Marco Zonetti per Dagospia
In attesa di tornare in video con Che tempo che fa dopo le vacanze natalizie, Fabio Fazio ha rilasciato un'intervista a Sette, magazine del Corriere della Sera.
Rispondendo alle domande di Angela Frenda, il conduttore ligure ha annunciato fra le altre cose che, fra quattro anni, smetterà di fare televisione, perché come gli ha insegnato Carlo Freccero "un anno di televisione equivale a 7 anni di un uomo", dunque lo aspettano "altri 28 anni di lavoro in Tv".
fabio fazio e luciana littizzetto che tempo che fa nove 3
Quindi fantastica sui suoi progetti da "pensionato", ovvero leggere moltissimo essendo egli un "divoratore di libri". Tanto da possederne alcuni doppi per poterli consultare quando vuole, subito, e nell'edizione che preferisce, nelle sue case a Milano e in Liguria. Fazio dichiara inoltre di fare "una vita noiosissima" ma di avere una "bellissima famiglia", di fare "un bellissimo lavoro", e di essere dunque "sì, molto felice".
FABIO FAZIO TESTIMONE DI MEDITERRANEA SAVING HUMANS
Tante amene dichiarazioni che fanno però da cornice al nocciolo dell'intervista, che riguarda ovviamente il trasloco televisivo - con successo - da Rai3 al Nove, accompagnato da tutta una serie di polemiche politico-istituzionali che tengono banco da mesi.
"Dopo 40 anni rendersi conto che quella casa dove hai abitato non è più la tua non è una sensazione piacevole", dichiara a tal proposito Fazio. "... ma per fortuna abbiamo un'altra casa, dove ci hanno dato il benvenuto con entusiasmo, e per questo non posso che ringraziare molto Discovery per aver investito su di me e sul programma".
"E la Rai?" domanda l'intervistatrice. "La Rai è patrimonio di tutti - risponde Fazio - e per questo mi auguro che possa tornare a svolgere una funzione inclusiva e non divisiva. Dopo di che a distruggere, lo sappiamo tutti, ci vuole un attimo..."
"Ne parla però come di un dispiacere da lasciarsi alle spalle", lo incalza la giornalista di Sette. "Ma certo" replica il conduttore. "Perché ho ricordi bellissimi, e quelli non me li potrà mai togliere nessuno. Dopo di che è chiaro che quello che è accaduto con la Rai è fuori da ogni logica. Ma io ho quasi 60 anni, so bene come stanno le cose, come va la vita. Non mi stupisco più di niente. Quello che posso dire è che spero che si torni presto a rapporti normali."
A questo punto il conduttore affronta l'argomento Sanremo, alludendo a quella che è stata ribattezzata la "norma anti Fazio" (vedi Dagospia). Ovvero: "Per ora vedo un regolamento nel quale scrivono che nei tre giorni successivi alla chiusura del Festival il vincitore non può andare in trasmissioni che non siano della Rai." E precisa: "Ora, sarà sicuramente una coincidenza il fatto che di solito il vincitore veniva da me." Per poi ironizzare: "Perché non può essere vero che è stata fatta una regola contro il mio programma. Non può essere vero. Anche perché a Natale siamo tutti più buoni..."
fabio fazio e beppe grillo a che tempo che fa
Dopodiché, una volta lanciato il sasso contro la Rai, Fazio riprende il panegirico della sua nuova avventura a Discovery. "Io e la mia squadra siamo nella fase dell'entusiasmo. Abbiamo ricominciato esattamente da dove avevamo lasciato, consapevoli di aver giocato un campionato importante per tantissimi anni e di voler continuare a farlo".
Quanto alle differenze con il clima che respirava nella tv pubblica, il presentatore ligure puntualizza: "Mi sento forse più leggero, perché qui non c'è il controllo della politica. Si ha la sensazione evidente di un'azienda che lavora per il meglio. Lavora perché il risultato sia il migliore, per tutti."
Dopo aver sottolineato che le regole e i criteri di scelta degli ospiti sono rimasti gli stessi, Fazio affronta anche il caso di Beppe Grillo, la cui recente ospitata a Che Tempo che Fa, con conseguente boom di ascolti, è stata molto discussa per via di certe dichiarazioni del fondatore del M5s sul processo del figlio Ciro.
Con il senno di poi, il conduttore confermerebbe assolutamente la scelta di avere Grillo in trasmissione. "Erano anni che lo inseguivo" illustra. "Non sono mai andato a cercare guai, ma non mi sono mai nemmeno posto veti. I miei autori e io pensiamo solo a cosa sia meglio per il pubblico. A che cosa può interessare davvero. Cosa funziona e cosa no. Nessun ospite e nessun argomento è incompatibile. Il filo conduttore è fare al meglio il programma. E forse era proprio quell'aria di libertà che si respirava a Che tempo che Fa a non essere tollerata". E, in cauda venenum contro l'attuale assetto "meloniano" della tv pubblica: "È incompatibile, diciamo, con la nuova situazione in Rai". E meno male che a Natale siamo tutti più buoni.
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