Marco Zonetti per Dagospia
Terza serata del Festival di Sanremo 2023 e quindi lunga maratona canora di rito con le esibizioni di tutti i cantanti in gara, che più o meno hanno mantenuto lo stesso stile sfoggiato nelle due tappe precedenti, confermando in alcuni casi i guizzi di eleganza e in altri le cadute di tono.
Partiamo come sempre dai conduttori. Amadeus, ahinoi, ha perseverato con le sue giacche sbrilluccicose di Gai Mattiolo, che adombrano quelle ostentate da Ezio Greggio in versione "imbonitore" nella sua asta tosta al Drive In, mentre il compagno di avventura Gianni Morandi è rimasto come al solito impeccabile nei suoi look Giorgio Armani.
Il re degli stilisti è stato scelto anche dalla co-conduttrice della serata Paola Egonu che, assai più disinvolta di Francesca Fagnani la sera precedente, ha calcato inaspettatamente il palco dell'Ariston come se vi fosse nata. Il primo look targato Giorgio Armani è stato un abito monospalla bianco perla effetto "divinità" greca che ricordava molto le creazioni di Madame Grès. Di meglio, la pallavolista non poteva scegliere per la sua prima apparizione. La seconda mise, nera e luccicante di paillettes, era griffata invece Emporio Armani, e composta da giacca morbida e pantaloni oversize. Il terzo abito, sempre Emporio Armani, è invece in velluto nero con una scollatura profonda, questa volta poco donante per l'atleta.
Paola e Chiara, di nuovo in Dolce & Gabbana, abbandonano i look da "sfere stroboscopiche" della sera prima e si fasciano questa volta in aderenti abiti di pizzo nero dalle sensuali trasparenze e impreziosite da glitter, che luccicano in concerto con le collanone di Swarovski. Il pubblico approva.
Mara Sattei in Giorgio Armani Privé è nuovamente una delle protagoniste più eleganti della serata con i suoi gioielli Chopard a ornare il completo di taglio maschile in velluto nero, e il top con cristalli dalla sfumature blu sotto la giacca con i rever in satin. Promossa a pieni voti.
Rosa Chemical (pseudonimo di Manuel Franco Rocati) resta fedele alla griffe Moschino e, top in vinile rosa sotto un completo viola strizzato in vita da una cintura/corsetto nera in tono con guanti lunghi in vernice nera, ha interpretato con la solita verve il brano dal titolo "Made in Italy". Un po' geisha, un po' Willy Wonka, dubitiamo che il ministro Urso di Fratelli d'Italia lo chiami mai come testimonial del suo dicastero…
Gianluca Grignani in John Richmond si presenta in giacca bianca, pantalone aderente nero e camicia bianca fregiata dalla scritta No War (no alla guerra). Non esattamente la mise più glam che ci sia, ma Gianluca ha l'eleganza di chi riprova ad alzarsi dopo una caduta ed è di classe a prescindere. Trenta e lode con abbraccio accademico.
Levante (al secolo Claudia Lagona) torna sul palco dell'Ariston con i capelli, un tempo corvini, decolorati biondo-arancio e le sopracciglia scomparse, simile a una Lady Gaga agli esordi. Ma con quelle sue culotte con cristalli, i sandaloni in velluto e la camicia dalle strategiche trasparenze, tutto griffato Etro, ancora una volta è una delle più carismatiche ed eleganti del Festival 2023. Dove si firma per averla presentatrice il prossimo anno?
Tananai (vero nome Alberto Cotta Ramusino) firmato Gucci sembra ispirarsi ai cantanti americani degli anni '50 con il suo completo doppiopetto a quadri dai bottoni dorati, e se l'anno scorso si piazzò ultimo nella classifica canora, quest'anno è ai primi posti di quella dell'eleganza. Ci piace.
Sempre per la serie "ma come ca… spita te chiami?", il giovane Lazza (alias Jacopo Lazzarini) si esibisce tutto di bordeaux vestito, completo, T-shirt, scarpe, finanche gli occhiali. E con tanto di gioielli Cartier, a dimostrazione che i diamanti non sono migliori amici soltanto delle donne. Il look è piuttosto impegnativo ma il ragazzo ha carisma e lo indossa con sicurezza. Come dicono a Roma, J'ammolla.
LDA, ovvero Luca D'Alessio figlio di Gigi, è simpatico ed educatissimo. Il completo scelto, blu con gli immancabili cristalli, sempre di Marsem, è però troppo simile a quello della prima esibizione e non convince. Peccato perché la sua presenza scenica meriterebbe di essere maggiormente valorizzata.
I Maneskin tornano per la terza volta consecutiva a Sanremo, i maschi in completi identici dai dettagli pitonati e Victoria con body scosciato e stivaloni anch'essi pitonati, tutti (s)vestiti Gucci. Nulla per cui strapparsi i capelli.
