IL DIVANO DEI GIUSTI - CHE VEDIAMO STASERA IN CHIARO? DICIAMO CHE I FILM PIÙ INTERESSANTI DELLA PRIMA SERATA SONO “SPLIT”, THRILLER CHE POGGIA TUTTO SU JAMES MCAVOY, CAPACE DI INTERPRETARE 23 DIVERSE PERSONALITÀ, E “VIVERE”, UNA SORTA DI KIT PER LA COSTRUZIONE DI UNA COMMEDIA ALL’ITALIANA, ANZI ROMANA - SU IRIS ALLE 21 PASSA LO SPETTACOLARE “TERMINATOR 2” - IN SECONDA SERATA TROVATE ANCORA UNA VOLTA “IL MIO WEST”, CON UN GRANDE NUDO DI ALESSIA MARCUZZI CHE RIMANE NELLA STORIA DEL CINEMA ITALIANO… - VIDEO

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sognando parigi sognando parigi

Marco Giusti per Dagospia

 

E quindi che vediamo stasera in chiaro? Su Rai Uno alle 21, 30 troneggia una sconosciuta commedia americana che non ha alcun status critico, “Sognando Parigi” diretta da certa Clare Niederpruem con Mallory Jansen, Joshua Sasse, Lachlan Nieboer, Jayne Wisener, Amy Louise Pemberton. Diciamo che i film più interessanti della prima serata sono il bellissimo “Split” di M. Night Shyamalan con James McAvoy e Anya Taylor-Joy su mediaset Italia 2 alle 21, 15 e “Vivere” di Francesca Archibugi con Micaela Ramazzotti, Adriano Giannini, Massimo Ghini, Marcello Fonte su Rai Movie alle 21, 10.

split split

 

 “Split” segnò un grande ritorno al successo di un regista che si era in parte sperdute con film non sempre riusciti. Il giovane Kevin, un fantastico James McAvoy, che si nasconde dentro ben 23 diverse personalità, dallo stilista gay Barry S. al nerd Dennis che vuole tutto pulito, dalla pazza cattolica Patricia, al ragazzino di 9 anni, Hedwig, rapisce e chiude in uno scantinato tre ragazze, le provocanti Marcia e Claire, Jessica Sula e Haley Lu Richardson, e la problematica ma più concentrata Casey, Anya Taylor-Joy, non ancora la star di oggi.

 

SPLIT SPLIT

Non si capisce bene cosa ne voglia fare di loro, anche perché alterna le sue personalità di fronte alle ragazze e non si capisce quale sia la personalità davvero dominante. Al tempo stesso, con la personalità di Barry, va regolarmente dalla sua psichiatra, la dottoressa Fletcher, la formidabile Betty Buckley, già vista in Carrie di Brian De Palma e in Frantic di Roman Polanski. Ma proprio la dottoressa Fletcher capisce che qualcosa non va e che non ha di fronte il vero Barry, ma una personalità dominante che lo sta imitando. In ballo c’è l’arrivo di una, forse reale forse fantastica, ventiquattresima personalità, la Bestia, in grado di dominare le altre 23 personalità.

 

james macavoy split james macavoy split

Quasi fosse uno specchio della follia di Kevin, che ha subito abusi da piccolo, seguiamo il lungo flashback di Casey bambina alle prese con la bestialità dello zio. Split è una specie di miracolo di thriller che poggia tutto sulle capacità attoriali di James McAvoy, capace davvero di interpretare 23 diverse personalità e di giocare fra di loro nascondendoci quella reale, e sulla messa in scena di Shyamalian sempre alla ricerca di una soluzione visiva e narrativa per spingere il suo gioco di specchi fuori dalla banalità e dalla ripetizione.

micaela ramazzotti vivere micaela ramazzotti vivere

 “Vivere” di Francesca Archibugi, che lo ha scritto assieme ai suoi amici e colleghi Paolo Virzì e Francesco Piccolo, è una sorta di kit per la costruzione di una commedia all’italiana, anzi romana, con scontri di classe, tradimenti, battute sulla situazione politica, bambini in crisi, carabinieri e infermiere battutare. Perfino l’occhio straniero sull’Italia “country demmerda”.

