Marco Giusti per Dagospia
Ora. Io lo so che voi preferite vedere il grande ritorno di Michele Santoro da Lilli Gruber su La7 o la prima di “Finalmente sposi” degli Artateca (stavo per scrivere Astrazeneca...) diretto da Lello Arena su Rai Due alle 21, 20, o puntare decisamente alle celebrazioni dei 60 anni di Santa Moana con il pur terribile “Amami” prodotto e diretto da Galliano Juso, diretto da Bruno Colella, Rete 4 alle 00, 40, piuttosto che concentrarvi sui film premiati agli Oscar nelle sale riaperte da Draghi e Franceschini.
Ma se ci lasciano la libertà di uscire lo dovremmo fare, no? O ci chiudiamo in casa per far dispetto a Salvini? Solo che non capisco quali siano queste sale aperte e cosa possano proiettare. Sui giornali mi accorgo che è scomparsa la pagina degli spettacoli. Ohibò! E me ne accorgo adesso? In realtà era praticamente scomparsa già prima della pandemia.
E, senza flani, non valeva più niente. Alla fine leggo che al Nuovo Sacher di Roma, insomma, dovrebbe esserci “Minari” di Lee Isaac Chung nel pomeriggio. Meglio che niente… Ma le altre sale oggi risultano chiuse, soprattutto i multiplex. E dire che ci volevo andare…
“Nomadland” di Chloé Zhao lo faranno il 29 aprile in sala e dal 30 aprile su Disney + Quanto a “Judas and the Black Messiah” di Shara King, l’ho noleggiato per 14,99 euro su Sky, ma ne ho scaricato solo un minuto. Così ho solo perso soldi… “The Father” con Anthony Hopkins uscirà in Inghilterra il 21 giugno e da noi a settembre, forse.
Allora, vi consiglio stasera di puntare decisamente su Santoro dalla Gruber, senza Scanzi, ma con Gad Lerner. O su Rai Due sul secondo film degli Artateca, coattissima coppia di comici napoletani formata dalla vera coppia Enzo Iuppariello e Monica Lima che aveva esordito un paio d’anni fa con “Vita, cuore e battito”. Qui sono finalmente sposi in un trionfo di battute.
“Mi manca tanto la papaccella!” – “Ogni promessa è un fremito” – Se Maometto non va alla montagna è perché gli piace o’ mare!” – “Fatti un po’ di training androgino”. “Hai due scelte: o mi sposi o mi sposi”. Rispetto al loro film d’esordio, questo sembra impostato in maniera più tradizionale e Lello Arena sembra preoccuparsi maggiormente di far funzionare le situazione comiche all’interno delle singole scena senza perdere un’ossatura narrativa funzionale.
L’alternativa è il ripasso, su Rai Movie alle 21, 10, di un grande western degli anni ’50 diretto da John Sturges, “Sfida nella città morta”, bel titolo che traduce quello forte ma non così suggestivo di “The Law and Jack Wade”. Ci sono Robert Taylor, sceriffo con un oscuro passato, e Richard Widmark che rappresenta il suo oscuro passato di criminale.
Si affronteranno, appunto, nella città morte. Grandi set nella Death Valley californiana. Leggo che Richard Widmark cavalca Pie, il cavallo di James Stewart e che Robert Taylor, pessimo come eroe del west, non sopportava Henry Silva, perché più alto di lui. Comunque andrebbe recuperato.
Italia 1 rilancia alle 21, 10 “Fast & Furious 7” di James Wan con tutto il megacast composto da Vin Diesel, Dwayne Johnson, Michelle Rodriguez, Kurt Russell e Jason Statham. Cine 34 alle 21 se la cava con un’ottima versione diretta da Vincenzo Salemme del suo celebre “E fuori nevica”, con Carlo Buccirosso, Maurizio Casagrande e Nando Paone.
Su Canale 20 alle 21, 05 il bizzarro ma non così esplosivo “Un milione di modi di morire nel west” di Seth McFarlane con Charlize Theron, Amanda Seyfried, Liam Neeson. Andate sul sicuro con “A spasso con Daisy”, film premiato con ben quattro Oscar diretto da Bruce Beresford con la coppia composta dalla vecchia signora ebrea, Jessica Tandy, e il suo autista nero Morgan Freeman, Cielo alle 21, 15.
