Marco Giusti per Dagospia
Bella, altera, spregiudicata, divisa tra il cinema di genere più folle negli anni ’60, il cinema d’autore negli anni ’70, il teatro impegnato, la tv, ma anche ogni possibile stravaganza, se ne va la principessa Micaela Cendali Pignatelli, 78 anni, attrice e doppiatrice, attiva fino a pochi anni fa, nonché moglie, anzi ex moglie di Flavio Bucci, col quale ha diviso film e spettacoli teatrali, e ha avuto due figli.
Con un nome altisonante, nata a Napoli nel 1945, figlia del Principe Pignatelli-Cerchiara, un medico, entrò nel cinema nei primi anni ’60 assieme a altri nobili signorine, da Ira von Furstenberg a Soraya a Esmeralda Ruspoli, accettando proprio di tutto, da “La tigre profumata alla dinamite” di Claude Chabrol, il suo primo film, a “Dio, come ti amo”, musicarello diretto da Manuel Iglesias con Gigliola Cinquetti e Mark Damon, da “Lo scandalo” di Anna Gobbi a due follie come “Flashman” di Mino Loy con Paolo Gozlino e “Goldface, il fantastico superman” di Bitto Albertini con Espartaco Santoni.
La si notò poco nello spaghetti western, girò solo il modesto “Piluk il timido” di Guido Celano con Edmund Purdom, ma fece la sua figura accanto alla statuaria Kitty Swan nell’erotico tarzanoide “Gungala, la vergine della giungla” di Ruggero Deodato, dove era la bella esploratrice. Devo dire che fu grazie a Gungala che molti giovani spettatori si accorsero di lei, una bellezza molto moderna e particolare, un po’ alla Jane Birkin. La ritroviamo nel poliziesco “La legge dei gangster” di Siro Marcellini accanto a Klaus Kinski e Franco Citti, come la donna di Max Delys e poi nell’erotico/politico “Amarsi male” di Fernando Di Leo con Franco Citti e Nieves Navarro, che non ebbe il successo previsto.
Uno dei suoi ruoli maggiori lo ebbe nel più scatenato, almeno nel ricordo, “Alba pagana – Delitto a Oxford” di Ugo Liberatore, girato a Londra col titolo di lavorazione “May Morning”, assieme a Jane Birkin, Alessio Orano e John Steiner. La troviamo subito dopo nel bellico “Ordine dalle SS: eliminate Borman!” dello spagnolo Juan Antonio Bardem, nel poco visto e poco noto “Scacco alla mafia” di Warren Kiefer con Victor Spinetti e Luciano Pigozzi. Nei primi anni ’70 la troviamo in film ancora più audaci come il lesbo-movie “La ragazza dalle mani di corallo” di Luigi Petrini con Susanna Levi o “La notte dei fiori” di Gian Vittorio Baldi con Macha Meril, Hiram Keller e Dominique Sanda, sorta di ricostruzione italiana della notte dell’omicidio di Sharon Tate da parte della banda Manson.
Negli anni ’70 gira veramente di tutto, un poliziottesco di Massimo Dallamano, “La polizia chiede aiuto” con Claudio Cassinelli e Mario Adorf, “Farfallon” di Riccardo Pazzaglia con Franco e Ciccio, ma anche film sperimentali senza una lira come “La vita nova” di e con Edoardo Torricella, “I giorni della chimera” di Franco Corona con Renato Scarpa e Flavio Bucci, suo marito e spesso partner anche a teatro. Negli anni ’70, in realtà, è più attiva a teatro e in tv che al cinema. La troviamo ne “I masnadieri” di Schiller diretta da Giancarlo Nanni, a Spoleto nella versione diretta da Vittorio Caprioli di “La conversazione continuamente interrotta” con Cochi e Renato e Paolo Bonacelli. E’ celebre un suo “Otello” dove recita nuda alla Biennale di Venezia diretta da Gianni Serra. Assieme a Flavio Bucci la troviamo sia a teatro, “Il re è nudo” di Ionesco, che al cinema con il primo film di Marco Tullio Giordana, “Maledetti vi amerò”, un film generazionale ma fortemente autocritico sulla crisi post-77 dei giovani del movimento. Ma subito dopo la troviamo con James Franciscus ne “L’ultimo squalo” di Enzo G. Castellari e in tv nel famoso “Storia di Anna” con Laura Lattuada e Flavio Bucci.
Negli anni ’80 fa tanta tv, anche buona, come “Delitto di stato”, “La sconosciuta”, “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” diretto da Piero Schivazappa con Bucci, un episodio di “Turno di notte” di Lamberto Bava e Luigi Cozzi, ma anche qualche buon film, come la commedia di Francesco Massaro “Ti presento un’amica” con Giuliana De Sio, Michele Placido e Kate Capeshaw, “La chiesa” di Michele Soavi e “Il cartaio” di Dario Argento. Lavorerà sempre, doppierà perfino Jamie Lee Curtis in “Halloween”, Ornella Muti ne “L’ultima donna”. La troviamo in produzioni televisive diverse, “Rita da Cascia” di Giorgio Capitani, “Provaci ancora prof” nel 2008.
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