PAROLA DI SOFIA – L'EREDE COPPOLA, A 46 ANNI, TAGLIA IL CORDONE OMBELICALE CON LA FAMIGLIA: “CRESCIUTA IN UN AMBIENTE EUFORICO PER REAZIONE PARLO A VOCE BASSA” – CON IL NUOVO FILM “L’INGANNO” E’ STATA LA PRIMA DONNA A VINCERE IL PREMIO DI MIGLIOR REGIA A CANNES - ''MI PIACEREBBE ESSERE COME KIRSTEN DUNST: LEI COSÌ BELLA, ESTROVERSA E DISINIBITA, IO NON BELLA, INTROVERSA, DISCRETA" - VIDEO

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Silvia Bizio per “la Repubblica”

 

sofia coppola sofia coppola

Mentre il patriarca Francis Ford si gode la vecchiaia tra vini e master class, le donne Coppola quietamente si danno un gran daffare: la moglie Eleanor a 80 anni ha debuttato nella regia con Parigi può attendere, e la celebre figlia Sofia, 46 anni, presenta al mondo il suo nuovo film, L' inganno, con cui ha vinto a Cannes il premio come miglior regista (prima volta per una donna dal 1961), in sala ora negli Stati Uniti e in uscita in Italia il 14 settembre.

 

Abbiamo incontrato Sofia varie volte in queste settimane: a Cannes, e poi a Los Angeles dove accompagnava il marito francese Thomas Mars, leader della band Phoenix, per un concerto alla Hollywood Bowl. La coppia è poi rientrata a New York, dove vive in un loft nel West Village, coi due figli. «Sono abituata a una vita in costante movimento » racconta Sofia, delicata, timida, introversa. Parla quasi in un sussurro, e ci si chiede come riesca a gestire con tale gentilezza il set, ambiente tradizionalmente per tirannici urlatori (come il padre - che lei peraltro adora).

 

sofia coppola col marito thomas mars sofia coppola col marito thomas mars

A questo proposito ci illumina il protagonista maschile del film, Colin Farrell: «Sofia è una maestra di stati d' animo. Ha diretto il set più calmo e rilassato che io abbia sperimentato in 20 anni di cinema. La sua direzione è estremamente gentile: ti sussurra nell' orecchio qualcosa, devi mettere la testa contro la sua per sentire quel che dice. Poche parole essenziali. E ottiene esattamente quello che vuole. Una magia».

 

Continua Sofia: «Quando noi figli eravamo piccoli, papà e mamma fecero un accordo: se papà doveva assentarsi per più di due settimane, saremmo andati tutti con lui. Traduzione: ho fatto scuola a Los Angeles, a New York, a Tulsa, Oklahoma, nelle Filippine, al tempo di Apocalypse Now. Eravamo una famiglia da circo, i Barnum di Hollywood. Forse per via della vulcanicità di mio padre io - per ovvio contrasto - sono un essere pacato, capace di adattarsi, certo, ma meno propensa a incessabili tournée».

 

sofia coppola (2) sofia coppola (2)

L' inganno (The beguiled in inglese, remake dell' omonimo film del 1971) è ambientato al tempo della Guerra Civile americana, in Virginia: tre donne (Kirsten Dunst, terza collaborazione con la Coppola dopo Il giardino delle vergini suicide e Marie Antoinette - Nicole Kidman e Elle Fanning) si contendono le grazie di un soldato ferito dell' Unione (Farrell) da loro nascosto e protetto nel convitto femminile diretto dalla Kidman.

 

Sofia, questo è il suo film più "parlato"?

«Ha ragione. Da Lost in transation a Somewhere ho sempre usato dialoghi ridotti all' osso. L' inganno ha molti dialoghi. È meno impressionistico. Certo, per me è stato un esperimento, ho voluto provare uno stile cinematografico diverso».

 

ELEANOR E FRANCIS FORD COPPOLA ELEANOR E FRANCIS FORD COPPOLA

Perché predilige brevi dialoghi?

«Perché nella vita reale la gente non si esprime con la verbosità che vediamo spesso, troppo spesso, al cinema. Le emozioni vengono più spesso espresse con la gestualità. Nessuno parla tanto nella vita vera come nei film».

 

Lei e la Dunst siete grandi amiche e collaboratrici: cosa trova in lei?

«Kirsten è in qualche modo il mio alter-ego. Mi piacerebbe essere come lei, perché in fondo siamo agli opposti: lei così bella, estroversa e disinibita, io non bella, introversa, non dico inibita ma tremendamente discreta.

 

Quando lavorammo insieme per la prima volta Kirsten aveva solo sedici anni, sembrava la quintessenza della cheerleader bionda. Ma io sentivo che c' era molto di più. Non dobbiamo parlare sul set: ci guardiamo negli occhi e ci capiamo a volo. Era così tra Mastroianni e Fellini? Non lo so, ma mi piace pensarlo».

 

francis ford coppola (2) francis ford coppola (2)

Lei è legatissima ai suoi genitori: cosa ha appreso da sua madre, ora anche regista?

«Mia madre è l' intellettuale in famiglia, sempre coinvolta in cose di arte e letteratura; mi portava ai musei, alle gallerie, ai vernissage di artisti emergenti. Mamma mi ha messo in contatto con la dimensione creativa della vita e mi ha spronato ad essere creativa. Da lei ho ereditato la calma: una calma esteriore che contiene la tempesta interiore. Papà è esattamente l' opposto. Ma non fraintendetemi: essendo lui lo yin al mio yang ha insegnato tantissimo».

 

A Cannes è praticamente cresciuta, vero?

«Festeggiai lì il mio ottavo compleanno quando mio padre presentava Apocalypse Now. Sono cresciuta in un ambiente euforico e a volume alto. Per questo parlo a voce bassa. Poi ci andai da sola per Il giardino delle vergini suicide che lanciò la mia carriera».

KIRSTEN DUNST KIRSTEN DUNST

 

Le piace vivere a New York?

«Certo. Anche perché esiste ancora una sorta di vita di quartiere. Dopo Cannes stavo portando i bambini a scuola, a piedi come sempre, e negozianti, vicini e sconosciuti mi dicevano, "E vai, brava, complimenti!". I miei figli mi hanno guardata con ammirazione, forse per la prima volta in vita loro».

 

Da bambina era più attaccata a sua madre o a suo padre?

«Beh, come figlia femmina, dopo due maschi (Gian Carlo e Roman, ndr) è ovvio che sono sempre stata la cocca di papà. Più tardi, come succede con quasi tutte le adolescenti, ci sono state molti contrasti con mia madre per la naturale ribellione contro la tua stessa identità.

Colin Farrel Colin Farrel

 

Con papà ci siamo sempre adorati, non esistevano queste dinamiche da libro di testo di psicologia. Ora sono vicinissima a entrambi; papà e mamma sono due fantastici nonni, pieni di storie da raccontare ai nipoti, avventure da condividere, tempo da trascorrere insieme e come sempre tanto amore da dare».

Sofia Coppola Sofia Coppola

 

 

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