 

vivere. vivere.

C’è una bella donna popolare un po’ squinternata, la Susi di Micaela Ramazzotti, un giornalista del web bello, sfigato, debole e pronto a provarci con tutte, il Luca di Adriano Giannini, un grosso pediatra vedovo e solitario, tal Marinoni interpretato da Massimo Ghini nel ruolo più sobrio della sua vita, una donna ricca e snob dei quartieri alti, la Azzurra di Valentina Cervi, suo padre avvocato di grido e troppo legato alla politica, addirittura Enrico Montesano in versione Coppi-Previti.

 

adriano giannini – vivere di francesca archibugi adriano giannini – vivere di francesca archibugi

Mettiamoci anche un vicino impiccione, Marcello Fonte depositario della battuta che giustificherà il titolo, un diciassettenne ricco e pippato ma di cuore, il Pierpaolo di Andrea Calligari, una bambina piccola con l’asma da film dell’Archibugi, la Lucilla di Elisa Miccoli, e una giovane irlandese cattolica che verrà travolta dai romani, la Mary Ann di Roisin O’Donovan. Ora. Facciamo che il maschio debole e scopatore che non ha un lavoro fisso, si fa mantenere dall’ex suocero, vive con la Ramazzotti fori de testa come sempre, e che la bambina con l’asma sia figlia loro.

vivere di francesca archibugi 5 vivere di francesca archibugi 5

 

Mentre il diciassettenne pippato ma di core è il primo figlio di Giannini, che l’ha avuto con Valentina Cervi, ora signora snob, che vive col padre potente, Enrico Montesano. L’arrivo della ragazza alla pari, Mary Ann, come in qualsiasi commedia sexy, sconvolge un po’ il chiamiamolo quieto vivere della famiglia allargata. E Giannini fa quello che deve fare da copione, trombarsela, anche se lei è cattolica, con la topa rossa non depilata e ci rimane male. E vuole bene alla Ramazzotti e alla bambina con l’asma. E poi c’è il diciassettenne… E perfino un trans d’alto bordo come ai tempi di Marrazzo. Boh.

una donna per amica una donna per amica

Tra gli altri film della prima serata vi segnalo su Cine 34 alle 21 “Una donna per amica”, commedia pugliese scritta e diretta da Giovanni Veronesi,  tutta girata in Puglia, con Fabio De Luigi, Laetitia Casta, Valeria Solarino, la povera Monica Scattini. Si discute nel film se è possibile essere davvero amici tra uomini e donne. Di cosa fare con le forbici al pisello di tuo marito se sostiene che era solo amico di una certa ragazza: “180 punti di sutura sul cazzo”. Si cerca anche di dare un significato politico al nostro disagio sentimentale: “Questo paese produce ansia sui sentimenti!”.

 

laetitia casta una donna per amica laetitia casta una donna per amica

Si scopre che qualche vecchietto centenario non è così simpatico: “Mi sono cacato addosso, testa di cazzo”. Si presenta Valeria Solarino come tossica e tatuata, ma non la si giustifica affatto. Anzi. E neanche si cerca di redimerla, rimane tossica e perdipiù punk-a-bestia. I limiti del film sono nel dare per scontati i tempi comici, la costruzione del racconto, pensare che bastino quattro faccette di Fabio De Luigi per far ridere, o che il solo fatto di mettere in scena la bellissima Laetitia Casta, terribile attrice anche se, davvero, riempie lo schermo con un sorriso e le lunghe gambe, già funzioni per costruire la storia sentimentale.

