Chiara Maffioletti per il “Corriere della Sera”
Se non avessero continuato a caricare i loro video su YouTube - «e all' inizio non li guardava proprio nessuno» -, oggi Luigi Calagna sarebbe un farmacista e Sofia Scalia una studentessa di medicina. Ma a uno di quei bivi che la vita più o meno inconsapevolmente ci pone, questa coppia di fidanzati siciliani ha scelto la strada della perseveranza.
Ed è così che oggi, Luì e Sofì sono i Me contro Te, youtuber dei record: il loro film ha superato otto milioni di incasso e il 14 febbraio uscirà il loro primo disco, Il Fantadisco dei Me contro Te . «Ma non è un' esplosione - spiegano -. I nostri numeri sono questi da anni. Non ci siamo ritrovati di colpo famosi».
Perché avete iniziato a pubblicare i vostri video?
«Puro hobby: eravamo fidanzati da due anni e ce li mandavamo tra di noi. Volevamo creare un archivio dei ricordi. Ora ne carichiamo uno al giorno, facendo nel mentre progetti paralleli, come i libri, il disco, il film...».
Il vostro film al debutto ha superato «Tolo Tolo».
«Non ce lo aspettavamo, anche se Tolo Tolo era già in sala da settimane. Abbiamo avuto il piacere di conoscere Checco Zalone, per noi è un mito. Scherzava su questo, diceva: ma tanto questo non è un vero film, no? Non resta in sala...».
Vi amano i giovanissimi: perché?
«Non è stata una cosa meditata. Ce ne siamo resi conto leggendo i commenti: spesso avevano errori di ortografia. Dopo averlo realizzato è cambiato solo il senso di responsabilità: sappiamo di influenzare una massa enorme di piccoli».
La vostra coppia ha risentito di tutto questo?
«Si è adattata. Ora viviamo assieme a Milano. Ma appena possiamo torniamo in Sicilia, dove frequentiamo gli stessi posti e amici di prima».
Si spiegano quello che vi è capitato?
«Così e così, sono un po' increduli. Se i genitori non realizzano bene, i nonni non hanno proprio capito nulla: il web ci ha fatto arrivare qui partendo dalla camera nostra».
Altrimenti avremmo un farmacista e un futuro medico: strade che escludete per il vostro futuro?
«Chissà. Nei nostri video c' è della farmacia, tipo nel creare lo slime. Facciamo gli esperimenti: siamo scienziati dentro».
Domanda da un milione di views: perché avete sfondato voi e non altri?
«Perché non interpretiamo ruoli: siamo davvero così».
Il disco esce il 14 febbraio, data non casuale. Pensate mai che non vi potete lasciare? Che il vostro è già un matrimonio?
«E con milioni di figli poi! Dopo a chi li lasciamo? Non ci possiamo lasciare ma perché stiamo bene. La vita è piena di sorprese, ma per ora siamo molto felici e ci completiamo. Per i figli nostri c' è tempo».
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Siete dei novelli Al Bano e Romina...
Sofi: «Mio nonno è super fan. Giorni fa me ne ha parlato per tutto il pranzo: li ho cercati, non sapevo chi fossero... cioè, sapevo di Al Bano ma non della coppia. Loro con canzoni amate dai bambini come Felicità e Il ballo del qua qua sono nella storia della musica».
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Vi augurate succeda lo stesso a voi?
«Riflettiamo sul fatto che quando i piccoli di oggi avranno 20, 30 anni, saremo per loro quello che per noi è la Melevisione o Art attack. O, per i genitori di chi ci segue, Bim bum bam. Ci ha fatto tanto piacere ricevere i complimenti di Giovanni Muciaccia, Tonio Cartonio, Cristina D' Avena: rappresentano quello che oggi siamo noi per i più piccoli. Questa cosa ci mette i brividi...».
Il web corre...
«Chi si ferma è perduto: si trova presto un' alternativa. Cerchiamo di lavorare sodo. A malincuore non siamo potuti andare ospiti a Sanremo: siamo in tour».
Eppure avete successo in ogni campo. Specializzarsi non conta più?
«Ci consideriamo degli intrattenitori ma abbiamo avuto la lucidità di capire che con la crescita dei numeri doveva esserci quella artistica: ci siamo messi a studiare canto, recitazione... La popolarità può svanire se non c' è sostanza».
Il vostro primo autografo?
«Stavamo passeggiando ad Alcamo e ci hanno fermati. Abbiamo detto: eh? Oggi ne facciamo in media quattro al giorno. Spesso sono i genitori che ce lo chiedono, dicendo: non ho idea di chi siate ma mio figlio vi ha riconosciuti».
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