PERCHÈ SANREMO E’ SANREMO (ANCHE D’ESTATE) – ALDO GRASSO: "TECHETECHETÈ" SACCHEGGIA IL FESTIVAL E CI FA RIASSAPORARE IL GUSTO DELLE COMPETIZIONI CANORE ESTIVA TIPO CANTAGIRO O FESTIVALBAR" – "SANREMO E’ UN CAPITOLO FONDAMENTALE DELLA NOSTRA CULTURA POP E ACCOGLIE, INDIFFERENTEMENTE, CHI LO IRRIDE COME CHI LO VENERA” – I MOMENTI PIU’ TRASH: I JALISSE CHE VINCONO NEL 1997; IL TRIO DADAISTA PUPO-EMANUELE FILIBERTO-LUCA CANONICI E… - VIDEO

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sanremo jalisse sanremo jalisse

Aldo Grasso per il Corriere della Sera

 

Techetechetè sta saccheggiando il Festival di Sanremo, restituendoci il piacere della prima serata (quella che iniziava dopo Carosello) e facendoci riassaporare il gusto delle competizioni canore estive, tipo Cantagiro o Festivalbar . E poi il tempo s' incarica di un dolce inganno: le canzoni di ieri paiono sempre più belle delle attuali perché dentro c'è un frammento della nostra vita. Sanremo è un capitolo fondamentale della nostra cultura pop: capita di rado che una parata di «canzonette» mobilitino la coscienza critica di un Paese.

 

sanremo dolcenera sanremo dolcenera

Ma Sanremo è così: una scarica di adrenalina per chi ne parla, per chi la descrive, per chi la vede. Sanremo accende grandi polemiche, sparge veleni, abusa di metafore e fa in modo che tutti si prendano maledettamente sul serio. Sanremo è un manuale di conversazione, da Ennio Flaiano («Ho visto alla televisione una delle serate di Sanremo. Ero a cena in casa di amici e non ho potuto sottrarmi. Questi amici intendevano vedere la trasmissione per ragioni di studio, essendo psicologi e interessati ai fenomeni della cultura di massa.

baudo sanremo baudo sanremo

 

Alla fine mi sono accorto che a loro quella roba piaceva») ad Andrea Ballardini («Gareggiare con gli amici a chi riesce a ricordare il momento più trash delle passate edizioni. Fuori concorso perché ovvi: Pippo Baudo che salva l'aspirante suicida nel 1995; i Jalisse che vincono il Festival nel 1997; il trio dadaista Pupo-Emanuele Filiberto-Luca Canonici del 2010»).

 

pupo emanuele filiberto canonici sanremo pupo emanuele filiberto canonici sanremo

Nel momento stesso in cui ci sfugge un «perché Sanremo è Sanremo», ci accorgiamo che non possiamo fare a meno di questo rito liberatorio, della complicità nel trovarci lì tutti assieme, anno dopo anno, davanti a una delle poche cerimonie collettive che ci restano, ora che i social permettono a tutti di seguire il Festival con l'entusiasmo stordito di un sedicenne. Techetechetè ci dice che Sanremo accoglie, indifferentemente, chi lo irride come chi lo venera.

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