ECCO CHI È ANDREA PARDI, IL MANAGER CHE HA MALMENATO UN GIORNALISTA DI “REPORT” - DIECI ANNI FA ERA IN CONTATTO CON CECCHI GORI, SI VANTAVA DI FAR PARTE DEI SERVIZI SEGRETI FINO A QUANDO NON ANDÒ IN BANCA A CHIEDERE UN PRESTITO DI 200 MILA EURO DICENDO DI ESSERE DEL SISDE - LA PRECISAZIONE DI FINMECCANICA

La direttrice di banca si insospetti' e chiamo' i carabinieri - Pardi venne subito perquisito e denunciato in Procura per tentata truffa e per essersi spacciato per un agente segreto. I carabinieri si rivolsero ovviamente al Sisde e l'allora capo Mario Mori scrisse che Pardi era totalmente ignoto. La vicenda fu affidata al pm Barborini e come sia andata a finire non si sa…

Condividi questo articolo


 

1 - DAGONEWS

Andrea Pardi, il manager che ha picchiato il giornalista di "Report", si e' sempre presentato benissimo. Elegante, bei modi e parlantina da uomo d'affari. Dieci anni fa aveva aperto un ufficio a Fontanella Borghese con il quale si occupava di fideiussioni ed era entrato in contatto con Vittorio Cecchi Gori, che abitava nello stesso palazzo.

ANDREA PARDI MALMENA UN GIORNALISTA DI REPORT ANDREA PARDI MALMENA UN GIORNALISTA DI REPORT

 

Quando erano cominciate le contestazioni dei tifosi viola a Cecchi Gori, Pardi si era offerto di proteggere la famiglia dell'ex senatore. Una volta, insieme a un ex sottufficiale dell'esercito, era addirittura andato a prendere la figlia di Vittorione a Fiumicino, sotto l'aereo. Girava con una macchina con il lampeggiante e i poliziotti che facevano la scorta sotto casa di Lamberto Dini pensavano fosse un collega.

ANDREA PARDI MALMENA UN GIORNALISTA DI REPORT ANDREA PARDI MALMENA UN GIORNALISTA DI REPORT

 

Pardi si vantava di far parte dei servizi segreti e tutto filo' liscio fin quando la faccenda fu raccontata in banca. Pardi si presento' alla filiale della Banca di Roma di piazza di Spagna e chiese un prestito di 200 mila euro. Come garanzia disse che era del Sisde e che presto avrebbe incassato il pagamento di alcune missioni segrete svolte all'estero.

La direttrice di banca si insospetti' e chiamo' i carabinieri.

 

Pardi venne subito perquisito e denunciato in Procura per tentata truffa e per essersi spacciato per un agente segreto. I carabinieri si rivolsero ovviamente al Sisde e l'allora capo Mario Mori scrisse che Pardi era totalmente ignoto. La vicenda fu affidata al pm Barborini e come sia andata a finire non si sa.

ANDREA PARDI MALMENA UN GIORNALISTA DI REPORT ANDREA PARDI MALMENA UN GIORNALISTA DI REPORT

 

Ma c'e' ancora una cosa singolare, su Pardi. Quando Pardi fu perquisito, Cecchi Gori, che nella vita s'e' fatto fregare da parecchia gente, si preoccupò e scese a parlare con i carabinieri. Chiese se c'era qualche problema e raccontò che aveva affidato a Pardi una Mercedes blindata da vendere. Non ne aveva saputo più nulla.

 

2 - IL MANAGER CHE NON RISPONDE (MA MENA)

Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

 

ANDREA PARDI MALMENA UN GIORNALISTA DI REPORT ANDREA PARDI MALMENA UN GIORNALISTA DI REPORT

Sorry, I don' t understand . Sta a vedere che è più facile malmenare un giornalista che capirlo. Così deve aver pensato Andrea Pardi, amministratore unico della Società italiana elicotteri (concessionaria di Agusta Westland) che ha picchiato come un fabbro Giorgio Mottola, giornalista di Report. Il video dell' aggressione è già virale. E piuttosto virile. Mottola si avvicina a Pardi: «È vero che lei ha intavolato trattative per vendere aerei a Paesi...?».

 

ANDREA PARDI MALMENA UN GIORNALISTA DI REPORT ANDREA PARDI MALMENA UN GIORNALISTA DI REPORT ANDREA PARDI MALMENA UN GIORNALISTA DI REPORT ANDREA PARDI MALMENA UN GIORNALISTA DI REPORT

E quello, invece di ribattere, batte. Prima sulla telecamera e poi sul giornalista. Mentre lo legna sussurra: «Sorry, I don' t understand», fingendo di non capire l' italiano. Poi lo trascina dentro gli uffici. «C' era una segretaria - racconta Mottola - che però si è alzata ed è scappata via. Poi mi ha messo le mani al collo, un braccio contro e cercava di strapparmi la telecamera». Le grida d' aiuto sono servite a poco. Più tardi è dovuta intervenire la polizia.

 

Di Pardi si sa poco. È nato a Sulmona, ha 49 anni, qualche interesse per la locale squadra di calcio. Si dice che in passato abbia tentato di vendere elicotteri all' Iran. Le cronache si sono occupate di lui solo quando è stato picchiato (guarda il destino!) da tre ladri che a febbraio lo hanno aggredito sotto casa, ai Parioli. « Sorry, I don' t understand »: l' hanno strattonato ben bene per portargli via un orologio di superlusso. Di Pardi si sa poco, sconosciuto ai più. Che abbia menato per finire in prima pagina?

