DURO PER BETTINI METABOLIZZARE MÜLLER - L’AVVELENATA: “NON HO MAI AMATO I CAVALIERI SOLITARI, I SUPERGENI, CHE SPESSO CREANO SOLO MILLE CONFLITTI E LASCIANO DIETRO DI LORO IL DESERTO. QUESTO NON FA BENE AL PAESE MA PROBABILMENTE FA MOLTO BENE AL LORO PORTAFOGLIO” - IL FESTIVAL: 20 ANTEPRIME, DUE CONCORSI (ITALIANO E INTERNAZIONALE) E UN NUOVO PREMIO - MA IL CDA NON HA ANCORA DECISO LA GIURIA - FERME ANCHE LE DELEGHE…

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1- IL PROGETTO DI MULLER
Simona Antonucci per "Il Messaggero"

MARCO MULLERMARCO MULLER

Più di venti anteprime mondiali, un concorso italiano e uno internazionale cui potranno partecipare soltanto film assolutamente inediti, due giurie e un nuovo premio: la Lupa, per la sezione ideata sulla falsariga di Controcampo (appena cancellata dalla Mostra di Venezia), che si affiancherebbe al cavallo di Marc'Aurelio, sempre che rimanga in sella, riservato invece alla competizione principale. Il festival del cinema comincia a prendere forma.

GOFFREDO BETTINIGOFFREDO BETTINI

Ma non proprio. Visto che il primo cda, quello di lunedì scorso, dedicato a programma, regolamento e organigramma, si è concluso con un nulla di fatto. Arrivederci Roma. I membri del consiglio si rivedranno la settimana prossima, il 14, forse, perché nessuna delle proposte avanzate dal direttore artistico Müller, e dal direttore generale Mancini, sono state approvate.

Non è stata ancora nominata la giuria, anzi le due giurie, né è stato pubblicato sul sito il regolamento per partecipare alla manifestazione che avverrà, le date almeno sembrano certe, dal 9 al 17 novembre, con pellicole prestigiose: per la prima volta anteprime mondiali.

I titoli non sono stati pubblicati, ma da Venezia arrivano già le prime bordate. «Müller sbaglierebbe a puntare su una concorrenza aperta contro Venezia - dichiara il presidente della Mostra Baratta - gli auguro invece di trovare un'identità per il suo festival. Il nuovo calendario ha reso la collocazione di Roma meno intrusiva. E non credo che potrà sottrarre nulla alla rassegna di Barbera».

PAOLO FERRARI E SIGNORAPAOLO FERRARI E SIGNORA

E se Müller si è probabilmente assicurato, con gli ultimi acquisti a Cannes, partecipazioni altisonanti, resta in alto mare tutta la macchina: dai collaboratori specializzati al personale di accoglienza e di vigilanza, dagli appalti per l'allestimento, al villaggio e al catering. E quel che preoccupa è che sono ferme le deleghe ai candidati che dovrebbero occuparsi proprio di queste mansioni.

Nessun sì per Francesca Via, l'ex direttore generale cui spetterebbe il compito di avviare l'organizzazione degli allestimenti e dell'ospitalità. E nì anche per Diamara Parodi in corsa per lo sviluppo. No, alla proposta di un incarico a Müller per la direzione, ad interim, del mercato. E no all'investitura di Mancini, sempre provvisoria, a numero uno per le relazioni esterne.

WALTER VELTRONI GOFFREDO BETTINIWALTER VELTRONI GOFFREDO BETTINI

Uno stop sostanziale anche alle deleghe: tutte le spese superiori a 200.000 euro dovranno essere discusse e approvate dal consiglio. Una decisione probabilmente necessaria, dopo che il passivo di due milioni trecentosettemila euro ha paralizzato nei mesi scorsi i lavori della kermesse e portato a una rivoluzione dei vertici. Anche se questa sorta di commissariamento della gestione risulta lo specchio preoccupante delle profonde fratture tra i soci di un consiglio spaccato e rincollato da una maggioranza numerica, ma non sostanziale.


2- BETTINI: «IL CAMBIAMENTO È UN ERRORE MA GUARDERÒ IL PROGRAMMA CON SPIRITO APERTO»
Francesco Alò per "Il Messaggero"

PIERA DETASSISPIERA DETASSIS

«Il cambiamento fatto al Festival di Roma, è per me un errore, ma guarderò il programma di Muller con spirito aperto, anche se resta una ferita». Difficile non parlare del Festival di Roma per Goffredo Bettini Il discorso ogni tanto cade lì anche se il senatore Pd, ex fondatore del Festival di Roma, e la direttrice di Ciak Piera Detassis, ex direttore artistico del festival capitolino sostituita da Marco Müller, sono alla Casa del cinema per parlare d'altro: la seconda edizione di Moviemov, rassegna di film italiani in giro per il mondo ideata da Bettini (in Thailandia, dal 3 al 7 luglio, in autunno a Nuova Delhi e Manila).

FRANCESCA VIAFRANCESCA VIA

«Non ho avuto occasione di farlo pubblicamente - comincia Bettini - ma ci tengo a ringraziare personalmente Piera Detassis per l'eleganza e la sobrietà di comportamenti in relazione a ciò che è successo al Festival di Roma». La Detassis, con voce roca, risponde: «Sono in imbarazzo per le parole di Goffredo. Devo questi sei anni di lavoro al Festival di Roma a lui e a Walter Veltroni. Di Goffredo condivido l'idea che ha di etica: lavorare sempre con il gruppo di persone in cui si crede. Vorrei ringraziare anche Andrea Mondello», presente in sala, «che come rappresentante della Camera di Commercio dentro il Cda della Fondazione per Roma, ha difeso il nostro lavoro contro un po' di carri armati. Ora lo posso dire».

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Più sibillino ma a suo modo chiarissimo, Bettini rincara spiegando la filosofia che sta dietro il suo modo di lavorare: «Non ho mai amato i cavalieri solitari, i supergeni, che spesso creano solo mille conflitti e lasciano dietro di loro il deserto. Questo non fa bene al paese ma probabilmente fa molto bene al loro portafoglio». A buon intenditor, poche parole.

 

 

 

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