PIU’ FORME, MENO RIFORME - QUALCOSA SI MUOVE NEL MONDO DELLA MODA: PIÙ DELLA FOTO-SPECCHIETTO DI CANDICE HUFFINE (90 KG) NEL CALENDARIO PIRELLI, CONTANO LE CAMPAGNE DI H&M CON MODELLE FORMOSE

Non è più un mercato di nicchia: le modelle “curvy” (vagamente chiatte) finiscono in copertina e sui cartelloni. È sempre una questione economica: più della metà delle donne americane porta dalla 46 in su e anche in Europa la media è molto più vicina alle cosiddette “taglie comode….

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1. LA BELLEZZA HA IL SUO PESO, ANCHE 90 CHILI

Nadia Ferrigo per “La Stampa

 

modelle oversize contro sports illustrated modelle oversize contro sports illustrated

Segni particolari, 90 chili di curve. Candice Huffine, 29 anni, un metro e 80 di altezza e misure mozzafiato, è la prima modella «over size» a posare per «The Cal», l’esclusivo calendario Pirelli, compendio della fotografia d’autore e bibbia dell’estetica. Se è ancora troppo presto per parlare di rivoluzione, di certo è un bel riscatto: nell’edizione del prossimo anno, firmata dal fotografo newyorkese Steven Meisel, accanto alle solite note e più che perfette Adriana Lima, Natalia Vodianova e Raquel Zimmermann, compariranno anche le forme decisamente più abbondanti, ma non per questo meno sensuali, della bella Candice.

 

lola lennox lola lennox

Trovata pubblicitaria particolarmente azzeccata o il segno che qualche cosa sta cambiando? Le ultime tendenze sulle passerelle internazionali fanno ben sperare: chiamatele «curvy», «plus size» o «taglie comode», ma negli ultimi tempi le modelle che sfilano dalla taglia 44 in su conquistano case di moda, copertine e schiere di ammiratrici. Kate Dillon, Lizzie Miller, Kate Upton e Lola Lennox, figlia della cantante Annie Lennox, sono tra le top più richieste del momento, con buona pace di chi la pensa come Karl Lagerfeld. La leggenda dello stile un anno fa affermò in un programma tv francese: «Nessuno vuole vedere una modella curvy in passerella».

 

Frase infelice - e possiamo dire, per nulla azzeccata - che gli costò anche una denuncia per «dichiarazioni diffamatorie e denigratorie» da un’associazione femminista francese. Poco dopo balzò agli onori della cronaca con un altro commento, indirizzato alla cantante inglese Adele, icona delle «belle e tante». «Brava, ma grassa», fu il suo glaciale giudizio, presto seguito da scuse ufficiali.

lizzie miller lizzie miller

 

Anche se non entrano nella tanto celebrata taglia 42, le curve sono sexy, eccome. Tra le icone del genere, che spesso strizza l’occhio alle pin up degli Anni 50 e alle seduzioni velate del burlesque, Kim Kardashian, Renée Zellweger, la tennista americana Taylor Townsend e Beyoncé, già testimonial ribelle per la linea «curvy» del colosso svedese «H&M».

 

Quando la cantante americana si accorse che il suo celebre lato B era stato ritoccato con Photoshop, chiese e ottenne che nemmeno un grammo le venisse levato: la notizia fece così scalpore che il marchio fu costretto ad ammettere: «Abbiamo spesso usato modelle troppo magre». I risultati si vedono nella nuova campagna pubblicitaria, che ha per protagonista Jennie Runk, modella «curvy» e star dei social network con le idee molto chiare: «Non ho mai avuto nessun problema con la definizione “taglia forte”: è solo un’etichetta».

 

lizzie miller lizzie miller

Un’inversione di tendenza dovuta, se non a un ritrovato senso etico, a un occhio più attento al portafoglio: più della metà delle donne americane porta dalla 46 in su e anche in Europa la media è molto più vicina alle cosiddette «taglie comode» che agli abiti che si vedono sfilare sulle passerelle.

 

Che la moda si sia decisa ad assomigliare appena un poco di più alla realtà? Di certo c’è che a popolare i sogni degli uomini di mezzo mondo difficilmente sono le top model da copertina. Secondo un sondaggio di SugarBBW.it, il primo portale dedicato alla «bellezza tutta curve», per più della metà delle iscritte la carta vincente per conquistare un uomo è essere fiera delle proprie forme, anche se non sono da copertina. Insomma, essere belle non è mai una questione di numeri.

 

 

2. “CON LE MIE FORME HO BATTUTO MOLTI PREGIUDIZI”

Nadia Ferrigo per “La Stampa

kate upton kate upton

 

«Avevo 15 anni, quando in un’agenzia di modelle mi chiesero di perdere 30 chili: ero già alta quasi un metro e 80, non ne pesavo nemmeno 70. Me ne andai subito: volevano un prototipo di donna che non sarei mai potuta diventare».

 

Elisa D’Ospina, vicentina, 31 anni, dal 2007 è una top model internazionale, portabandiera del mondo «curvy» e autrice del libro autobiografico «Una vita tutta curve», dove racconta il suo impegno sociale contro i disturbi alimentari e denuncia lo stereotipo dell’immagine femminile nel mondo della moda e dei media. Scesa dalle passerelle, da otto anni è impegnata in una campagna nelle scuole superiori.

 

kate upton kate upton

«La società - dice - ci ha abituato a modelli falsi e irraggiungibili, soprattutto quando si è più giovani, e quindi più deboli, è molto facile lasciarsi condizionare. Non ci sono solo le ragazze con problemi di linea, ma anche chi è troppo magra o bassa spesso viene criticata, non accettata. Siamo abituati a giudicare molto in fretta: davanti a una ragazza in sovrappeso pensiamo che è una che si riempie di dolci. Non ci domandiamo mai cosa c’è dietro, ma siamo pronti a dare il nostro giudizio. Dobbiamo riprenderci la libertà di essere noi stessi».

 

kate dillon kate dillon

Che cosa dicono le ragazze?

«Dagli incontri nascono sempre dibattiti molto interessanti, non sono affatto ingenue: sanno bene che quel che vedono in televisione o sulle riviste è una finzione e che esistono infiniti trucchi per far apparire perfetto quello che non è.

 

E i ragazzi come giudicano i tormenti delle loro coetanee?

«La stragrande maggioranza crede che quelle sul peso siano solo paranoie delle ragazze. A loro non interessa proprio che taglia portano: se piaci è per un insieme di motivi diversi. E non tutti hanno a che fare con l’estetica».

 

E le donne italiane come se la cavano?

jennie runk jennie runk

«Male, di certo peggio che nel resto del mondo: negli Stati Uniti una taglia 48 non ha nessun problema a sfoggiare un paio di pantaloncini corti d’estate. Da noi non è così. La paura di essere giudicate è molto forte».

 

Quanto dovremo aspettare per una moda davvero «a misura di donna»?

«Anche se ci sono dei segnali positivi, come la scelta di Candice per il calendario Pirelli, siamo ancora indietro. Nei negozi le taglie più grandi sono sempre le prime a finire, molti marchi nemmeno prevedono una linea più abbondante. Certo, è più facile vestire una modella che sembra un attaccapanni piuttosto che fasciare delle belle forme». 

 

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