direttore del TgUno, preferirebbe non bruciarsi e tenersi pronto per un Nazareno bis.

 

E poi rispunta un evergreen come Claudio Cappon, già dg Rai due volte in quota centrosinistra. Attualmente è segretario del Copeam (Conferenza Permanente dell' Audiovisivo Mediterraneo), e non dovrebbe neppure spostarsi, perché il Copeam è ospitato proprio negli uffici romani della Rai. Cappon è pensionato, quindi sarebbe un dg senza stipendio (per legge), un dettaglio spendibile politicamente per la maggioranza. Tra i papabili esterni, in quota Margherita-Gentiloni, ci sono Paolo Ruffini e Nino Rizzo Nervo, mentre nelle ultime ore è partito un tam tam su Franco Bernabè, socio del renziano Carrai. E Dall' Orto? Non andrebbe via, ma parcheggiato d' oro in Rai. Si mormora a RaiCom.

 

 

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