MASSIMO MUCCHETTI, SENATORE PD ED EX VICE-DIRETTORE DEL "CORRIERE DELLA SERA", RISPONDE ALL'ARTICOLO PUBBLICATO IERI DA DAGOSPIA, CHE TROVATE QUI:
Mail di Massimo Mucchetti
Caro D'Agostino, ti prego di ringraziare Bankomat per l'attenzione maliziosa, e dunque interessante, che dedica all'analisi dei risultati delle società dove lo Stato detiene il controllo di fatto, direttamente o per il tramite della Cassa depositi e prestiti. Mi permetterai una chiosa.
Roberto Speranza e Massimo MucchettiIl Senato aveva già preso l'iniziativa, qualche mese fa, di approvare una mozione sui criteri ai quali il governo si deve attenere nella predisposizione delle liste per i consigli di amministrazione. A quella mozione, accolta in aula dall'esecutivo, è seguita una direttiva del Ministero dell'Economia.
Ora, delle nomine si può parlare guardando dal buco della chiave di porte oltre le quali armeggiano Grandi e Piccoli Visir. Ci provano ogni volta - facendo il loro mestiere - gli organi di informazione. Più raramente, ma qualche volta capita, si leggono sugli stessi organi di informazione analisi approfondite, perfino contro corrente.
L'opinione di chi scrive, condivisa fin dall'inizio con l'intera Commissione, è che il Parlamento possa e debba formarsi una sua opinione da offrire in trasparenza al governo e all'opinione pubblica, esercitando così i poteri di controllo delle scelte dell'esecutivo.
Roberto Speranza e Massimo MucchettiLa Commissione Industria del Senato sta preparando una tale opinione attraverso il dialogo con i capi azienda e l'approfondimento che ciascun senatore può fare della documentazione pubblica delle aziende di interesse della Commissione medesima (Terna, Finmeccanica, Enel ed Eni, in ordine di audizione).
Bankomat ritiene inutile un tale lavoro perché i bilanci direbbero già tutto e gli auditi non potrebbero aggiungere altro, e dunque accusa la Commissione di invadere con impeto dirigista il campo del governo, perché le nomine spettano a quest'ultimo. Tutte le opinioni vanno rispettate, a cominciare da quelle che, come questa, si ritengono infondate.
scaroni berlusconi interna nuovaA beneficio dei lettori di Dagospia e' forse utile puntualizzare due circostanze. A me parevano ovvie ma, dopo aver letto Bankomat, capisco che ovvie non sono: a) l'analisi dei risultati è un esercizio dagli esiti non scontati ove si confrontino i dati con quelli dei competitor, con le nuove sfide del mercato e con i piani volta a volta annunciati dalle imprese;
Flavio Cattaneod'altra parte, se così non fosse, se tutto fosse già chiaro, non si capirebbe perché mai i capi azienda si sottopongano alle domande degli analisti ogni tre mesi; b) la Commissione si limita a un giudizio sulle gerenze che vengono a scadenza e a formulare raccomandazioni in coerenza con la mozione del Senato; se ci fossimo allargati oltre le nostre competenze come teme il costituzionalista che sonnecchia in Bankomat, l'iniziativa non sarebbe stata autorizzata dalla presidenza del Senato.
Fulvio Conti e Paolo ScaroniimageQuanto alle altre sollecitazioni di Bankomat, dall'Alitalia agli istituti di credito, ne prendiamo nota volentieri. E non lo dico tanto per dire, caro D'Agostino. Giusto per memoria, ricordo le posizioni che ho preso in tema di Banca d'Italia sui giornali, in Commissione Finanze e in aula, o la richiesta di applicare la legge Marzano all'Alitalia invece di farvi entrare le Poste.
Il governo Letta ha seguito un'altra linea, ma le sconfitte di oggi possono essere la premessa dei successi di domani. Detto questo, nella primavera 2014, per la Commissione Industria all'ordine del giorno sono le nomine, e non la barba di Guzzetti.
pansa alessandroCon viva cordialità, Massimo Mucchetti.