“IL PRIMO BACIO CON MENTANA? FU LUI A DARMELO, IN ASCENSORE. SALUTANDOMI. FU INASPETTATO” – FRANCESCA FAGNANI SI RACCONTA A “VANITY FAIR” E LANCIA UN AVVISO AL COMPAGNO: “FACCIO FATICA A CREDERE NELL’AMORE PER SEMPRE. COME SI FA A DESIDERARE LA STESSA PERSONA NEGLI ANNI?” – LA MALATTIA DELLA MADRE, L'ODIO IN POLITICA E L’ADDIO DI FABIO FAZIO: “È UNA PERDITA PER LA RAI MA NON PER I TELESPETTATORI CHE LO TROVERANNO SU UN'ALTRA RETE. CHI SA LAVORARE NON RESTERÀ MAI FUORI” – “COME SI ABBASSA L’EGO DELLE PERSONE? PER ESEMPIO NON FACENDOLE SENTIRE DELLE ROCKSTAR QUANDO…”

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1. FRANCESCA FAGNANI: "IL PRIMO BACIO DI ENRICO MENTANA IN ASCENSORE"

Estratto da www.tgcom24.mediaset.it

 

francesca fagnani in copertina su vanity fair francesca fagnani in copertina su vanity fair

Francesca Fagnani posa per la copertina di Vanity Fair insieme ai suoi cagnolini Nina e Bice, due esemplari di Cavalier King che condivide con il compagno Enrico Mentana. Con il giornalista fa coppia da 10 anni e sull'inizio della loro storia rivela che è stato lui a darle il primo bacio: "In ascensore. Salutandomi. Fu inaspettato".

 

Francesca Fagnani, 46 anni, ed Enrico Mentana, 68, fanno coppia da un decennio. Era il 2013 quando le loro strade si sono incrociate e da allora vivono una storia d'amore il più possibile lontana dai riflettori, anche se di tanto in tanto vengono intercettati dai paparazzi.

 

[…] Sulle questioni private sono riservati ma a Vanity Fair la Fagnani si è lasciata andare a qualche confessione.

 

[…]  "L'amore è come il Giro d'Italia, si vince a tappe", ha detto Francesca Fagnani che ammette di essere caduta a volte: "E non è niente male. Perché io faccio fatica a credere nell’amore per sempre. Come si fa a desiderare la stessa persona negli anni, addirittura per sempre? Quando l’amore va bene cade, si trasforma. Quando va male ci si lascia subito o ci si lascia dopo", ha spiegato. […]

francesca fagnani enrico mentana francesca fagnani enrico mentana

 

2. FRANCESCA FAGNANI SI RACCONTA PER LA PRIMA VOLTA SENZA SCHERMI A VANITY FAIR

Anticipazione da “Vanity Fair”

 

Francesca Fagnani, protagonista di Belve, lo show rivelazione della Rai, si racconta a Vanity Fair senza schermi: il rapporto con la madre, i suoi inizi, l’ipocondria, il carcere, il suo successo e l’amore «che non è mai per sempre».

 

E in copertina posa con i suoi due cani, Bice e Nina: «Nina ha 4 anni, Bice 3. Le ho volute entrambe femmine: e ho fatto un grande errore, perché si affezionano al maschio».

 

La conduttrice dell’anno commenta anche l’addio di Fabio Fazio alla Rai, e sul privato, lei che è abituata a fare domande, racconta qualcosa in più su di sé: dai consulti medici a cena con Verdone alle sue paure più grandi: la malattia. E la noia: «Perché è la noia a spaventarmi. Le donne di solito dicono: cerco qualcuno che mi faccia ridere. Io, invece, qualcuno che capisca le mie battute. Se non le capisci, hai ucciso l’eros. È la fine».

francesca fagnani enrico mentana francesca fagnani enrico mentana

 

QUOTES

 

Dell’addio alla Rai di Fabio Fazio dopo 40 anni che cosa ne pensa?

«È una perdita per la Rai ma non per i telespettatori, per fortuna, che lo troveranno su un’altra rete. C’è ormai tanta offerta: chi sa lavorare non resterà mai fuori».

 

Forse bisognerebbe cambiare la testa di chi decide i programmi e di chi taglia teste che funzionano in Rai…

«In televisione c’è poco coraggio. E non dipende dai conduttori ma dai dirigenti che dovrebbero investire su volti nuovi e premiare più il merito delle parrocchie.