 

fabio de luigi laetitia casta una donna per amica fabio de luigi laetitia casta una donna per amica

Per non parlare del dover ambientare tutto il racconto, che potrebbe vivere ovunque, in un paesino pugliese ricostruito fra Trani e Otranto, anche se non capisci che ci facciano lì un avvocato e attivista ambientalista del nord come Fabio De Luigi, la francese Laetitia Casta con sorella tossica finto toscana Valeria Solarino, il romano Adriano Giannini come uomo della forestale (non si vede un albero…), l’umbra Valentina Lodovini come assistente di De Luigi, la sarda Geppy Cucciari che è finita pure in prigione per la tentata evirazione del marito e la romanissima Virginia Raffaele come bella ragazza che parla tanto rapidamente che non ci si capisce nulla. Poi ci si chiede perché le commedie medie italiane sono scomparse dalle sale.

ceretta 40 anni vergine ceretta 40 anni vergine

Su Iris alle 21 passa lo spettacolare “Terminator 2” di James Cameron con Arnold Schwarzenegger, Linda Hamilton, Edward Furlong, Robert Patrick. I fan dell’action a tutti i costi troveranno magari interessante “In the Blood” diretto da John Stockwell con Gina Crana, il grande Danny Trejo, Cam Gigandet, Stephen Lang e Luis Guzman. Assolutamente simpatico. Su Canale 27 alle 21, 10 passa la commedia di Judd Apatow “40 anni vergine” con Steve Carell nel ruolo del quarantenne vergine, Catherine Keener, Paul Rudd, Seth Rogen e Elizabeth Banks.

 

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Fu uno dei primi successi da protagonista di Steve Carell, qui anche co-sceneggiatore e una commedia quasi perfetta per Judd Apatow che inventò un vero e proprio stile. Grandi consensi critici. Su Cielo alle 21, 15 passa un poco noto “Tornado Valley” di Andrew C. Erin con Meredith Monroe, Cameron Bancroft, Pascale Hutton, Rachel Pattee., dove cè una metereloga a caccia di un tornado nel Minnessota. Ecco. Ci mancava pure questa… Su Rai4 alle 21, 20 avete “Kidnap”, cioè “rapito” diretto da Luis Prieto con Halle Berry che come scopre che qualcuno le ha rapito il figlio parte come un razzo all’inseguimento dei cattivi. Insomma…

THE GREAT WALL THE GREAT WALL

Purtroppo non mi ricordo bellissimo la mega-produzione cino-americana “The Great Wall”, kolossal diretto da Zhang Yimou con Matt Damon, Tian Jing, Pedro Pascal, oggi di supermoda, Willem Dafoe, Andy Lau. Da recuperare. Lo trovate su Italia 1 alle 21, 20. Che dire?, mi domandavo quando lo vidi nel 2018. Con gli occhialetti 3D e senza grandi aspettative ti diverti parecchio con questa guerra colossale in una Cina della dinastia Song tra un esercito di mostri verdi cannibali, i taotie, e i valorosi guerrieri cinesi asserragliati sulla Grande Muraglia che cercano che i mostri non la superino e quindi non arrivino alla capitale.

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 E’ un costoso giocattolone fantasy un bel po’ cazzaro, il più ricco film mai girato in Cina e porta la firma di un autore rispettato in ogni festival  come Zang Yimou.. Il progetto è idea del produttore Thomas Tull e dello sceneggiatore Max Brooks, figlio di Mel, già responsabili di World War Z, polpettone fracassone con gli zombie centometristi. Qui al posto degli zombi ci sono i taotie, questi mostroni verdi che si muovono nello stesso identico modo. Assieme a Brooks, troviamo come coautori del soggetto anche Marshall Herskovitz e Edward Zwick, già responsabili di The Last Samurai, altro polpettone storico mezzo americano e mezzo asiatico.

 

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 Zwick doveva essere il primo regista del film, e quando il suo nome è saltato, la sceneggiatura è stato affidata da Tull a ben altri tre sceneggiatori, Carlo Bermard e Doug Miro, già autori di Prince of Persia, e al notevole Tony Gilroy, sceneggiatore di fiducia di Matt Damon nella serie di Bourne. Il tutto è stato poi affidato alle cure di Zang Yimou che non aveva mai girato prima nella vita un film in inglese. Il risultato non è esaltante, forse anche per la Babele di lingue che si deve essere creata sul set, sembra ci fossero cento traduttori, ma il film, che soffre soprattutto di una compressione eccessiva temporale, si vedicchia, ha grandi costumi, un bello schermo da fantasy con la fotografia di Zhao Xiaoding.

the great wall. the great wall.

