Sandra Riccio per “Lastampa.it”
Ora è ufficiale. Il nuovo canone Rai, che adesso pagheremo con la bolletta della luce, è definitivamente in vigore. Ieri è stato attuato il decreto che norma la novità sulla tassa Tv. Lo rende noto la Gazzetta Ufficiale, nella quale è stato pubblicato il decreto attuativo del ministero dello Sviluppo Economico.
La disposizione, che ha sollevato le critiche dei consumatori, è arrivata soltanto poco prima del primo saldo del nuovo canone Rai (l’addebito debutterà nella bolletta elettrica di luglio e sarà pari a 70 euro).
MISURA IN RITARDO
Intanto fa discutere il ritardo della pubblicazione del decreto sul termine ultimo per presentare l’autocertificazione che esonera dal pagamento chi non ha il televisore (si doveva inviare entro il 16 maggio). In pratica il decreto è arrivato 20 giorni dopo questa data.
In più pare cancelli le autocertificazioni che molti cittadini senza Tv hanno presentato nei mesi scorsi. Nel decreto è scritto infatti che, ai fini della dichiarazione di non detenzione, gli utenti devono utilizzare esclusivamente il modello approvato dall’Agenzia delle entrate il 24 marzo e le successive modificazioni. «Una tesi assurda che ci lascia perplessi dal punto di vista legale» dicono dall’Unione Nazionale Consumatori.
IL NODO DELLA DISDETTA
Molte famiglie infatti hanno presentato già prima del 24 marzo la disdetta. L’hanno fatto utilizzando i moduli che erano presenti sui siti dell’Agenzia delle Entrate o della Rai. Ora rischiano di pagare il canone nonostante siano nella condizione di non dovere nulla per la Tv.
«E’ evidente che chiunque abbia presentato una dichiarazione esaustiva che contiene tutti gli elementi utili, non può essere costretto a pagare il canone solo perché non ha compilato il modellino appositamente predisposto» dice Massimo Dona, segretario dell’Unione Nazionale Consumatori.
COSÌ I RIMBORSI
Le famiglie rischiano altri «pasticci» salati con la bolletta di luglio. Per questo è già stato chiarito che è possibile presentare una richiesta di rimborso nel caso di doppioni in famiglia (per esempio marito e moglie che si trovano entrambi con l’addebito per la Rai) o nel caso di non detenzione dell’apparecchio televisivo.