Margherita Montanari per www.corriere.it
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Cinquantacinque candeline spente, almeno tre vite vissute, forse di più, e un bilancio in cui conta «più sofferenze che gioie». «Mi sento una mamma realizzata. Come donna non ho avuto la stessa fortuna», si confida Luce Caponegro, 55 anni compiuti oggi (il 17 dicembre, ndDago)
Da tempo vive a Ravenna, con il suo secondo figlio, e si dedica con passione a far crescere il centro estetico che ha aperto 8 anni fa. Ma in molti ancora la ricordano come Selen, il nome d’arte con cui è diventata una delle più amate star del cinema hard, ma anche paladina della lotta per la libertà sessuale nell’Italia degli anni ’90.
Un capitolo chiuso con convinzione 25 anni fa, dopo il quale Luce si è dedicata per qualche anno alla tv e allo spettacolo.
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Si può dire che lei abbia vissuto tante vite. Qual è il bilancio di questi 55 anni?
«Ogni tanto mi fermo e ci penso. Con il mio modo di interpretare la vita, mettendosi in gioco sempre, sono riuscita a viverne tante. Non voglio apparire pessimista, ma se devo fare un bilancio, mi sembra che siano state più le sofferenze che le gioie. Però è anche vero che attraverso la sofferenza si cambia, e probabilmente è stato il dolore a permettermi di evolvere, alla ricerca di continui cambiamenti».
Qual è stato il cambiamento più importante della sua vita?
«Molti credono che il più clamoroso sia stato l’abbandono al cinema hard. Per me non è stato questo il più determinante. La svolta più bella è stata diventare madre a 40 anni. Dico sempre che per me esiste un prima di Gabri e dopo Gabri (il secondogenito si chiama Gabriele, ndr). Un bambino inaspettato, che mi ha regalato una seconda vita. Gli ho fatto da mamma e da papà da sola e sono orgogliosa di dire che ho cresciuto un ragazzo sereno, affettuoso e rispettoso delle donne».
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Cosa significa essere madre? Com’è il rapporto coi suoi figli, che hanno uno 36 e uno 16 anni?
«Dico sempre che ho due figli unici, il primo avuto a 19 anni, l’altro a 39. È stato un modo diverso di concepire la maternità, perché ero io ad essere diversa. Ho avuto l’opportunità di vedere due esperienze di vita da due angolazioni completamente diverse. Durante la seconda maternità ho sviluppato un senso di responsabilità, di consapevolezza e un modo di amare diverso che mi ha fatto sentire una mamma realizzata. Come donna non ho avuto la stessa fortuna».
Però oggi è imprenditrice, ha aperto il suo centro estetico a Ravenna. Non si sente fortunata?
«È un lavoro che faccio con enorme passione e la massima professionalità. Seguo costantemente corsi di aggiornamenti e sono un po’ una secchiona. Le mie collaboratrici mi chiamano “la dottoressa”, perché cerco di informarmi su ogni cosa nel dettaglio».
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Come mai, dopo anni nel mondo dello spettacolo, ha scelto proprio il settore dell’estetica e del benessere?
«Aiutare le donne ad amarsi è come una missione per me. Forse anche perché io non mi sono amata così tanto, forse perché ho sbagliato a non cercare sempre la felicità, accettando passivamente quello che mi accadeva. Invece ho imparato che bisogna saper dire dei no. Come donna ho subìto violenza, e anche per questo ho iniziato a dedicarmi all’estetica: per far sentire altre donne bene con se stesse, belle, coccolate anche attraverso il corpo».
Ha spiegato in alcune interviste che da giovane ha vissuto all’estremo una curiosità per la conoscenza della sessualità, che era anche un desiderio di ribellione culturale. Con il senno di poi rifarebbe la carriera nel mondo del cinema porno?
«Non rinnego nulla, quella situazione era giusta per una ragazza di allora. Ma se potessi non lo rifarei. Non vorrei più portare il peso che una scelta così estrema e fuori dai canoni ti lascia addosso, impedendoti di essere riconosciuta per ciò che diventi dopo».
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Negli anni ’80 e ‘90 le icone della sessualità come lei avevano anche una funzione politica: sdoganare una cultura e un diritto alla libertà sessuale. Oggi questi ideali non sono più incarnati forse da chi anima il mondo dell’eros, ma vengono divulgati dagli influencer, a volte senza filtri, attraverso i social network. Come valuta questa trasformazione, se è d’accordo?
«Ai nostri tempi la nostra sessualità era oppressa, attorniata di concetti assurdi. L’immagine del sesso come una cosa volgare, che non andava nemmeno menzionato. La mia generazione ha portato avanti una giusta lotta per la libertà sessuale, che io stessa sento di aver combattuto. Mi viene riconosciuto ancora oggi di aver segnato un’epoca, in termini di rivendicazioni sociali, libertà e cambiamenti culturali. Oggi la sessualità fronte è libero, non servono più battaglie, e sono contenta che i ragazzi dell’età di mio figlio abbiano un rapporto aperto e sano con questo tema. Parlano di sesso liberamente, ci giocano e vivono l’eros serenamente».
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Rimpiange qualcosa nella sua vita?
«Di non essermi separata prima durante il primo matrimonio. Avevo l’idea dell’amore per sempre, e, anche se mi son trovata a vivere un rapporto tossico, l’ho portato avanti per anni. Poi avrei dovuto dire basta a certe scelte lavorative».
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Perché a un certo punto ha abbandonato il mondo dello spettacolo? Le piacerebbe replicare l’esperienza in televisione?
«Avevo voglia di vedere com’è la vita vera, lasciando tutta la superficialità del mondo dello spettacolo. Ritornare in tv? Perché no. Chi è nato artista rimane sempre artista. Mi piacerebbe fare un reality, magari “Ballando con le stelle”, un modo di mettersi in gioco che trovo artistico ed elegante».
Su Patreon parla e chatta con i suoi fan. In tanti la cercano, nonostante siano passati molti anni da quando lei si è allontanata dai riflettori. Che cosa le dicono?
«È un modo per parlare e stare in contatto con chi mi ha seguita per tanti anni. Con loro parlo del più e del meno. C’è chi mi chiede che cosa ho fatto durante la mia giornata, chi mi racconta la sua vita o fa riflessioni profonde. Non parliamo di erotismo. Può succedere che si affronti il tema del rapporto uomo donna o che qualcuno mi parli delle sue problematiche sessuali, ma sempre con molto rispetto».
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Come vive oggi l’amore?
«Vengo da delusioni molto forti. In passato sono stata ferita e così ho deciso di rinunciare all’amore per molti anni. Adesso sono in fase di osservazione. Con grande difficoltà ho riaperto questo capitolo. È merito di mio figlio, che mi ha spronata a trovarmi qualcuno. Voglio una persona gentile e rispettosa. Passare l’esame con me non è facile».
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