IL CIELO GRIGIO SOPRA I BERLINER - INNOVATORI CONTRO TRADIZIONALISTI: L’ORCHESTRA AUTOGESTITA SI SPACCA SUI CANDIDATI A NUOVO DIRETTORE MUSICALE - TRA NELSONS E THIELEMANN, SPUNTA IL TERZO INCOMODO: BARENBOIM

Secondo alcuni commentatori l’argentino-israeliano Barenboim, 72enne e berlinese d’adozione, ben radicato nella città e politicamente molto amato, potrebbe rappresentare un prezioso ponte direttoriale per l’orchestra, restando sul podio per qualche anno, fino alla nomina di uno fra i candidati giovani, nel frattempo maturati...

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Simonetta Bentivoglio per “la Repubblica”

 

Dubbi e misteri pesano sull’avvenire dei Berliner Philharmoniker. La gloriosa orchestra tedesca, riunitasi lunedì per eleggere il direttore a cui sarà affidata la loro guida dal 2018 (l’organismo sinfonico ha un’identità democratica e autogestita), ha finito per deludere le aspettative dei numerosi scommettitori.

 

Per il momento nulla di deciso fra gli orchestrali. I quali, in un fumoso comunicato stampa diffuso in tarda serata dopo un segreto, lungo e (pare) animatissimo conclave, hanno dichiarato solo che la discussione è stata intensa e “amichevole” (dobbiamo crederci?), e che promettono di annunciare fra qualche mese, o comunque entro un anno, il nome del successore di Sir Simon Rattle, attuale “Conductor” stabile della formazione sinfonica più prestigiosa al mondo.

 

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Riunitisi nella Jesus-Christus- Kirche di Dahlem, dove registravano i loro dischi Wilhelm Furtwängler e Herbert von Karajan, i Berliner non sono riusciti a trovare un accordo sulla scelta. Il fatto è che l’orchestra si divide attualmente in due fazioni.

 

L’una, giovanilista e innovativa, crede nelle molte tournée internazionali e nell’incremento della dimensione digitale (già proiettata nella Digital Concert Hall dei Berliner, che consente di seguire “live” i loro concerti), e soprattutto tifa per maestri giovani ed energici quali il lettone Andris Nelsons e il venezuelano Gustavo Dudamel;

 

l’altra, tanto più conservatrice e passatista, legata dunque alla cultura storica germanica e al prestigio di quel sommo suono tedesco che riflette la bandiera dei Berliner, pare più favorevole al tradizionalista Christian Thielemann, 56enne berlinese, notoriamente nazionalista (si è definito anti-islamico), nonché erede del mondo musicale di Furtwängler.

 

Philharmoniker Berliner Philharmoniker Berliner

Ma il suo atteggiamento ideologico è imbarazzante per una metropoli cosmopolita e libertaria qual è Berlino. E probabilmente il suo repertorio è troppo limitato e “antico” per una compagine tesa verso il futuro come la Filarmonica berlinese.

 

I nomi di quei direttori sono affiorati nel momento in cui, di recente, è stato reso noto un sondaggio tra il pubblico realizzato dagli stessi Berliner, in cerca dell’indicazione “popolare” di un nuovo direttore.

 

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L’iniziativa ha coinvolto 1.300 intervistati dai quali sono emerse le seguenti opzioni: primo Andris Nelsons, con 448 voti, secondo Dudamel, con 229 preferenze, terzo Thielemann, con 223, quarto Daniel Barenboim, con 125 fautori. E a distanza ravvicinata seguono Mariss Janson, che però ha problemi di salute e un solido contratto con l’Orchestra Sinfonica della Radio di Monaco di Baviera, e gli italiani Riccardo Chailly (il quale ha appena avviato un rapporto continuativo con la Scala) e Riccardo Muti (che pare in felice sintonia con la Chicago Symphony).

 

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Secondo alcuni commentatori l’argentino-israeliano Barenboim, settantaduenne e berlinese d’adozione (dal 1992 dirige la Staatsoper unter den Linden, nell’ex Berlino est), ben radicato nella città e politicamente molto amato, potrebbe rappresentare un prezioso ponte direttoriale per l’orchestra, restando sul podio per qualche anno, fino alla nomina di uno fra i candidati giovani, nel frattempo maturati. Ma sono soltanto ipotesi: il cielo sopra i Berliner è ancora nuvoloso.

Philharmoniker Berliner Orchestra Philharmoniker Berliner Orchestra barenboim e pereira barenboim e pereira BARENBOIM BARENBOIM

 

 

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