IL DIVANO DEI GIUSTI - CHE VEDIAMO STASERA IN CHIARO? BEH. CI SAREBBE “INSOMNIA”, BELLISSIMO THRILLER CHE CI FECE SCOPRIRE CHRISTOPHER NOLAN.- CINE 34 ALLE 21 TORNA A BRILLARE LA COMMEDIA DI SERGIO CORBUCCI “RIMINI RIMINI” - CIELO ALLE 21, 15 RIPROPONE L’EROTICO-POLITICO “LA BONNE” - ATTENZIONE, SU TV2000 ALLE 21, 10 A “LA BICICLETTA VERDE”, PRIMO FILM ARABO DIRETTO DA UNA RAGAZZA, CHE PARTE PROPRIO DAL SOGNO DI UNA RAGAZZA ARABA DI COMPRARSI UNA BICICLETTA, COSA VIETATA ALLE DONNE. IN SECONDA SERATA PASSA LA COMMEDIA EROTICA “DOVE VAI TUTTA NUDA?” - VIDEO

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insomnia insomnia

Marco Giusti per Dagospia

 

Che vediamo stasera in chiaro? Beh. Ci sarebbe “Insomnia”, bellissimo thriller diretto da  Christopher Nolan agli inizi della sua carriera, prodotto da Steven Soderbergh con Al Pacino poliziotto di Los Angeles a caccia di un serial killer in Alaska, in un posto dove c’è luce anche di notte e non si riesce a dormire, con un grande Robin Williams in un ruolo davvero diverso dal solito, Hilary Swank poliziotta del posto, Martin Donovan come socio di Pacino, Maura Tierney, Iris alle 21. E’ il film che ci fece scoprire Christopher Nolan.

 

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Cine 34 alle 21 torna a brillare la commedia di Sergio Corbucci “Rimini Rimini” con Paolo Villaggio, Laura Antonelli, Jerry Calà, Serena Grandi. Grandi dialoghi. “Voi scopà? Se po’ fa’”, dice il bagnino coatto presentandosi pieno di mascherine anticontagio, sia antiAids che antiCovid,, a una scatenata Eleonora Brigliadori. Grande commedia sexy vacanziera, non a caso con episodi scritti da Bernardino Zapponi, Gianni Romoli, Marco Risi, Massimo Franciosa, Bruno Corbucci e Mario Amendola (che ci sia anche Dago come battutaro, mi sa di sì…).

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Tutto prodotto da Augusto Caminito per Berlusconi, trionfo anzi del rapporto tra cinematografari romani e milanesi berlusconiani, ovviamente infarcito di bellezze del tempo, la popputissima Serena Grandi che fa perdere la testa all’inflessibile giudice Paolo Villggio, Laura Antonelli sorella dei macellai romani burini che si innamora del barese Maurizio Micheli che canta “Champagne”, Elvira Audray suora svedese che tenta il prete Andrea Roncato.

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Mettiamoci anche la ballerina di poca fortuna Livia Romano (prese il posto di Giuliana De Sio) assieme a Jerry Calà, il ritorno del marito dell’Antonelli, Adriano Pappalardo, scomparso in mare, dopo essere stato sodomizzato da una ciurma di marinai slavi. E un intero episodio con Gian tagliato dalla copia finale destinato alla versione televisiva (mai vista…).

 

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Su Canale 20 alle 21, 05 occhio a “Blade II” di Guillermo Del Toro con con Wesley Snipes, Kris Kristofferson, Ron Perlman, Leonor Varela, molto più del sequel riuscito del fumetto col mezzo vampiro cacciatore di vampiri cattivi, ma proprio una nuova visione della storia. E’ tratto da un celebre fumetto anche “Dennis la minaccia”, divertente film per bambini diretto da Nick Castle, scritto e prodotto da John Hughes con il grandissimo Walter Matthau come Mr Wilson, Mason Gamble il bambino pestifero Dennis la Minaccia, Joan Plowright, Christopher Lloyd, Canale 27 alle 21, 10.  Vennero visti ben 20.000 bambini prima di scegliere quello giusto per Dennis. Ma il fortunato, Mason Gamble, una vera peste, non fece poi una gran fortuna a Hollywood crescendo.

ben hur di timur bekmambetov ben hur di timur bekmambetov

Su Rai Movie alle 21, 10 trovate il disastroso polpettone di produzione russa, ma girato qualche anno fa nella Roma del sindaco Marino, “Ben-Hur” diretto da Timur Bekmambetov con Jack Huston, Morgan Freeman, Toby Kebbell, Nazanin Boniadi, Rodrigo Santoro. Vediamo cosa scrivevo allora. Diciamo che la corsa delle bighe, anche se dura 10 minuti e non 40, e il digitale si sente e la mancanza del 70 mm è forte, funziona. Ha funzionato sempre, del resto. Come la battaglia navale. Anche se è tutta vissuta dal punto di vista dei forzati che remano.

