L'uscita del neopacifista Michele Santoro lascia tanto spiazzati che risulta complesso darle un titolo: "Incredibili convergenze"? O piuttosto, visto il momento, "Il bacio della morte"? Perché scoprire che il teletribuno si schiera al fianco di Matteo Salvini è cosa inedita e mica così esaltante.
«Sono solidale con lui», spiega Santoro in collegamento a "L'Aria che tira" su La7 dal "Capranichetta" di Roma dove, con altri promotori dell'iniziativa "Pace proibita", ha rilanciato il tema dell'informazione del servizio pubblico sulla guerra, dopo che già aveva "proposto" un «bombardamento sulla Rai» colpevole a suo dire di informazione a senso unico.
matteo salvini alla scuola di formazione politica della lega
«Il povero Salvini ha spiegato Santoro non è mai stato massacrato così dal sistema politico per tutte le cacchiate che ha detto in carriera, e ora che ha cercato di fare qualcosa per andare incontro alla pace viene massacrato da tutti. Mancano solo i bombardamenti della Nato su Salvini», ha ironizzato mostrandosi capace di un trasformismo di alto livello. Santoro è infatti quello che, nel 2019, commentava così il caso immigrati della nave Mare Jonio: «Mi vergogno di essere italiano, mi vergogno di avere un Ministro dell'Interno che si chiama Matteo Salvini. Dovete arrestarlo. È un pericolo per la nostra democrazia». Arrivando perfino a difendere il disegnatore Vauro che sul suo sito aveva pubblicato, nell'encomiabile rubrica Zecca, il "manifesto" «Sette modi per uccidere Salvini».
michele santoro a laria che tira 6 SANTORO 11 SANTORO PACE PROIBITA SALVINI SANTORO