1. ANZALDI: ''ALDO GRASSO A NOME DI CHI PARLA? DI SE STESSO O DEL SUO EDITORE CHE HA UNA TV CONCORRENTE ALLA RAI?
DAGO-INTERVISTA
Onorevole Anzaldi, Aldo Grasso scrive che lei ha l'ossessione per la Rai. Non è la prima volta che la attacca. Che ne pensa?
Mi pare che se c'è un'ossessione, é quella di Grasso per il mio ruolo: siamo alla seconda o terza rubrica in prima pagina che scrive contro di me. Forse ai lettori interesserebbe altro. Ma va chiesto a lui perché utilizzi continuamente i suoi spazi sul Corriere per attaccare il sottoscritto.
Si sente amareggiato?
No, però non capisco dove sia lo scandalo se un parlamentare della Vigilanza, il cui incarico è proprio quello di occuparsi della Rai, cerchi di fare il suo lavoro. E invece quando il presidente della Vigilanza attacca il Tg1, peraltro per motivi esclusivamente politici e non di merito, non ricordo grandi lamentele da Grasso.
Grasso dice che lei non si sa a nome di chi parli.
E lui a nome di chi parla? Di se stesso o del suo editore che ha una tv concorrente alla Rai? Se al critico del "Corriere" piace questa Rai dei super stipendi - forse perché anche lui è stato in passato uno dei super stipendiati -, delle bocciature Anac, della condanna del Tribunale del Lavoro, della chiusura dei talk show, delle trasmissioni come "Giovani e ricchi", è affare suo, ma non può pretendere che chi sta in Vigilanza assista in silenzio alla perdita di leadership del servizio pubblico sull'informazione, mentre La7 fa il boom proprio nelle serate abbandonate dalla Rai, come il giovedì.
RENZI CON ANTONIO CAMPO DALL ORTO ALLA LEOPOLDA
La Rai, prima azienda culturale del Paese, pagata coi soldi dei cittadini, viene condannata dai giudici per comportamento antisindacale e un parlamentare dovrebbe stare in silenzio? Quale esempio viene dato a tutti gli altri lavoratori?
Crede che dietro l'attacco di Grasso ci siano altre motivazioni?
No, non lo so. Dico solo che non si capisce come uno che di mestiere fa il critico televisivo voglia impedire ad altri di esprimere il proprio parere sulla tv, peraltro quando a prevedere il ruolo dei commissari della Vigilanza è il parlamento. Si vuole chiudere la commissione? Prego, ma finché esiste chi ne fa parte deve adempiere al proprio ruolo.
E comunque se io vedo qualcosa che non va nel servizio pubblico pagato con il canone degli italiani, oppure se mi arrivano segnalazioni dai cittadini così come da istituzioni quali Anac e magistratura, continuerò a parlare, con buona pace di Grasso. Si vuole togliere ai parlamentari il diritto di parola? Prima ancora che deputato, sono un cittadino: ho il diritto e il dovere di esprimere la mia opinione.
2. VIGILANZA RAI, L' OSSESSIONE DEL COMMISSARIO
Aldo Grasso per il ''Corriere della Sera''
Michele Anzaldi, deputato del Pd, membro della ferale Commissione di vigilanza Rai, è un cliente fedele di questa bottega. È un chiacchierone e quindi ciancia spesso di tv, di Servizio pubblico, di «stipendi faraonici», di Antonio Campo Dall' Orto, diventato ormai la sua ossessione. Ultimamente è stato durissimo: ha chiesto il commissariamento dell' amministratore delegato, lo ha paragonato a capitan Schettino (un' infamia), ha detto che non ne imbrocca una che è una, che ha trasformato il Servizio pubblico in una tv commerciale.
Non si era mai vista tanta veemenza. A nome di chi parla Anzaldi?
Facciamo alcune ipotesi. Parla per se stesso. Nel qual caso, chi gli vuol bene dovrebbe spiegargli che spesso si abbandona a scempiaggini, che di tv dimostra di non capire molto.
Parla per conto di Matteo Renzi. In questo caso, però, farebbe un cattivo servizio al premier. Lo dipingerebbe come uno che getta la pietra ma nasconde la mano, un pusillanime che non ha il coraggio di far fuori una sua scelta.
CAMPO DALL ORTO E MONICA MAGGIONI
Parla a nome del partito. Ma non era questo il governo che gridava «via le mani dei partiti dalla Rai»? Davvero il Pd è così interessato a controllare Viale Mazzini?
La mia impressione è che, in parti diverse, siano vere tutt' e tre le ipotesi. Motivo per cui la vera riforma della Rai inizierà solo quando verrà abolita la Commissione di vigilanza. Altrimenti, meglio chiudere bottega. Quella di Viale Mazzini.