Nanni Delbecchi per il “Fatto quotidiano”
Questo non è il festival di Amadeus. Questo è il festival presentato da Forrest Gump Amadeus, che di fronte all' emergenza ha chiesto aiuto al migliore amico (cosa non si fa in nome dell' amicizia!). Ma allora, chi è il regista di questo Sanremo? Don Matteo? O forse il principe Klemens von Metternich, arrivato direttamente dal Congresso di Vienna? Deve essere lui, perché questo è il festival della doppia restaurazione.
SANREMO 2020 - I CANTANTI E AMADEUS SU TV SORRISI E CANZONI
Restaurazione televisiva, con i cantanti che cercano in tutti i modi di bucare il video (e non solo quello), le belle donne costrette a dimostrare che non sono solo belle, Tiziano Ferro promosso a tour operator dei monumenti del passato.
Ma soprattutto restaurazione di contenuti, con il momento marchetta dedicato al film di Muccino, il momento Carramba! di Al Bano, Romina e Ylenia, il momento C' è posta per te con la letterina di Diletta Leotta alla nonna. Fiorello fa quello che può - visti i testi degli autori, improvvisa -, ma perfino per lui non è facile nuotare nell' oceano di alchermes.
A questo punto non osiamo immaginare cosa saranno i 40 minuti di predica di Padre Benigni. Ci si interroga sull' intramontabilità del Festival di Sanremo. Perché è lo specchio dell' Italia, dicono. Forse quando è nato, 70 anni fa. Oggi, ogni anno di più, è lo specchio di una certa Italia, quella di 70 anni fa, l'Italia ipocrita, turibolare e conformista dove vige la dittatura della Sacra Famiglia, la sola cosa in questo Paese a non cadere mai in prescrizione.
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