Estratto dell’articolo di Assia Neumann Dayan per “La Stampa”
Tempi bui per i malvestiti, i normalizzatori di cattivo gusto, gli impiegati sciatti, i procrastinatori della tinta sulla ricrescita. Ita Airways, la nostra compagnia di bandiera, ogni anno sull'orlo del fallimento, ma sempre ad un passo dall'essere acquisita da Lufthansa, ha pubblicato il proprio galateo e relative norme di abbigliamento. Loro lo chiamano "lookbook", che credo sia la traduzione del "fit check" di Instagram per hostess e steward,
(...)
Le regole di Ita Airways proseguono per 42 slide, e a leggerle tutte ci si impiega comunque meno che a fare un volo da Linate a Fiumicino. Parliamo di orologi: sono consentiti solo se di dimensioni moderate, no colori sgargianti o bianchi, non devono essere «fuori misura o tempestati di gemme»: non so quanto prenda una hostess, ma non credo possa permettersi i brillocchi di Liz Taylor.
Spiace per il personale, ma dovranno lasciare i Rolex a casa. Queste regole ricordano molto quello che si dice quando si convoca qualcuno in televisione: niente bianco, niente viola per chi ci crede, niente righe né quadretti troppo fini: è la resa dell'immagine quello che conta.
Gioielli vietati agli uomini
Il reparto gioielli deve essere minimale: solo una collana a girocollo, sottile, in oro o argento, niente recrudescenze degli anni 90 con collane o bracciali di stoffa, cuoio, plastica o perle: insomma, se avete una passione per Tarina Tarantino, lasciate perdere. Un'altra norma di civiltà riguarda gli anelli: al massimo due, e sono vietati quelli al pollice, grande feticcio degli uomini che hanno passato i quaranta.
E, soprattutto, gli uomini non possono mettersi gli orecchini: quindi, aspiranti cantanti indie rock, nostalgici del grunge, ex calciatori che hanno dovuto smettere per la rottura del menisco ad un passo dalla convocazione in Nazionale, lasciate i pendenti nel portagioie dei bei tempi che furono. Per le donne grande apprezzamento per lo sfoggio di perle e "punti luce", come se fossero tutte delle Jackie Onassis costrette a lavorare. Banditi i piercing visibili e i tatuaggi visibili: credo che questo però possa essere un grave ostacolo nella ricerca dei dipendenti, perché oramai pure le nostre nonne hanno gli stessi tatuaggi in faccia di Lazza.
Attenti alla ricrescita
Non solo moda, non solo gioielli, non solo immagine dell'Italia nel mondo, ma anche l'aspetto deve essere sempre curato. I capelli devono essere sempre puliti, pettinati, niente ciuffi che coprano il viso, niente frange lunghe, e, soprattutto, "la ricrescita dei capelli tinti non deve essere visibile". Non mi è chiaro se avere la ricrescita è vietata, perché vietare la ricrescita forse è incostituzionale: quello che spero è che la compagnia si faccia carico del costo del parrucchiere per le signore, perché a fare un ritocco ogni 10 giorni tanto vale girare il bonifico al colorista.
ITA GALATEO PER PILOTI HOSTESS E PERSONALE DI VOLO
Per gli uomini le regole si fanno più stringenti in merito a trucco e parrucco: la barba va curata quotidianamente, «deve essere ben pettinata, sagomata, non più lunga di ca. 5 mm2», non è consentito il pizzetto senza baffi, la barba senza baffi, la mosca sotto il labbro, le basette di taglio classico, «di lunghezza non superiore a metà orecchio». È forse Patrick Bateman il consulente d'immagine di Ita Airways?
Adesso ci aspetta una mezza giornata di polemiche, la gente dirà che questi non sono i problemi, che tutto questo non ha niente a che fare con la competenza, che siamo arretrati, che questa non è democrazia. Purtroppo, il lavoro non è democratico, però direi che se lo stipendio è buono si può anche rinunciare alla propria imprescindibile e feroce urgenza espressiva, e pure al concetto di lavoro democratico.
ITA GALATEO PER PILOTI HOSTESS E PERSONALE DI VOLO