JAMES SENESE LE SUONA A TUTTI: "L' OMAGGIO A PINO? IL NAPOLETANO LO PUO’ CANTARE SOLO UN NAPOLETANO. LE SUE CANZONI INTERPRETATE IN QUEL MODO NON SI CAPISCONO. LA COLPA E’ TUTTA DEI PADRONI… CON AVITABILE ABBIAMO SUONATO "TUTTA N' ATA STORIA" OLTRE L'UNA: HANNO FATTO DI TUTTO PER NON FARCI EMERGERE MA NON È SEMPLICE NASCONDERCI” – E POI PARLA DELL'ASSENZA DI BENNATO E D’ANGELO E DI LIBERATO – VIDEO

-

Condividi questo articolo


 

Carlo Moretti per la Repubblica

 

james senese pino daniele james senese pino daniele

Aspettanno ' o tiempo è un doppio live che testimonia i 200 concerti che James Senese ha tenuto negli ultimi due anni. Musica da un altro pianeta, a confrontarla con ciò che si ascolta oggi. Ci sono i successi di Napoli Centrale ma c' è anche Chi tene ' o mare, «omaggio a mio fratello Pino Daniele», dice Senese della canzone, struggente anche nella sua voce. Il sassofonista 73enne, l' altro nero a metà di Napoli, è stato uno dei principali animatori del concerto Pino è davanti a 50 mila spettatori allo stadio San Paolo di Napoli e in diretta tv su Rai 1.

james senese james senese

 

Senese, lei ha aperto e chiuso il concerto

«Per me c' è stata molta sofferenza: non sentire più quelle parole e quella voce che mi appartiene, che ci appartiene, mi ha fatto sentire fuori dal mondo.

Anche se poi ce l' ho messa tutta per restare in equilibrio».

 

Ci sono state molte critiche, specialmente in Rete non si sono risparmiati.

james senese james senese

«Il napoletano lo può cantare solo un napoletano. Lì era allo sbando. Pino ha fatto cose egregie sui testi ma le sue canzoni cantate in quel modo non si capiscono più, anzi si capisce tutto al contrario. Siamo sempre comandati dai padroni, e di qui le conseguenze che ci tocca di sopportare: è tutta colpa loro».

 

Colpa della televisione e delle sue logiche?

«No, colpa di chi ha gestito Pino, di tutto l' entourage».

Si è notata l' assenza di artisti napoletani come Edoardo Bennato e Nino D' Angelo.

«È sempre stato così, c' è molta invidia nel nostro ambiente e manca il rispetto per ciò che uno è veramente. Ma io credo che la cosa più importante fosse mettere sul palco il super-gruppo (la band dei primi album di Pino Daniele, ndr). Eravamo il cuore di Pino, fummo noi gli artefici del suo successo. Ok, hanno messo due band a disposizione degli artisti, saranno anche bravi ma non c' entravano nulla con la nostra musicalità, con il nostro linguaggio».

 

james senese pino daniele james senese pino daniele

Con Avitabile avete suonato "Tutta n' ata storia" oltre l' una.

«Hanno fatto di tutto per non farci emergere ma non è semplice nasconderci: il problema, per loro, è che se anche suoniamo soltanto una nota, si sente, siamo lì, siamo il cuore di Napoli, d' Europa direi: il nostro suono è talmente chiaro che usciamo sempre.

 

Certo, Pino è Pino, ma c' è anche James Senese, ci sono anche Tullio De Piscopo, Tony Esposito, Enzo Avitabile, Enzo Gragnianiello, con un' eredità molto forte sulla nostra cultura. Sì, quella sera ci hanno accarezzato, ci hanno blandito, ma io ho 73 anni e non mi sono mai fatto prendere in giro da nessuno. Sono stato al gioco, poi ho fatto la mia parte ed è venuta fuori».

 

Pino Daniele iniziò come bassista nei Napoli Centrale.

james senese ramazzotti jovanotti james senese ramazzotti jovanotti

«Credo di avergli insegnato molto ma anche lui a me: Napoli Centrale era un gruppo estremo, senza compromessi, grazie a Pino ho trovato una parte di me stesso molto importante nella melodia, nel sentimento, nel cuore. Questo è Pino per me, un fratello».

L' altro nero a metà.

«Esatto, è proprio così».

Nell' inedito "Ll' America" lei dice che per lei, figlio di un afroamericano e di una napoletana, l' America sta qui.

«È un rivelarsi ai napoletani e al Sud in generale per dire che io sono americano ma sono nato qui, canto in napoletano e sono più napoletano dei napoletani. Mi chiamano ancora James o' mericano ma è ridicolo».

In "'Ngazzate nire" critica la musica di oggi e Jovanotti.

«Mi venne in mente parlando di musica scopiazzata, con gli anni sono diventato più tollerante».

 

E di Liberato cosa pensa?

senese tony esposito senese tony esposito

«Mamma mia. È un fenomeno di moda. La musica è altrove».

james senese emma sangiorgi james senese emma sangiorgi jovanotti ramazzotti james senese jovanotti ramazzotti james senese james senese james senese pino daniele e james senese pino daniele e james senese james senese james senese

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….