Ricordo davvero modesto questa versione del “Dorian Gray” di Oscar Wilde diretta da Oliver Parker nel 2007 con Ben Barnes, Colin Firth e Rebecca Hall, Iris alle 21. Mi guarderei più volentieri il sandalone con la Nona Legione finita in Scozia a combattere i Picti, “Centurion” di Neil Marshall con Michael Fassbender, Dominic West e Olga Kurulenko, Nove alle 21, 25.
In seconda serata, Rai Tre alle 23, 05, è delizioso il film ad episodi prodotto dai Cannavale brothers, i figli del grande Enzo, “Vieni a vivere a Napoli”, diretto da tre autorevoli registi, Edoardo De Angelis, Francesco Prisco e Guido Lombardi con un cast composto da Massimiliano Gallo, Gianfelice Imparato, Antonio Casagrande, Giovanni Esposito e Franco Javarone.
Su Rai 5 alle 22, 15 fanno invece la curiosa commedia “Questione di karma” di Edoardo Falcone, che vanta pure un bel cast, con Fabio De Luigi in un ruolo di scemo sapiente alla Renato Pozzetto, Elio Germano che riprende il ruolo di traffichino romano come in Suburra, un assolutamente strepitoso Eros Pagni, che riesce a farci ridere anche quando dice che è 18 anni che non scopa più con la moglie, Stefania Sandrelli (ma non dice scopa, certo…), un redivivo Philippe Leroy a 94 anni, il nuovo caratterista stracult Massimo De Lorenzo, che recita in pigiama quasi tutto il film e sembra provenire dal mondo di Max Bruno e una Isabella Ragonese, lesbica tres chic, che si illude che il padre si sia reincarnato nel romano traffichino pieno di debiti Elio Germano, e Daniela Virgilio come moglie incazzata.
Non ricordo riuscitissimo il drammone “Effie Gray” di Richard Laxton, Iris alle 23, 35, sullo sfortunato matrimonio mai consumato di John Ruskin, qui Greg Wise, con la povera Effie di Dakota Fanning, che alla fine scapperà con Tom Sturridge.
Nella notte le cose, come sempre, migliorano. Spunta su Cine 34 alle 00, 55 “The Dreamers” di Bernardo Bertolucci col trio Eva Green-Michael Pitt-Louis Garrel, su Iris all’1, 40 lo strepitoso “Vizio di forma” di Paul Thomas Anderson alle prese col testo di Tomas Pynchon. Grandi interpreti, Joaquin Phoenix, Benicio del Toro, Owen Wilson, Jena Malone, Katarine Waterston come la ragazza scomparsa. Il film è un trionfo di droga, sesso, musica e battute pesanti nella Los Angeles del 1970.
nadia rinaldi moana pozzi amami.
La banda Manson è appena stata arrestata, il presidente Nixon se la fa con i Vigilantes della California e a Los Angeles la legalità non è che sia proprio in buone mani. In termini legali il “vizio di forma” del titolo del film e del romanzo di Pynchon è la proprietà di certi oggetti di deteriorarsi per cause interne alla loro natura.
Per la loro composizione, insomma, come le uova. E quindi non sono assicurabili. Ma il film non è facilissimo da seguire. Se ce la fate ha dei momenti meravigliosi. In un negozio di massaggi orientali si discute su quanto può costare una leccata di fica speciale, diciamo 14 dollari e 95. “Non ti piace leccare la fica?”.
joaquin phoenix vizio di forma
Shasta Fay Hepwort, cioè Katarine Waterston, dice al detective Larry “Doc” Sportello di Joaquin Phoenix girandogli attorno e mostrandogli una topona pelosa anni ’70 di gloriosa memoria “Se la mia ragazza fosse scappata per fare la puttana con un palazzinaro di merda, sarei una furia” dice. Doc ha i piedi più zozzi che si siano visti al cinema dai tempi di Bud Spencer in Trinità e non se li laverà fino alla fine del film. Siete avvertiti. Il detective “Bigfoot” Bjornsen urla in un ristorante giapponese “Motto Panukeko” per avere il suo pancake, è l’unico posto dove si senta rispettato.
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