Madame ricompare sul palco dell'Ariston nuovamente griffata Off-White e ancora una volta non passa inosservata. Top asimmetrico, hot pants e stivaloni, tutto d'un suggestivo color blu elettrico, il look è quasi un ossimoro come il titolo della sua (bella) canzone "Il bene nel male". La si odi o la si ami, la ventunenne Francesca Calearo in arte Madame si staglia nella banalità dilagante e rimane impressa. Nel bene e nel male, qualunque cosa si metta addosso, c'ha ragione lei.
coma cose in vivienne westwood
Per duettare con Morandi in Fatti mandare dalla mamma, Sangiovanni – ovvero Giovanni Pietro Damian, già protagonista di Amici – lascia a casa felpe e bandane, s'infila in un completo da sera di Giorgio Armani e fa un gran figurone. È inutile: Maria De Filippi ci vede lungo.
Ultimo - Niccolò Moriconi - abbandona (finalmente) il look "mai uscito da San Basilio" e sceglie un completo in pelle di Emporio Armani. Come Rossella O'Hara con le tende, a prima vista pare essersi messo addosso un divano di Poltrone e Sofà (sponsor di Sanremo), ma l'effetto in fin dei conti non stona. Ed è senz'altro un passo avanti rispetto allo smanicato tristarello della prima esibizione…
Che dire di Elodie (Di Patrizi) se non che ogni volta è sempre una "strafiga"? Dopo il look "cigno nero" della prima esibizione, ieri è apparsa strizzata, le spalle nude, in un tubino sopra il ginocchio dalle audaci trasparenze con scarpe dal tacco "scultura". La griffe? The Attico. I gioielli? Tiffany. Chapeau, direbbe Loretta Goggi. Non si è capito però perché Giorgia, che vedremo più avanti, è stata ripresa da più angolazioni e invece per Elodie, che avrebbe meritato, le riprese sono rimaste statiche. In ogni caso, come al solito, una delle più eleganti.
Mr. Rain, alias Mattia Balardi, con la chioma decolorata (meglio di Levante…) stile Rutger Hauer di Blade Runner, si è presentato con un gessato oversize firmato GCDS, sfoggiando gioielli Damiani. Bene le maxi scarpe a sdrammatizzare la seriosità del completo. Un look interessante che ieri sera "non si è perso nel tempo come lacrime nella pioggia". Attento però ai bambini che finiscono sempre per rubare la scena.
Giorgia (Todrani) abbandona la mise da Baby Spice fuori tempo massimo e questa volta sceglie uno splendido abito nero di Dior in velluto, senza spalline. Elegantissima. Peccato però che la banalità della canzone strida con la sua voce fantastica e che paradossalmente infici anche l'effetto del vestito. Per motivi ignoti poi, a differenza della ripresa statica usata per Elodie, Giorgia è stata seguita dalle telecamere con movimenti di macchina che neanche Stanley Kubrick in Barry Lyndon. Ma così, annoiati dalla canzonetta, almeno ci siamo potuti godere lo splendore della creazione Dior in tutte le sue angolazioni.
gianluca grignani in john richmond
I Colla Zio, vestiti Iuter, Arthur Arbesser, Marcelo Burton e Huf, hanno portato tutto l'anticonformismo dei loro vent'anni sul palco dell'Ariston riuscendo in un primato assoluto: ovvero presentarsi con le Crocs. Praticamente in ciabatte, e con il loro "pugno in un occhio" di colori, i cinque giovanissimi membri del gruppo - Tommaso Bernasconi, Andrea Malatesta, Andrea Arminio, Francesco Lamperti e Tommaso Manzoni - sembravano usciti da un pigiama party. Ma viva la simpatia.
Marco Mengoni ci ha preso gusto e, diabolicamente, persevera. Dopo aver sfoggiato nella prima esibizione un look "gay leather" a metà tra i Village People e le atmosfere del film Cruising con Al Pacino, ieri si è ripresentato in scena vestito di pelle con un capo della collezione Primavera/Estate 1993 di Versace. Gilet e pantaloni borchiati, rievocava il periodo sexy macho di George Michael, con un look senz'altro divisivo nella sua audacia. In finale si presenterà forse in harness, la classica imbracatura in pelle e borchie sfoggiata dai macho barbuti nei locali hard gay? Al pensiero, gli illustri omo-estimatori che popolano le prime file dell'Ariston già si leccano i baffi…
Lorenzo Urciullo e Antonio di Martino in arte Colapesce Dimartino si ripresentano all'Ariston con i loro sobri ed eleganti completi Paul Smith e l'adorabile aria stralunata di due "creativi" meridionali imbucatisi in un cocktail di lavoro milanese. E ancora una volta se la cavano alla grande.
Nella loro seconda esibizione i "gotici" Coma Cose riportano a Sanremo la creatività della compianta Vivienne Westwood, entrambi in un "funereo" nero malgrado abbiano annunciato le loro nozze imminenti. Si preparano forse per un matrimonio celebrato a casa Addams? Pure il titolo della canzone, "L'addio", non è certo di buon auspicio per una coppia in procinto di convolare. Ma a parte gli scherzi, Francesca Mesiano e Fausto Zanardelli sono ancora una volta fra i più eleganti – e amabili – di questa edizione di Sanremo.
