Marco Giusti per Dagospia
“Vafanculo tu e la metafora!” – “Ho spaccato co sto chatouche!” Ci siamo. Abbiamo finalmente il film più coatto e stracult della stagione. E un fenomeno al box office. “Signora, lei ha 5 chili in più”, dice l’addetto al check-in. “E tu tieni chilla panza!”, risponde la signora. Difficile da spiegare per chi non abbia visto almeno un piao di puntate del loro programma tv, Made in Sud, ma la coppia Monica Vita-Enzo Iuppariello, noti come Arteteca, protagonisti di questo Vita cuore battito, diretto da Sergio Colabona, regista anche della trasmissione, sono delle star a Napoli e in tutto il sud.
Così non è un caso se il film in quattro giorni di programmazione si sia piazzato al terzo posto negli incassi, dietro solo a Kung Fu Panda 3 e a Allegiant, ma prima di film decisamente più blasonati e, soprattutto, meno cafoni, come Ave Cesare dei Coen, Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese e Forever Young di Fausto Brizzi. Vi dico solo che ieri il film era secondo negli incassi con 216 mila euro.
E vi dico pure che il film non ha una vera distribuzione, ma è una distribuzione improvvisata dalla loro stessa produzione, la Tunnel di Nando Mormore, patron di tutta l’operazione e di Made in Sud, visto che nessuna vera società di distribuzione lo ha volute portare nelle sale. E’ lo stesso, visto i risultati e vista la poca lungimiranza dei distributori italiani. Ovvio che il film ricalchi praticamente i temi e i tormentoni resi popolari dalla coppia, anche vita, degli Arteteca.
Ovvio anche che sia uno di quei film che sfruttano il più possibile il successo televisivo con una storia un po’ sempliciotta. In fondo è cinema popolare. Ma è vero anche che il film è molto ignorante, ma anche molto divertente e totalmente stracult, una specie di Viaggi di nozze di verdoniana memoria in salsa napoletana. Enzo e Monica, uno lavorante in un negozio di abbigliamento e l’altra parrucchiera, sono una coppia di fidanzati che, grazie a una inaspettata vincita, gestita da un boss locale, Sal Da Vinci, finiscono in un inaspettato viaggio premio. Firenze, Barcellona, Formentera, Ibiza. Il viaggio dei cafoni e dei sempliciotti all’estero è da sempre uno dei massimi soggetti della commedia popolare.
Ben si prestano i buffi Enzo e Monica a andare in giro vestiti in maniera vistosa, lei con un ciuffo di capelli colorati, le ciglia gigantesche e le unghie coloratissime, lui con i capelli tutti ritti sulla testa, per le strade d’Europa. Non hanno sogni da sballo, sono bravi ragazzi. Sognano, appunto, le vacanze a Ibiza, i locali, i vestiti, e ovviamente i reality. A un certo punto scopriranno che Sal Da Vinci li ha venduti come cavie per una specie di reality.
Del resto proprio al mondo dei reality e dei programmi televisivi più trashioni si rifà la loro comicità. Molto coscientemente. E qualcosa ha a che fare anche il film di Matteo Garrone, Reality, visto che la stessa Monica Vita vi aveva partecipato. Era la figlia, come qui, di Salvatore Misticone. E anche qui ritroviamo Nunzia Schiano, è la mamma di Enzo. E ritroviamo il sogno del successo e del reality.
Certo, in maniera molto meno sofisticata, ma il lavoro sui sogni dei giovani napoletani non è tanto diverso. Il film di Colabona ci arriva da un punto di vista comico, dopo anni di Made in Sud, incredibile contenitore di comicità napoletana del tutto autoreferenziale. Ovviamente mal vista dal resto d’Italia. In questi ultimi anni, infatti, rispetto a Napoli e alla napoletanità, forse anche per colpa del calcio o di programmi come Made in Sud, si è creata una specie di situazione di chiusura totale tra la città e il resto d’Italia.
A Napoli non funzionano i film romani, ad esempio, come Jeeg Robot, e viceversa. Da questa chiusura sono venuti fuori, già da qualche tempo, fenomeni estremamente interessanti ma di natura in gran parte locale, penso al film di Sergio Assisi, ad esempio. Ma, in qualche misura, penso anche all’incredibile successo dei film di Alessandro Siani che non riescono a sfondare, come quelli di Checco, in tutta Italia.
E sarà curioso vedere come funzionerà, tra poco, un altro film legato a Made in Sud, cioè Troppo napoletano di Giancarlo Ansanelli con Gigi e Ros, i presentatori del programma, e la bellissima Serena Rossi, stavolta prodotto dalla stesso Siani, che è socio di Mormone alla Tunnel, e più ricco sia come produzione sia come distribuzione, la 01. In questa caso si punta fin dal titolo alla troppo-napoletanità della situazione e alla prosperosità delle ragazze. La “zisona”, alla Serena Rossi, infatti, è presente anche in Vita cuore battito e infatti Monica Lima deve sempre riprendere il fidanzato che sequita a parlare con la Maria Bolognano guardaole le zise. Siamo a Napoli.
Cose che nei film del nord Italia, insomma, non si fa. Se le zise fanno la loro figura nel film, ci è sembrato un po’ meno in luce Francesco Cicchella, già campione incredibile di “Tale e quale Show”, altro programma un bel po’ tamarro che abbiamo non poco trascurato, ma seguitissimo dai più raffinati artisti italiani, come Francesco Vezzoli (non mi inventa nulla). Cicchella non fa qui imitazioni da urlo, ma si limita a un ruolo di pittore che fa la corte a Monica e lei, confrandolo col fidanzato cafone potrebbe anche cascarci. Ma i quadri, è bene che Vezzoli lo sappia, sono un po’ tremendi. In sala.