 

Anche se è stato massacrato dalla critica. “Se questo è il futuro del cinema, che Dio ci salvi”, “Film di livello B con mostri con delusioni e grandezze”. Se hai più di otto anni, va detto, qualche domanda te la fai e ti fai anche qualche paragone con i grandiosi episodi dell’assedio alla Barriera di Games of Thrones.

viva l italia viva l italia

 “Viva l’Italia”, Canale Nove alle 21, 25, è il secondo film da regista di Massimiliano Bruno, quello dove lo stalker di Ambra, star raccomandata con zeppola della fiction, viene liquidato con un bacetto e esclama: "Mannaggia! Gli potevo chiede' na pippa!". Un film fracassone, volgaruccio, non tenuto, esibizionista, romanissimo, ma anche divertente, pieno di idee e di gag. Certo, il cinema di Max Bruno non va per il sottile.

 

viva l italia viva l italia

Non si accontenta di un bacetto, pretende almeno 'na pippa. E non si fa proprio mancar nulla. Le escort, il politico corrotto e trombante, un Michele Placido scatenato che può spiegare in maniera semplice il sistema sanitario nazionale che ci ha portato al disastro in Lombardia: "Non c'è nessuna anomalia. Io so ricco e passo avanti, tu sei povera e ti attacchi al cazzo".

 

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 Ma ci sono anche Patrizia Pellegrino che conduce un talk ultratrash in tv, Rocco Papaleo in versione gaia, Malgioglio, Frankie Hi-NRG che torna a "Quelli che benpensano", Mannarino che canta "Svegliatevi italiani" sul tram, "Ragazzo mio" di Tenco cantato da Fossati, le battute sui laziali, Paola Minaccioni logopedista sadomaso che cura la zeppola a Ambra, Alessandro Gassman con moglie mignotta che si innamora della verace Sarah Felberbaum, la grande Isa Barzizza come vecchietta buona ricoverata assieme a Remo Remotti e Sergio Fiorentini (il loro ultimo film, mi sa…), il figlio rapper di Gassman che si fa chiamare "Crepa MC" e canta dedicandola al padre "...mio padre e' una merda, un uomo senza palle, che passa tutto il giorno in ufficio a cercarle... Crepa papa'...".

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Maurizio Mattioli, presenza di gran classe come portantino con la battuta migliore del film: "E che.. La gente ancora si suicidano!?". Su Warner tv alle 21, 30 magari date un’occhiata a “Don Juan DeMarco maestro d’amore”, scombinata ma divertente commedia sul mito di Don Giovanni scritta e diretta dallo psicologo e professore di Harvard Jeremy Leven, prodotta da Francis Coppola dove dilagano Marlon Brando e Johnny Depp, Faye Dunaway e  Geraldine Phailas.

 

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In seconda serata trovate ancora una volta il western con Pieraccioni girato in Garfagnana “Il mio West”, diretto da Giovanni Veronesi con David Bowie e Harvey Keitel e un grande nudo iniziale di Alessia Marcuzzi che rimane nella storia del cinema italiano, Cine 34 alle 22, 50, e una marea di repliche del giorno prima che neanche vi dico. Occhio però al mai visto “Squillo” di Mario Sabatini con Pierre Cressoy, Cristina Gajoni, Anna Maria Polani, Gina Rovere, Rete 4 alle 2, 25, alla commedia mafiosa prodotto dal mitico Roberto Amoroso “Cose di cosa nostra” di Steno con Carlo Giuffrè, Vittorio de Sica, Pamela TIffin, Jean-Claude Brialy, Salvo Randone, Cine 34 alle 2, 30.

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