IN CIMA AI MONTI, IN FONDO A DELLA VALLE - LO SCARPARO, STUFO DI "NON TOCCARE PALLA" IN RCS, SI BUTTA I QUOTIDIANI MONTI-RIFFESER? ANCHE CALTARICCONE PENSA AD ALLARGARSI COL GRUPPO "QN" - TUTTO DIPENDE DALLA "MADRE-MATRONA" MARISA

Il fratello Andrea è già azionista con il 10% del gruppo Monti-Riffeser, ovvero "il Giorno", "Resto del Carlino", "La Nazione", che sono giornali che interessano di più a livello territoriale alle sue aziende (Fiorentina e Tod's) - Calta potrebbe arrivare fino a Piacenza, ma non oltre...

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andrea monti andrea monti

Marco Franchi per "il Fatto Quotidiano"

 

   Mentre incalza la resa dei conti finale su Rcs in vista del 29 marzo quando scadranno i termini per la presentazione delle liste dei candidati per il rinnovo del cda, i riflettori del risiko editoriale si sarebbero accesi anche su un altro grande impero di carta: la Monrif della famiglia Monti-Riffeser, presente sul mercato attraverso la Poligrafici Editoriale con il circuito QN (Quotidiano Nazionale), Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno.

 

   Il boccone è ghiotto: conquistare la galassia QN significa entrare in giornali fortemente radicati sul territorio. A Firenze, per esempio, la Nazione è il quotidiano della città per le notizie di cronaca locale ed è ancora molto letto soprattutto per le pagine dei necrologi nonché per quelle dedicate allo sport a livello provinciale.

 

SCOTT JOVANE CALABRESI ANDREA MONTI FERRUCCIO DE BORTOLI A BAGNAIA SCOTT JOVANE CALABRESI ANDREA MONTI FERRUCCIO DE BORTOLI A BAGNAIA

Ma mettere le mani sulla proprietà non è facile finché c’è l’inossidabile Marisa Monti, nata a Ravenna che ha ereditato dal padre Attilio (soprannominato “Artiglio” per la determinazione negli affari sparsi fra zuccherifici, alberghi, raffinerie e giornali) il Resto del Carlino costruendoci poi attorno un polo editoriale. Ancora oggi Marisa è presidente del gruppo, ne possiede il controllo e fra una cena e una convention nella tenuta senese di Bagnaia (la cittadella esclusiva che l’Osservatorio dei giovani editori ha trasformato in capitale convegnistica del giornalismo), riceve in pellegrinaggio i suoi direttori.

MARISA MONTI RIFFESER A BAGNAIA MARISA MONTI RIFFESER A BAGNAIA

 

Nel 2005, era l’estate dei “furbetti del quartierino” che volevano mettere le mani sul Corriere della Sera, in un’intervista a Panorama liquidò una domanda sul rischio che Rcs fagocitasse la Monrif: “Non lo temo perché non vendo. Sono un osso duro, oddio tutto ha un prezzo. Trovassi un Ricucci che mi fa un’offerta super...”. Chissà se oggi ha cambiato idea. I pretendenti non mancherebbero. Gli ultimi rumors raccolti nell’ambiente editoriale, puntano il dito in particolare su Francesco Gaetano Caltagirone che – ecco le voci – vorrebbe “annettere” i quotidiani di QN al suo gruppo che edita già il Messaggero, il Mattino di Napoli e il Gazzettino di Venezia.

 

n cc47 and riffeser madre marisa monti n cc47 and riffeser madre marisa monti

L’obiettivo sarebbe quello di arrivare a coprire il territorio fino a Piacenza, escludendo però il Giorno che, sostengono le stesse fonti, se fosse acquistato dall’ingegnere difficilmente potrebbe sopravvivere in autonomia, visto che a Milano con il Corriere, il Giornale e Libero il mercato è saturo. Altre fonti guardano invece al possibile interesse da parte di un investitore americano, deciso a entrare sul mercato tricolore. Ma in partita potrebbe entrare a sorpresa anche un altro imprenditore appassionato di editoria. In molti hanno notato lo strano silenzio di Diego della Valle sulla partita Rcs.