Secondo indiscrezioni dietro le quinte, prima di salire sul palco Leo Gassmann è stato costretto a sfilarsi la giacca del completo Givenchy poiché fregiata da un logo troppo vistoso. Di conseguenza il virgulto romano ha fatto la sua apparizione in canotta bianca, pantaloni, catenona al collo e braccia scoperte. E contemplando quel giovane "Stanley Kovalski de Trastevere", sempre nelle prime file dell'Ariston sono stati in molti – maschi e femmine – a prendere "un tram chiamato desiderio"…
Rocío Muñoz Morales, che nel 2015 condusse uno dei Festival targati Carlo Conti, è ricomparsa sul "luogo del delitto" in un elegantissimo abito nero di Giorgio Armani Privé che lasciava scoperte le braccia, e illuminata dai gioielli di Pasquale Bruni. Che dire? Un momento di assoluto splendore.
In completo gessato e camicia in satin rosa confetto griffati Canaku, Olly - alias Federico Olivieri - si sentiva probabilmente troppo "in-gessato" e in men che non si dica si è sbarazzato della giacca. Non male però il look, prima e anche dopo.
Capelli arruffati, cardiganone in lana consumato, pantaloni logori, l'aria trasandata di chi per vestirsi ha forzato un contenitore di abiti usati, Anna Oxa persevera nel suo look da "gattara" e lo porta a nuove vette (o abissi). Il voto potrebbe essere dieci e al tempo stesso zero… Anche il titolo della canzone, "Sali", è ambiguo. È da intendersi come imperativo del verbo salire o come sostantivo, ovvero quelli che dovremmo prendere per riaverci dal mancamento ogni volta che arriva lei sul palco? Nel dubbio amletico, come per i testi delle sue più recenti canzoni e le sue ultime dichiarazioni, abbandoniamo ogni tentativo di comprendere e possiamo solo prendere atto della nostra limitatezza.
Dopo essere caduti in candeggina nella prima serata, gli Articolo 31 (J-Ax ovvero Alessandro Aleotti e DJ Jad al secolo Vito Luca Perrini) alla loro seconda esibizione sembravano scappati dal set di un film di Tarantino con i loro completi oversize di Iceberg rosso sangue. Ma, simpatici e auto-ironici, sono risultati anche eleganti. Evitino però di presentarsi così acchittati in Spagna nei pressi di una corrida onde evitare pericolosi incontri ravvicinati con i tori.
E dopo i tori, ecco giustamente arrivare Ariete, pseudonimo di Arianna Del Giaccio. La giovanissima interprete ha abbandonato la giacca in vernice della prima esibizione e si è presentata sul palco in giacca oversize e bermuda "con tagli a vivo", il tutto impreziosito da una catenona al collo con ciondolo metallico gigante a cuore. Con quella sua aria da Betty Boop uscita dritta da un fumetto, la ragazza non dispiace. Anzi.
Nel Festival dei nomi più astrusi, non poteva mancare Sethu che per la terza serata del festival ha sfoggiato una mise bianco e nera di DROMe, con spillona di Radà, guanti firmati Annakiki e i piedi calzati in Sonora Boots. Con il suo taglio di capelli "a scodella" (che lo rende molto somigliante all'ex social media manager di Salvini, Luca Morisi), il savonese Sethu, al secolo Marco de Lauri, ha un look singolare e insolito che denota gusti non banali. Benché risulti al momento ultimo in classifica, insomma, è da tenere d'occhio.
Shari, dal canto suo, lascia a casa la mise leopardata stile Sheena regina della giungla della prima esibizione e si presenta, con altrettanta audacia, strizzata in un abito di Dolce & Gabbana in vernice rossa sopra i collant neri. Può permetterselo, e Shari Noioso - questo il suo vero nome - è tutto fuorché noiosa. Specie per i maschietti etero che hanno articolarmente apprezzato.
L'efebico e diafano Giammaria (Volpato) torna sul palco dell'Ariston con una mise total white di MSGM. T-shirt a maniche lunghe e pantaloni a vita bassa, lasciando strategicamente a vista l'elastico dei boxer, è il lato opposto della mascolinità rispetto a Mengoni. Perfetto per gli estimatori di Tadzio di Morte a Venezia.
I Cugini di Campagna sono immutabili per definizione ed eccessivi per antonomasia: stile anni Settanta, capelli lunghi, zeppone, sbrilluccichii di paillettes, colori sgargianti. Pare che James Cameron, avvertito da un amico italiano, abbia guardato le loro esibizioni e li voglia ingaggiare come protagonisti di Avatar 3 così da risparmiare sugli effetti speciali. A parte l'ironia, come non amarli?
Emporio Armani è di nuovo la scelta di Kekko dei Modà (alias Francesco Silvestre), che insiste però con il gilet senza giacca, questa volta indossato su camicia bianca e cravatta scura. Come per la prima esibizione, l'effetto fa molto veglione di fine anno in crociera aziendale. Sul Titanic, però.
Anche il quasi 24enne Will, al secolo William Busetti, sceglie Emporio Armani e precisamente una camicia scollata a V blu scura con pantaloni cargo oversize. Non male ma niente di che, e tuttavia il ragazzo è giovane e gli si perdona una mise non indimenticabile.
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