Patrizia Floder Reitter per “la Verità”
La notizia circolata ieri sulle agenzie immaginiamo sia stata accolta con ghigni di soddisfazione dai soliti soloni di sinistra.
Antonio Socci avrebbe lasciato, dietro pressioni, la direzione della scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia. Le dimissioni, afferma l' agenzia «sono legate al Tweet "velenoso"» di qualche giorno fa contro il Papa. Lo scrittore e saggista avrebbe fatto un passo indietro perché quel suo commento: «Bergoglio corre in soccorso a Conte e si conferma il solito traditore asservito al potere», ha suscitato un polverone di critiche e reprimenda, oltre al consueto esposto al consiglio di disciplina da parte dell' Ordine dei giornalisti, in questo caso quello della Toscana.
In realtà il mandato era già scaduto e Socci aveva spiegato in un successivo Tweet che quelle parole «erano non ponderate, dettate dall' emotività» per aver appreso che il Pontefice sconfessava la Cei sulla partecipazione dei fedeli alla messa».
PAPA BERGOGLIO E GIUSEPPE CONTE
Aveva chiesto scusa, anzitutto a Bergoglio, però ribadendo che quella sconfessione era stata secondo lui un errore: «Intendevo esprimere la delusione e l' amarezza, mia e di molti cattolici, per il perdurare della sospensione delle messe». Sul suo account personale il vaticanista ha criticato il Papa, non è la prima volta e chi si sorprende è un ipocrita, basta leggere gli articoli e i due libri dedicati a Bergoglio per sapere che Socci ha spesso parole dure nei confronti di un Pontefice che «ha un grande successo mediatico tra i mangiapreti, ma ha portato la Chiesa in una grande confusione».
E che però fa cose «che mi commuovono profondamente», afferma Socci, così come di Francesco lo entusiasmano «la sua libertà evangelica, la sua semplicità, il suo essere fuori dagli schemi clericali». Per L' Ordine professionale, invece, le parole del vaticanista violano la deontologia, l' etica del giornalismo» e non sono «diritto di espressione». È stato anche invocato l' intervento della Rai, socio fondatore del centro umbro, contro chi non sarebbe «educatore dei futuri giornalisti» da parte di Vittorio di Trapani, segretario di Usigrai.
VITTORIO DI TRAPANI SEGRETARIO USIGRAI
Eppure Bergoglio è molto più avveduto. Nella lettera di ringraziamento per il libro La profezia finale, Francesco si rivolgeva a Socci chiamandolo «caro fratello» e scriveva: «Ho cominciato a leggerlo e sono sicuro che tante delle cose riportate mi faranno molto bene. In realtà, anche le critiche ci aiutano a camminare sulla retta via del Signore». Forse al Papa avrà fatto bene pure il Tweet di delusione, per un Pontefice che appoggia il governo e ci toglie le messe.