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Pure il fatto che non sia un pippone religioso, ebreo e cattolico, sta bene. Ma per il resto, questo disastroso/disastrato Ben-Hur, flop da 100 milioni di dollari, diretto non si sa perché dal russo Tibur Bekmambetov, quello dei vitali e violenti Abraham Lincoln: Vampire Hunter e di I guardiani della notte, che mi piacevano parecchio, ha dei seri problemi. E non solo per il pur continuo paragone che facciamo continuamente col vecchio glorioso Ben-Hur diretto per la Metro Goldwyn Mayer dallo svizzero William Wyler nella Roma del 1959 con Charlton Heston e Stephen Boyd.

 

morgan freeman ben hur morgan freeman ben hur

 E quello ci sembrò allora, e sembrò a tante generazioni che lo videro in sala, un capolavoro. I lebbrosi sono qui ridotti a una scena ridicola che non fa più paura a nessuno. Il personaggio di Quintus Arrius, il comandante della triremi, lì Jack Hawkins qui James Cosmo, è poco più di una comparsa, mentre nella storia originale ha un ruolo fondamentale, visto che è quello che, salvato da Ben-Hur, lo porterà a Roma trattandolo come un figlio. Nella nuova versione si limita a seccare un povero forzato del remo e a scomparire lui stesso nella battaglia navale.

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Messala, interpretato da Toby Kebbell, già star dentona di Warcraft, cresce come orfanello a Gerusalemme nella famiglia degli Hur, non si capisce bene perché, e non prova affatto per il Ben-Hur di Jack Huston quella forte tensione omo che gli dava sinceramente Stephen Boyd nei riguardi del Ben-Hur erculeo di Charlton Heston. E che spiegava, realmente, la relazione di odio-amore fra i due. Togliendo tutta la parte di Ben-Hur ospite di Quintus Arrius a Roma, anche la corsa delle bighe, che si doveva svolgere al Circo Massimo viene spostata (aiuto!!!) nella Gerusalemme ricostruita a Matera. Assurdamente, poco dietro il Golgota dove muore Gesù Cristo.

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 E i due eventi si svolgono uno dopo l’altro. Questo, abbiamo capito, serve alla produzione per montare in maniera diversa il film per la distribuzione negli stati arabi, dove tutta la parte con Gesù Cristo viene frullata via e si fa vedere solo il finalone con la corsa delle bighe. Ma è un delirio trasportare il Circo Massimo a Gerusalemme con tutto il pubblico festante. Non sono romani. Anche se provocano una buona battuta del prefetto del posto, “sono già diventati romani, vogliono il sangue”.

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Tutto questa compressione degli eventi permette anche una buona battuta dello stesso tipo da parte di Morgan Freeman, che fa il ricco sceicco che offre a Ben-Hur i suoi quattro cavalli bianchi lipizzani. “Come faccio a gareggiare se sono un fuggiasco ebreo?”, gli chiede il povero Ben-Hur che si sta appena riprendendo dopo i cinque anni di frustate attaccato al remo. “So’ romani”, gli risponde più o meno Morgan Freeman, “basta fargli vedere i soldi e si può far tutti”. Neanche fosse Carminati “er cecato”.

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Attenzione, su Tv2000 alle 21, 10 a “La bicicletta verde”, primo film arabo diretto da una ragazza, Haifaa Al-Mansour, interpretato da Waad Al-Masanif, Abdullrahman Algohani, Reem Abdullah, che parte proprio dal sogno di una ragazza araba di comprarsi una bicicletta, cosa vietata alle donne. Lo vedemmo a Venezia, a Orizzonti, nel 2012. Cielo alle 21, 15 ripropone l’erotico-politico “La bonne” di Salvatore Samperi con le bellissime Florence Guérin e Trine Michelsen, Cyrus Elias, che si svolge tutto nella provincia italiana durante i fatti di Ungheria che ultimamente tanto sono interessati a Nanni Moretti.

