Estratto dell'articolo di Marco Lillo per il Fatto Quotidiano
URBANO CAIRO E MASSIMO GILETTI
Urbano Cairo chiese a Massimo Giletti in un tête-à-tête avvenuto ‘intorno al 20 marzo' a Roma di incontrare Silvio Berlusconi per far capire al Cavaliere che non ce l’aveva con lui. Non solo. A febbraio Cairo disse a Giletti che Paolo Berlusconi lo aveva chiamato per lamentarsi della trasmissione in cui il favoreggiatore dei boss Giuseppe Graviano, Salvatore Baiardo, raccontò in tv del suo incontro con Paolo B. nel 2011 a Milano.
Lo ha raccontato Giletti ai pm di Firenze Luca Turco, Luca Tescaroli e Lorenzo Gestri. I pm indagano sulle stragi del 1993 ipotizzando che abbiano avuto un ruolo di mandanti esterni Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri, indagine già in passato archiviata su richiesta dei pm fiorentini più volte e che ora prosegue solo su Dell’Utri.
La richiesta di Cairo era successiva alle trasmissioni su mafia e politica con ospite Baiardo che parlava anche dei (presunti) rapporti di Dell'Utri e Berlusconi con Graviano. Giletti declinò l'invito e, solo tre settimane dopo quell’incontro con Cairo, Non è l'arena è stata chiusa, dopo 6 anni. Nonostante a luglio 2022 Cairo parlasse di un rinnovo quinquennale, nonostante a marzo 2023 l’ad de La7 Marco Ghigliani scrivesse a Gianmarco Mazzi, amico ed ex agente di Giletti, di un possibile rinnovo biennale.
Cairo smentisce Giletti. L’editore è stato sentito in procura il 28 giugno come Giletti nella veste di persona informata dei fatti con l’obbligo di dire la verità. Cairo ha però escluso di aver chiesto al conduttore di incontrare Berlusconi. Per capire, i pm risentono Giletti il 18 luglio. Il conduttore tiene il punto e offre dettagli. L'incontro sarebbe avvenuto a Roma, alle 18 di un giorno ‘intorno al 20 marzo’. I pm sentono allora un carabiniere della scorta di Giletti e una sua collaboratrice per cercare riscontri al racconto di Giletti. Il Carabiniere ricorda l'incontro con Cairo e la capoprogetto della trasmissione, Emanuela Imparato, conferma ai pm il 26 luglio che a metà marzo nella sede della redazione Giletti le confidò: “Cairo mi ha detto se vado a un incontro con Berlusconi”. Imparato quindi conferma la datazione a metà marzo della richiesta di Cairo e aggiunge che Giletti le disse di non aver voglia di incontrare Berlusconi. Come nasce questo segmento dell'inchiesta su B. e Dell'Utri?
Il 18 aprile, cinque giorni dopo la cancellazione del programma, la Procura di Firenze, intercetta come terzo non indagato il telefono del conduttore e ascolta i suoi ragionamenti con l'ex dirigente RAI Giovanni Minoli sul perché.
Minoli ipotizza che Cairo abbia avuto paura della trasmissione e che ci sia stata un’accelerazione nei rapporti tra Cairo e la famiglia Berlusconi. Giletti è d’accordo e rammenta ciò che Cairo gli disse a marzo: “forse è il caso che incontri Berlusconi perché quello pensa che ce l’hai con lui”. Giletti dice che gli aveva risposto 'no grazie' e concorda con Minoli che i costi della trasmissione sono una scusa. La vera ragione della cancellazione è un’altra.
I pm di Firenze convocano il conduttore il 21 aprile per farsi raccontare tutto. A Giletti viene posta anche una strana domanda su eventuali interlocuzioni con Giorgia Meloni. Nei due verbali precedenti (19 dicembre e 23 febbraio) Giletti aveva raccontato ai pm di quella foto, chissà se vera o farlocca, mostratagli da lontano da Baiardo, il quale sosteneva che ritrarrebbe Silvio Berlusconi con il boss Giuseppe Graviano e il generale Francesco Delfino sul lago d’Orta, un paio di anni prima dell'arresto del boss latitante e della discesa in campo di Berlusconi.
Di quella storia, chiedono i pm, Giletti ha parlato con il presidente del consiglio in carica? Il conduttore replica “No. Anche se avrei voluto e sarebbe stato forse giusto, non ho avuto contatti”.
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