Salvatore Riggio per corriere.it - Estratti
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Una denuncia al «Centro operativo per la sicurezza cibernetica», cioè alla polizia postale. Fedez ha sporto ufficialmente denuncia per le minacce che un hater ha rivolto al figlio Leone di 5 anni.
Sabato scorso il bambino ha figurato tra gli accompagnatori dei calciatori del Milan prima della partita contro il Frosinone accompagnando Theo Hernandez. La Lega Calcio aveva poi pubblicato un tweet in cui definiva il bimbo, figlio del rapper e di Chiara Ferragni, «accompagnatore speciale». Questo aveva scatenato una serie di polemiche sull'opportunità di definire così il figlio di un vip, legato al Milan da un contratto di sponsorizzazione della sua bibita Boem.
Ma tra le polemiche e le critiche era comparso anche chi aveva mostrato su Instagram una foto di Theo Hernandez con il piccolo Leone vestito in gialloblù e scritto «avete solo un proiettile, a chi sparate?». Così Fedez aveva assicurato di avere intenzione di procedere a una denuncia formale mentre l'account incriminato scompariva dai social.
Mercoledì pomeriggio Federico Leonardo Lucia, vero nome di Fedez, ha pubblicato nelle storie la foto della denuncia: «Una promessa è una promessa». Già nei giorni scorsi, nelle sue storie, aveva stigmatizzato l'accaduto con dei video in cui spiegava: «Sono perfettamente cosciente del fatto che su Twitter ci sia questo giro di tifosi che si divertono a fare battute sul mio tumore al pancreas e ad augurarmi la morte. Continuate pure a farlo, perché onestamente non me ne frega un c...o. Però nel momento in cui toccate i miei figli allora avete un problema, un problema bello grande. Ve ne accorgerete, non vi preoccupate. Poi posterò il nome di questa persona e di tutti quelli che hanno risposto che sparerebbero a mio figlio».
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Insomma, denuncia fatta come promesso. Ma questa vergogna nei confronti del piccolo Leone non si sta esaurendo.
Anche in queste ore, da un profilo hater di X, c’è un utente che augura a Leone «di beccare un tumore al polmone destro». Fedez ha replicato così: «Saresti così coraggioso da dirmi il tuo nome e cognome? O continuiamo a fare i codardi da dietro uno schermo?». Per poi pubblicare un altro video: «Cari amici del Twitter calcio, lo so che vi state crogiolando perché pensate: “Ho augurato un tumore a un bambino di 5 anni, non possono farmi niente perché non costituisce reato”.
Tranquilli, a me interessa solo sapere chi siete, il vostro nome e cognome». La sua intenzione è quella di stanare gli hater che hanno minacciato il figlio dietro un profilo falso. «Voi sapete chi sono, dove abito, sapete tutto di me, io non mi nascondo dietro un nickname, mi assumo le responsabilità di quello che faccio. Voi no. Ed è giunta l’ora che diventi così anche per voi. Credete che non ci riesca? Ve lo giuro sulle cose che ho più care nella mia vita: vi spacco il c..o, ve lo spacco quel c..o di m…a. Conigli infami che non siete altro. A presto». Infine: «Venite sotto casa mia e venite ad augurare la morte di mio figlio. Mi vedete allo stadio? Augurate un cancro a mio figlio. Volete sparare a mio figlio? Ditemelo in faccia, fate le cose da uomini quali siete. Acceleriamo i tempi, io sono qua».
Ma non solo calcio e non solo le offese al figlio. Perché Fedez ha risposto anche a chi per difendersi gli rimprovera le risate quando al podcast «Muschio Selvaggio» parlò del rapimento di Emanuela Orlandi: «Io ci metto la faccia, ho chiesto scusa e ho cercato di rimediare.
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