Michele Serra per “la Repubblica”
Vedi a che piccole cose si aggrappa la felicità. Leggo che non era Briatore, era un suo sosia il tizio che ha lasciato la sua Rolls, a Milano centro, sulle rotaie del tram, bloccando quel poco di traffico prenatalizio che il Covid concede.
E tiro un grande sospiro di sollievo, perché ho rischiato di scriverne, di quella falsa notizia (circolata per due giorni, e non sono pochi) e però alla fine non l' ho fatto, risparmiandomi la brutta figura di dare del Briatore a Briatore l' unica volta che non c' entra niente.
Ne approfitto per scusarmi con Briatore (pur non avendo scritto mezza riga contro di lui) a nome delle decine di media che lo hanno descritto, prima protervo e poi fuggiasco, nei panni del Nemico del Natale. Ma a parte lo scampato pericolo, è bello anche sentirsi alleggerito dal peso del pregiudizio.
"Non era Briatore" è il possibile titolo di un avvincente racconto innocentista, un poco il contrario, come spirito, dell' andreottiano "a pensare male si fa peccato ma spesso si indovina". A pensare male, in realtà, si sbaglia molto spesso, ed essendo questo mio un mestiere che bene si addice ai malpensanti, è sempre un sollievo scoprire che l' umanità è un poco migliore di come la immaginiamo.
il sosia di briatore luigi proietti
Il sosia di Briatore, per esempio: magari è una magnifica persona, fa beneficienza, adotta a distanza i delfini, finanzia la piantumazione di alberi in Etiopia, ha aperto una scuola montessoriana per il recupero dei giovani trapper. Ha forse colpa di essere il sosia di Briatore? Poteva forse scegliere di essere il sosia di Teresa di Calcutta, o di Mattarella? Risolta la questione etica, rimane insoluta una domanda: ma si può essere così pirla da lasciare una Rolls sulle rotaie del tram?
BRIATORE ROLLS ROYCE 1 BRIATORE ROLLS ROYCE 3 il sosia di briatore luigi proietti