 

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Diciamo che anche per Samperi è un tardo erotico d’autore con la coppia Florence Guerin, padrona insoddisfatta di un marito borghese orrendo nella Vicenza bigotta degli anni ’50, e Trine Michelsen, poi musa di Lars Von Trier, nel ruolo della servetta che non è affatto l’ingenua che sembra. Mentre i maschi sono presi dalla politica, loro si rifugiano una tra le braccia dell’altra. Ricordo una grande scena di sesso dove la Michelsen si guarda le parti intime riflesse in uno specchio, poi la Guerin che si masturba in guepiére.

 

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Niente di entusiasmante, ma nel softporno patinato anni 80, il film ha un suo perché e ancora funziona. Tagliato già all’epoca, non so cosa sia rimasto di questo film scorretto e dominato dalla bellezza delle due attrici. 7Gold alle 21, 15 si butta invece su un vecchio spaghetti western di buona fama, “Un uomo un cavallo una pistola”, diretto dal sofisticato Luigi Vanzi come Stan Vance con Roger Petitto alias Tony Anthony, il vero americano Dan Vadis, un forzuto arrivato ai tempi del peplum, Marina Berti, Ettore Manni, Marco Guglielmi.

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Secondo di quattro film dello Straniero di Tony Anthony, prodotto da Infascelli, anche se alla produzione esecutivo troviamo già Allan Klein che sarà fondamentale per lo sviluppo dei film dello Straniero in America. Stavolta se la vede con un bandito dalla barba caprina, il grosso americano Dan Vadis detto En Plein, che ha rubato una diligenza tutta d’oro. Ma Daniele Vargas, traditore, gliene mette sotto il naso una identica e cerca di fregarlo.

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 Rispetto alla sua prima apparizione, lo Straniero indossa un poncho, arriva con un ombrellino rosa in mano su un cavallo nero chiamato Pussy (la cosa sarà notata dalla censura americana che dette al film non pochi problemi). Abbastanza ironico, è del tutto indifferente alle donne. Tra le trovate del film Dan Vadis spoglia una ragazza a pistolettate e Raf Baldassare è invitato a mangiare un pollo prima di essere ucciso. Grande scena di tentativo di stupro di Mario Novelli, che finisce con una fucilata nella pancia ad opera dello Straniero.

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Novelli ricorda Tony Anthony come uno “un po’ strano. Il classico americano. Dan Vadis, invece, era uno che non si faceva passare la mosca sotto il naso”. Jill Banner, che invece nessuno sa chi sia, era la sua ragazza, molto corteggiata sul set. “Bellissima, una vera americana. Il produttore a un certo punto mi manda un suo accolito a dirmi di lasciar perdere”. Ma Novelli-Freeman non era certo il tipo che lasciava perdere.

 

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 Rai Tre alle 21, 20 presenta un film sui diritti civile nell’America profonda, “Il colore della libertà”, scritto e diretto da Barry Alexander Brown, prodotto da Spike Lee con Julia Ormond, Lucy Hale, Sienna Guillory, Brian Dennehy, Lucas Till, Ludi Lin, Jake Abel. Non vale il folle fantasy con Nicolas Cage di Rai 4 alle 21, 20, “Jiu Jitsu” diretto da Dimitri Logothetis con Marie Avgeropoulos, Frank Grillo, Marrese Crump, Tony Jaa, Rick Yune, dove un antico ordine di guerrieri combatte un’invasione aliena. Sì. E’ così. Critiche pessime.

insieme per caso insieme per caso

In seconda serata posso segnalarvi il fantascientifico di Rai4 alle 23, "Revolt” diretto da Joe Miale con Lee Pace, Bérénice Marlohe, Amy Louise Wilson, Kenneth Fok, Carl Roddam, Edwin Jay. Penso che sia più interessante su La5 alle 23, 15 la commedia diretta da P.J.Hogan una ventina d’anni fa “Insieme per caso”, dove una tipica casalinga americana, appena divorziata e in lacrime per la morte del suo cantante preferito, va in Inghilterra al suo funerale e scopre che era gay. Disastro! Conosce però il fidanzato del suo idolo, Ruper Everett, e nasce fra di loro una bella amicizia. Bel cast, ci sono anche Jonathan Pryce, Dan Aykroyd, Lynn Redgrave. Vi avverto che ha pessime critiche.

