Stefano Lorenzetto per "Anteprima di Giorgio Dell’Arti"
Wanda Marra analizza sul Fatto Quotidiano le situazioni di stress provocate dal confino casalingo causa coronavirus. Un esempio: «Luisa, 42 anni, non ne può più di litigare con suo marito, Giorgio, 44. Lui ha degli attacchi di ira improvvisa e lei teme che una volta finirà per non controllarsi». Spiega la giornalista: «Per evitare che le situazioni degenerino è allo studio un questionario da somministrare a 150mila cittadini». Non sarà meglio somministrare il bromuro?
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«Chiesa in uscita contro la pandemia», titola L’Osservatore Romano sulla situazione in Bolivia, nel giorno in cui papa Francesco, in sintonia con il premier Giuseppe Conte, sconfessa la protesta dei vescovi italiani e ribadisce che l’uscita per andare a messa è inopportuna. Non sappia la mano boliviana ciò che fa l’italiana (e l’argentina).
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Titolo dall’Espresso: «Quei ristoranti con le cucine aperte per servire pasti caldi a chi ha fame». Per servirli con le cucine chiuse si attende un miracolo.
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Titolo dalla prima pagina della Verità: «Il governo condanna i ristoranti a morte». Dopo Ciro a Mergellina ecco Ciro a Schiattamuorte.
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Titolo dal Corriere del Veneto: «Da 12 giorni meno casi, si pensa già all’autunno. “Purtroppo tornerà”». Les feuilles mortes se ramassent à la pelle. Tu vois, je n’ai pas oublié…
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Aldo Nove nella sua rubrica Malebolge sulla prima pagina di Avvenire: «In una scala gerarchica rovesciata, il Dominio economico vede, al di sotto dell’inconoscibile vertice, una pletora di emanazioni prive di identità personale, secondo un ordine bifido che tutto gestisce. Cosa intendo per “ordine bifido”? Intendo che le parti avverse, nel gioco antico delle contrapposizioni, sono quelle di un serpente a doppia testa, che attira masse che si contrappongono per il piacere dello stesso unico rettile. Una sorta di malattia dell’uno, che è allo stesso tempo malattia del due». Al tre resta l’emicrania.
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Didascalia dalla prima pagina del Manifesto: «L’azienda Alcantara di Nera Montoro (Narni)». Il Comune di Narni (Terni) come Claudio Scajola: promosso provincia a sua insaputa.
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Dal Fatto Quotidiano: «Una versione non aggressiva del virus può aver sonnecchiato per anni in qualche “santuario” del nostro organismo come avviene già per altri virus». Non resta che andarci in pellegrinaggio.