 

3. PRECISAZIONE DI FINMECCANICA

Caro Direttore,

 

la notizia pubblicata l’11 ottobre 2015 su Dagospia, dal titolo “ECCO CHI È ANDREA PARDI, IL MANAGER DELLA AGUSTA WESTLAND CHE HA MALMENATO UN GIORNALISTA DI “REPORT”, riporta due informazioni false. Il sig. Andrea Pardi, infatti, non è un manager di Finmeccanica-AgustaWestland e la Società Italiana Elicotteri s.r.l. non è stata mai concessionaria di prodotti e servizi di Finmeccanica-AgustaWestland, come peraltro già precisato ufficialmente attraverso un comunicato stampa, qui in allegato, il 7 ottobre scorso sulla scia della diffusione della notizia dell’aggressione del cronista di “Report”.

 

Finmeccanica-AgustaWestland  si riserva di tutelare la propria immagine ed i propri interessi in ogni momento ed in ogni sede.

 

Cordiali saluti,

 

Federico Fabretti

Responsabile Rapporti Istituzionali, Relazioni Esterne e Comunicazione

     Gruppo Finmeccanica

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – CHE STRANA COINCIDENZA: CARMELO MIANO, L’HACKER ARRESTATO ALL’INIZIO DI OTTOBRE PER AVER VIOLATO I SISTEMI INFORMATICI DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, "SMANETTAVA" PER “NTT DATA”, LA SOCIETÀ DI CYBERSECURITY SALITA ALLA RIBALTA PER UNA STORIA DI PRESUNTE MAZZETTE A UN SUO DIRIGENTE, CHE AVREBBE CORROTTO UN "PROCURATORE" DELLA TIM – CHE RUOLO AVEVA MIANO IN "NTT DATA"? LO SMANETTONE IN PASSATO AVEVA COLLABORATO UFFICIALMENTE CON LE AUTORITÀ ITALIANE: POLIZIA, POSTALE, INTELLIGENCE - FORSE SPERAVA DI GODERE DI UNA ''COPERTURA'', MA POI HA INFILATO IL NASINO DOVE NON DOVEVA: LE QUESTIONI PRIVATE DELLE TOGHE…

DAGOREPORT – AIUTO! LA FIAMMA MAGICA VA A FUOCO! IL CAOS SPANO-GIULI ACCENDE LE PRIME SCINTILLE DI TENSIONE TRA GIORGIA MELONI E IL SUO “GENIO” DI PALAZZO CHIGI: FAZZOLARI ERA INFATTI CONTRARISSIMO ALLA NOMINA DI GIULI MINISTRO, CONSIDERANDOLO INAFFIDABILE VISTO IL SUO CAMALEONTISMO DA ZELIG (DAL FRONTE DELLA GIOVENTU' A UN GRUPPUSCOLO NEO-FASCIO FINO A COLLABORATORE DELLA LEGA, COL RITORNO ALL’OVILE DI GIORGIA GRAZIE ALL’OTTIMO RAPPORTO DELLA SORELLA, ANTONELLA GIULI, CON ARIANNA) – NON SOLO FAZZO: ANCHE IL DUPLEX LA RUSSA-GASPARRI SI È INCAZZATO PER LA CACCIATA DEL ''LORO'' GILIOLI. E NON PARLIAMO DEL PIO MANTOVANO QUANDO GIULI NOMINA CAPO DI GABINETTO IL GAYO SPANO…

DAGOREPORT – E URSULA RINCULO': LA SUA “MELONIZZAZIONE” RISCHIAVA DI FARLA FINIRE UCCELLATA DAL QUARTETTO CHE COMANDA IN EUROPA (MACRON, SCHOLZ, TUSK E SANCHEZ): SE NON SMETTE DI FLIRTARE CON LA DUCETTA, ARRIVERÀ UN BEL SILURO SOTTO IL SUO SEDERINO - COME? SOCIALISTI, LIBERALI E UNA PARTE DI POPOLARI SONO PRONTI A FAR VEDERE I SORCI VERDI AI FUTURI COMMISSARI, ATTESI AL TOSTO ESAME DELL’EUROPARLAMENTO (FITTO È AVVISATO) – MACRON E COMPANY CONTRO LE LODI DI URSULA ALLA MELONI: LA DEPORTAZIONE IN ALBANIA INCORAGGIA I SINGOLI PAESI AD ANDARE IN ORDINE SPARSO SULLA GESTIONE MIGRANTI, QUANDO INVECE SERVIREBBE UNA STRATEGIA COMUNE…

DAGOREPORT - ‘’REPUBBLICA” DELLE MIE BRAME! DOPO CHE “IL FATTO” HA SVELATO CHE IL QUOTIDIANO SAREBBE IN VENDITA, CON LA REGIA DEL MANAGER CLAUDIO CALABI, È SCOPPIATA UNA PIEDIGROTTA DI RUMORS E SUPPOSIZIONI - DAGOSPIA CONFERMA L’OPERAZIONE: CALABI HA AVUTO CONTATTI CON UNA DECINA TRA I PIÙ DOVIZIOSI IMPRENDITORI E FINANZIERI D'ITALIA: SIETE PRONTI A SCUCIRE UNA QUOTA DI 10 MILIONI DI EURO PER DARE VITA A UNA CORDATA PER ''REP''?  L’INDISCREZIONE GIRA: CON LO STESSO OBIETTIVO DI CALABI, SPUNTA UN’ALTRA CORDATA ACCREDITATA ALL’AVVOCATO MICHELE BRIAMONTE - LA VERITÀ È CHE IL GIORNALE FONDATO DA SCALFARI RESTA, PER ORA, IN MANO DI JOHN ELKANN – E L’UNICO CHE AVREBBE DISPONIBILITÀ ECONOMICHE E CONVENIENZE POLITICHE A COMPRARE “REPUBBLICA” E' GIANLUIGI APONTE...