 

corrado rizza marco trani roberto d'agostino corrado rizza marco trani roberto d'agostino

Puntiamo allora alla commedia scritta da Robert Benton, diretta da Harold Ramis, “The Ice Harvest” con John Cusack, Billy Bob Thornton, Lara Phillips, Randy Quaid, Connie Nielsen, Mike Starr, 7Gold alle 23, 15, dove un colpo da due milioni dollari alla mafia potrebbe anche riuscire s non ci fosse una brutta tempesta di neve in arrivo. Leggo che il personaggio più riuscito è quello della fredda proprietaria dello strip club, Connie Nielsen. Rai 5 alle 23 arriva la storia dei dj romani e della Roma della disco music con “Roma Caput Disco” di Corrado Rizza con Boy George, Carlo Verdone, Tony Hadley, Claudio Simonetti, Fiorello, Renzo Arbore, Jovanotti, Cecchett o, Marco Trani, Beatrice Jannozzi.

adam driver andrew garfield silence adam driver andrew garfield silence

Su Rai Movie alle 23, 15 merita la vostra attenzione, ma solo se avete voglia di un film non facile e riflessivo, il durissimo “Silence” di Martin Scorsese con Andrew Garfield, Adam Driver, Liam Neeson, Ciarán Hinds, Tadanobu Asano, Issei Ogata, ponderoso, complesso viaggio nel silenzio di Dio, una non-voce che diventa voce solo grazie alla fede e alla comprensione dell’altro. Ma il film è anche un kolossal storico-cattolico tratto dal fondamentale libro di Shusaku Endo del 1966, già portato sullo schermo da Masahiro Shinoda nel 1971, sul martirio dei cristiani convertiti e dei missionari gesuiti nel Giappone del ’600.

 

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 Bellissimo anche, Iris alle 23, 30, “A History of Violence” di David Cronenberg con Viggo Mortensen, Maria Bello, Ed Harris, William Hurt, Ashton Holmes, Peter MacNeill, dove un killer che viveva tranquillo con la sua famiglia in un paesino americano sperduto, viene ritrovato dai vecchi soci e costretto a affrontare la sua realtà. Capolavoro di Cronenberg con un fenomenale Viggo Mortensen, che riesce perfettamente a trasmetterci l’idea di una violenza repressa e pronta sempre a debordare.

 

la giusta causa la giusta causa

Credo invece che la comicità di grana grossa di “Big Mama” di Raja Gosnell con Martin Lawrence, Nia Long, Paul Giamatti, Jascha Washington, Tv8 all’1, possa non piacere a tutti. Su Iris all’1, 30 trovate il legal drama un po’ confuso “La giusta causa” di Arne Glimcher con Sean Connery, Laurence Fishburne, Kate Capshaw, Blair Underwood, dove il già vecchio Connery fa il professore di diritto che si ritrova invischiato nella difesa di un giovane nero già condannato alla pena di morte per l’omicidio di una bambina.

 

c e un soffio di vita soltanto c e un soffio di vita soltanto

Meglio “Greta” di Neil Jordan con Chloë Grace Moretz, Isabelle Huppert, Maika Monroe, Stephen Rea, Colm Feore, Cielo all’1, 45, dove una ragazza cade nella trappola di una signora francese che non è la simpatica francese un po’ svampita a New York. Su Rai Storia all’1, 45 il documentario “C’è un soffio di vita soltanto” di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini dedicato alla vita di Lucy, transessuale novantenne che ha vissuto una lunga e complessa vita tra preti pedofili e campi di concentramento.

dove vai tutta nuda? dove vai tutta nuda?

Su Cine 34 all’1, 50 passa la commedia erotica prodotta da Mario Cecchi Gori per Maria Grazia Buccella “Dove vai tutta nuda?” con partecipazioni importanti, Vittorio Gassman, Tomas Milian, Gastone Moschin e il povero Pasquale Festa Campanile che cerca di mettere ordine in una storia che sembra del tutto improvvisata.

 

DOVE VAI TUTTA NUDA? DOVE VAI TUTTA NUDA?

Ricorda Ottavio Jemma, cosceneggiatore del film, in “La fabbrica del riso”, che “mancavano pochi giorni all’inizio delle riprese; Festa Campanile e Mario Cecchi Gori erano insoddisfatti della sceneggiatura (non mi ricordo assolutamente chi l’avesse scritta); l’idea della svampita-disinibita che gira per casa era di Pasquale (pensata su misura per Maria Grazia Buccella), ma nel copione non c’era molto di più; mi chiesero di irrobustirlo ed io non trovai di meglio che ispirarmi ad un film che amo moltissimo... parlo de L’appartamento di Billy Wilder.