 

DELLA VALLE ELKANN DELLA VALLE ELKANN

Mister Tod’s si sarebbe riavvicinato al dominus di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli. Proprio quell’“arzillo vecchietto”, con cui per altro sono indebitati i treni Italo di Ntv, che nelle grandi manovre di via Solferino è schierato dalla parte opposta degli Agnelli. Non è un caso se gli ultimi attacchi sulla gestione operativa di Rcs arrivano dal picconatore Della Valle ma dall’amico Urbano Cairo, editore de La7. La posizione improvvisamente defilata dell’imprenditore marchigiano ha lasciato spazio ad alcune ipotesi.

 

Ferruccio De Bortoli Diamante DAlessio Andrea Monti Ferruccio De Bortoli Diamante DAlessio Andrea Monti

Forse ha deciso di vendere una parte o tutta la sua quota in Rcs che, ha detto del resto lui stesso in una delle sue ultime apparizioni pubbliche, “è stato un investimento tutto sbagliato, non sono riuscito quasi a toccare palla”. O forse, aggiungono altre fonti, Della Valle si è stancato di fare il ribelle nel salotto di via Solferino occupato dalla Fiat e ha deciso di sparigliare i giochi, uscire, fare cassa e spostare l’investimento su giornali per lui (per la Tod’s e per la sua Fiorentina) forse più strategici almeno a livello territoriale come quelli della Poligrafici Editoriale. Di cui, per altro, il fratello Andrea è già azionista con circa il 10% acquistato nel 2010 proprio da Rcs per 9,5 milioni di euro.

 

ANDREA MONTI ANDREA MONTI

   Fantaeditoria? Chissà. Le trattative, se mai ci saranno, andranno comunque fatte con Andrea Riffeser Monti cui la madre Marisa ha affidato il timone operativo di Monrif-Poligrafici e che, secondo quanto si sussurra nelle redazioni di Qn, vorrebbe anche vendere ma non senza il via libera della capo-famiglia. Intanto, spetta a lui licenziare i direttori.

 

E il turnover in casa Qn è altissimo: nel 2012 Mauro Tedeschini è stato licenziato in tronco dalla direzione del quotidiano La Nazione di Firenze perché, secondo il cdr del quotidiano che per protesta aveva proclamato un giorno immediato di sciopero, l’editore non avrebbe condiviso l’impostazione scelta da Tedeschini sullo scontro tra la Fondazione Mps e l’allora sindaco di Siena Franco Ceccuzzi per il ritardo dei finanziamenti al Comune. Stessa sorte è toccata di recente a Marcello Mancini, sostituito da Pierfrancesco De Robertis al timone de La Nazione dopo meno di un anno.

 

A far discutere, nelle redazioni del gruppo, è stata però anche un’assunzione. Quella di Bruno Vespa (già collaboratore) che a novembre 2014 è stato nominato nuovo direttore editoriale del Quotidiano Nazionale. La mossa era stata accolta con “profondo sconcerto” dal coordinamento dei comitati di redazione dei giornali del gruppo, già alle prese con piani di riorganizzazione aziendale, che avevano contestato la scelta di affidare “un incarico superfluo” a una figura esterna.

Matteo Renzi Bruno Vespa Matteo Renzi Bruno Vespa

 

   Sul fronte dei conti 2014, Monrif ha aumentato il fatturato a 225,7 milioni (+8,7%) grazie ai 20,1 milioni incassati con la vendita della sede della Nazione a Firenze ma i ricavi pubblicitari sono scesi del 4,4% a 62,8 milioni. Quanto alla controllata Poligrafici Editoriale, ha chiuso in utile il 2014 con 87,8 milioni di ricavi (-0,9%) grazie anche all'aumento di 0,1 euro del prezzo in edicola.

 

   “La crisi si fa sentire per tutti e, come per le banche, anche il settore editoriale sta cercando una nuova fase di consolidamento in modo da alimentare le sinergie e ammortizzare i costi”, commenta un analista. Il che, tradotto, significa nuovi matrimoni e alleanze alla ricerca della preda giusta. Come Monrif?

 

 

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