 

Con che cosa ha a che fare il suo successo?

«Col coraggio. Vede, a differenza della vita privata, è nella vita professionale che sono coraggiosa. La prima serata in tv per Belve mi venne offerta un mese e mezzo prima della messa in onda. La verità è che nessuno ci voleva andare in quello spazio perché c’erano, nell’ordine, la Champions, tre programmi d’informazione, una fiction e a un certo punto pure Le Iene. Mancava solo l’Apocalisse. Io credo che nella vita te la devi giocare: l’ho fatto con un programma di sole parole senza servizi, senza foto, senza balletti. È andata bene».

francesca fagnani foto di bacco (2) francesca fagnani foto di bacco (2)

 

Sua madre diceva che da bambina somigliava a un delinquente.

«Mia madre mi chiamava “Faccia d’angelo” perché riconosceva la mia furbizia. E perché la mia immagine era il contrario del mio carattere».

 

Le somiglia?

«Mi impressiona perché tante delle cose che non sopportavo di mia madre oggi le ritrovo tutte identiche in me».

 

Un esempio?

«La cosa più sciocca? Non la reggevo quando si ostinava a prendere il caffè solo se c’era anche il piattino. Oggi se mi fanno prendere il caffè senza piattino faccio una scenata. E poi ci sono cose più serie: ha vissuto fatti personali molto forti e ha avuto la capacità di reagire».

GIANNI MORANDI FRANCESCA FAGNANI AMADEUS GIANNI MORANDI FRANCESCA FAGNANI AMADEUS

 

Ne vuole parlare?

«Ma come si fa? Mi sembrerebbe un tradimento perché lei non c’è più. Però di una cosa voglio parlare: dopo la separazione da mio padre, episodio che la fece molto soffrire, lei si ammalò gravemente e lui tornò a vivere con lei, per assisterla, 24 ore su 24 fino alla fine».

 

Di cosa soffriva sua madre?

«Tumore ai polmoni. Mio padre era tornato ad assisterla e curarla».

 

Com’era vederli di nuovo insieme?

francesca fagnani con le sue belve vanity fair francesca fagnani con le sue belve vanity fair

«Commovente, perché lei cercava solo lui. Dalla stanza da letto, chiamava solo lui. Avevo dieci anni quando si separarono e a scuola mi vergognavo un po’ dell’accaduto. Ma lei, con la sua generosità, riuscì a stabilire un rapporto con lui tale che non c’erano problemi di weekend, di chi stava con chi o per quanto tempo. Ho sempre sperato che mi lasciasse in eredità quella forza di carattere».

 

Michela Murgia, Concita De Gregorio… Molte donne oggi parlano apertamente e con una saggezza disarmante del proprio tumore.

«Ammiro la loro forza e la lucidità che hanno di pensare parole così giuste, così profonde per descrivere quello che stanno attraversando. Ma la malattia è la mia paura più grande. Io non riesco nemmeno a pensarmi in quella condizione. È la cosa che mi spaventa di più al mondo».

 

E che cosa pensa di una certa classe politica che usa l’odio per creare consenso?

«Penso il peggio. Ma più che l’odio, che riguarda una minoranza rumorosa, anche sui social, mi spaventa il linguaggio della paura. La paura è un sentimento potente che accompagna tutti. E chi fa leva sulla paura è inaccettabile. Hanno vinto le elezioni facendo leva sulla paura. La paura del diverso, del nuovo. Non puoi pensare che siano gli immigrati a togliere il lavoro. Non puoi dirlo. Non puoi creare la guerra tra poveri».

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Dice di essere amante della montagna perché abbassa l’ego delle persone.

«Hai voglia. A partire dal mio».

 

Come si abbassa l’ego delle persone?

«Per esempio, non facendoli sentire delle rockstar quando tornano a casa».

 

Poiché è lei a parlare di Enrico, le faccio una domanda: chi ha dato il primo bacio?

«Lui. In ascensore. Salutandomi. Fu inaspettato».

 

Parole sue: «L’amore è come il Giro d’Italia, si vince a tappe». È mai caduta?

«Sì. E non è niente male. Perché io faccio fatica a credere nell’amore per sempre. Come si fa a desiderare la stessa persona negli anni, addirittura per sempre? Quando l’amore va bene cade, si trasforma. Quando va male ci si lascia subito o ci si lascia dopo».

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