 

dove vai tutta nuda dove vai tutta nuda

 Scrivevo mentre già si girava, ma per dare più forza al film venne a Cecchi Gori l’idea di chiedere una partecipazione a Gassman. Io ero impegnato a ricostruire la struttura della commedia, per cui il cameo di Gassman venne inventato e scritto da Sandro Continenza, che con Gassman aveva già lavorato e ne godeva la fiducia”. Quando vidi il film allora rimasi sbalordito da come era stato girato in fretta e dal grado di trashismo che già allora traspariva.

 

ricatto alla mala ricatto alla mala

Su Rai Movie alle 2, 10 occhio a “Ricatto alla mala” thriller di una certa fama dello spagnolo Antonio Isasi Isasmendi con cast da coproduzione importante, Christopher Mitchum, Karl Malden, Olivia Hussey, Claudine Auger, Raf Vallone. Rete 4 alle 3, 10 propone un vecchio spaghetti western di Sergio Garrone, “Tre croci per non morire” con il vero americano Craig Hill, Ken Wood, alias Giovanni Cianfriglia, di Anzio, Evelyn Stewart alias Ida Galli.

tre croci per non morire tre croci per non morire

Secondo western diretto da Sergio Garrone, e anche prodotto assieme a Ottavio Poggi come G.V. Cinegar (la Garfilm era stata venduta a Franco Committeri). Anche se è girato prima di Django il bastardo, ha già qualche elemento horror. Per il regista è il suo miglior film western. Anche perché, dice, “questo aveva anche un messaggio”. La trama, comunque, è da giallo. Perché, secondo Garrone, il giallo funziona sempre. “La mischi con un po’ di storia d’amore, qualche battuta comica e qualcosa viene sempre”.

 

tre croci per non morire tre croci per non morire

 Si inizia con un terribile stupro a Mariangela Giordano tra veli e candele. Ma il cuore della vicenda vede tre amici finiti al gabbio, Craig Hill, Ken Wood (finalmente buono!) e Franco Cobianchi D’Este (qui col nome di Peter White...) che vengono misteriosamente fatti evadere per trovare le prove dell’innocenza di un giovane messicano, loro compagno di cella, ingiustamente accusato di omicidio.

 

Garrone ricorda di aver avuto non pochi problemi con Craig Hill, perché arrivava la mattina sempre con gli occhi gonfi perché dormiva poco e gli diceva regolarmente: “Bisogna che tu la notte dormi, stanotte che hai fatto? Poi mi rovini tutto, perché non posso fare i primi piani”. Garrone si vanta anche di aver saputo far recitare delle “pietre” come Giovanni Cianfriglia, in arte Ken Wood. “Io ho la presunzione di aver fatto recitare anche le pietre. Certo, se al posto di Cianfriglia avessi avuto un attore americano...”.

mio padre monsignore mio padre monsignore

Ci sarebbero ancora la commedia papalina “Mio padre monsignore” di Antonio Raccioppi con Lino Capolicchio, Giancarlo Giannini, Barbara Bach, Marisa Merlini, Cine 34 alle 3, 20, ambientato nella Roma del 1870, tra bersaglieri e popolani romani, Barbara Bach era bellissima, il notevolissimo film con Laurel e Hardy “I diavoli volanti” diretto da A. Edward Sutherland, Rai Movie alle 3, 50, addirittura il vecchio “Processo e morte di Socrate” di Corrado D'Errico con Ermete Zacconi, Rossano Brazzi, Alfredo De Sanctis, Ermete Tamberlani, Filippo Scelzo, uscito nel 1940.

 

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Ha pessima fama ma è piuttosto raro “Amore mio uccidimi!” mélo di Franco Prosperi con la bella Pamela Tiffin che molla il marito Farley Granger e scappa con l’amante Giancarlo Prete, Rete 4 alle 4, 50. Pamela Tiffin lo fece perché le dettero parecchi saldi e non era stata mai nelle Filippine. Sapeva già che il film non poteva che essere terribile. Ma rimase sei mesi in Oriente. Chiudo con lo spaghetti western comico “Cipolla colt” di Enzo G. Castellari con Franco Nero, Sterling Hayden, Martin Balsam, Dick Butkus, Cine 34 alle 4, 55, dove la storia migliore è quella di Castellari che va a scritturare Sterling Hayden e viene accolta dall’attore in un mare di bottiglie di whiskey vuote.

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