Riceviamo e pubblichiamo:
mariolina sattanino foto di bacco
Lettera 1
Dagovski,
Il virus sarebbe mutato in Italia. Normale, nella patria del trasformismo.
Aigor
Lettera 2
Caro Dago, ieri sera, da Gruber - 8 e 1/2, presenza gradita di Mariolina Sattanino.
Invochiamo, a gran voce, anche l'invito per Carmen Lasorella.
Saluti, Labond
Lettera 3
Caro Dago, Donald Trump ha annunciato che firmerà un decreto per sospendere temporaneamente l'immigrazione negli Stati Uniti. "La decisione - spiega - è motivata dall'attacco da parte del 'nemico invisibile' rappresentato dal coronavirus. Dobbiamo proteggere i posti di lavoro del nostro grande Paese". In Italia, invece, se vai in visita parenti vieni multato minimo di 400 euro, mentre i migranti continuano ad arrivare a frotte, omaggiati all'arrivo del costoso 'tampone' - lusso che a gran parte degli italiani viene negato - oltre che di tutto il resto.
Giacò
Lettera 4
Gentile Dago, noi italiani siamo stati da sempre abituati ad ascoltare dichiarazioni di politici che sapevano benissimo spiegare quello che si sarebbe dovuto fare, naturalmente non facendo poi nulla. Ora abbiamo avuto un'ulteriore evoluzione: i politici attuali non sono più nemmeno in grado di dire quello che si dovrebbe fare.
Mikkke1999
Lettera 5
Caro Dago, Di Maio sulla richiesta di impeachment: "Nella vita delle persone da grandi errori nascono grandi opportunità. Da quell'episodio ho rafforzato il mio senso di responsabilità istituzionale e ho imparato a credere sempre di piu' nel ruolo di Mattarella". Ci ha messo quasi due anni ma alla fine ha capito che non è stato come dare il resto sbagliato per una bibita allo stadio.
Maxmin
Lettera 6
Caro Dago, cancellata per Covid-19 la corsa dei tori di Pamplona. Hanno preso il virus per le corna.
M.H.
Lettera 7
Caro Dago, coronavirus, il presidente dell'Inps Pasquale Tridico: "Possibile spesa da 2 miliardi per reddito di emergenza". Ma vai! Per mafiosi, spacciatori, possessori di Ferrari e di immobili da 800 mila euro che hanno perso il reddito di cittadinanza illegittimamente ottenuto, una seconda chance.
Fabrizio Mayer
Lettera 8
Caro Dago, il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Frans Timmermans: "L'Italia accetti il Mes perché serve agli eroi della crisi provocata dal coronavirus, e cioè a medici e infermieri". In questo periodo drammatico ci mancava soltanto il furbacchione che tenta di rifilarci la polpetta avvelenata.
Soset
Lettera 9
Caro Dago, coronavirus, il viceministro della salute Sileri: "Gli stadi non potranno riaprire". Di certo non ci voleva un genio per capirlo. Ma questi del calcio hanno un pallone sgonfio al posto della testa?
Cocit
Lettera 10
Caro Dago, coronavirus, Borrelli: "A disposizione 19mila posti per quarantena". Quasi, quasi... Visto che in vacanza non si può andare, vien voglia di aderire.
John Reese
Lettera 11
Morto il 140esimo medico, una strage, anomalia italiana che la dice lunga su quanto eravamo "preparati" al virus, spero che l'Ordine dei Medici faccia una bella class action contro il governo (si fa per dire). Ed era una strage evitabile: avete notato che fortunatamente nessuno (o pochissimi) di quegli umilissimi e utilissimi operatori che puliscono gli ospedali è morto? Sicuramente il medico e l'infermiere sono più esposti, ma se fossero stati dotati da subito di mascherine e camici adeguati ...
Army
Lettera 12
Caro Dago, Fonti Ue: "Il Consiglio Europeo di giovedì non deciderà sui Recovery fund". Beati loro che hanno tempo da perdere!
Fritz
giuseppe conte e ursula von der leyen a bruxelles
Lettera 13
Caro Dago, il governo Conte bis ha istituito 15 (dicasi 15!!!!) task force per affrontare la crisi prodotta dal Coronavirus. A questo punto una domanda sorge spontanea: qual è la pubblica utilità di un governo che deroga praticamente tutte le decisioni più importanti a delle task force!?!? Ah, saperlo…
Gianpaolo Martini
Lettera 14
Caro Dago, ora sembra abbiano cambiato idea, però se potevano rendere obbligatoria l'installazione della app 'Immuni' di certo non potevano obbligarci a tenere lo smartphone sempre acceso.
F.G.
Lettera 15
Caro Dago, rottura nella Lega tra Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti. I due sarebbero quasi venuti alle mani. Sicuri che il segretario non abbia solo voluto improvvisare un "Tuca tuca" nostalgico per il Papeete che fu?
A.B.
Lettera 16
Caro Dago, la app "Immuni" per tracciare gli spostamenti degli individui, da scaricare su base volontaria, in modo da individuare eventuali contatti con contagiati da Coronavirus. Ma ci prendono per il culo? Vogliono tracciare gli spostamenti degli italiani e poi fanno entrare migranti clandestini da tutte le parti?
Maurizio
Lettera 17
Caro Dago, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto che un ritorno al lockdown sarà "inevitabile" se i casi di Covid-19 nel Paese torneranno a crescere dopo l'allentamento delle misure restrittive. Il problema è se la gente accetterà di morire di fame per non morire di coronavirus.
Gaetano Lulli
Lettera 18
Caro Dago, ma la retorica del virus fuori dalla porta (immagine usata anche ufficialmente dalla Regione Lombardia) chi l'ha scritta e pensata? Cioè per i nostri governatori davvero il virus è come uno di quelli dei testimoni di Geova che sta fuori dalla porta, suona al campanello, ma se fingi di non esserci se ne andrà via da solo il virus? Ma chi cavolo dà consulenze al Nord? Io aspetto i casi in aumento di agorofobia nei giovani di domani, poi però non sorprendiamoci di quali effetti psicologici e sociali a lungo periodo ci saranno...
Saluti da fuori dalla porta,
Lisa
Lettera 19
Un tizio a Torino si vanta di avere fatto fessi i carabinieri ai quali, fermato per un controllo, ha dichiarato, mezzo brillo, di essere un infermiere reduce da 20 ore di lavoro. Saluto militare da parte dei militi e "grazie per quello che fate" rivolto al bugiardo. Se io fossi la madre (o il padre) del farabutto, mi chiederei "dove ho sbagliato?". La risposta: a concepirlo.
Gaetano il Siciliano
Lettera 20
allerta lom app lombarda per coronavirus 1
In tempi di emergenza le norme andrebbero adattate al buon senso cosa di cui questo Governo è sprovvisto; se e quando passerà a nuttata e sempre che ci sara concesso di tornare al voto si dovrà dare il consenso a chi si impegnerà a sostenere un programma basato su una RADICALE delegificazione
fine messaggio
giuseppem
Lettera 21
Caro Dago, è funzionale, etico, pressoché infallibile. “Immuni” è l'ultimo tecno-espediente eletto da questo esecutivo non eletto per schedarci e concorrere ad uno dei maggiori business del nostro tempo, il possesso dei dati personali. Ma dopo questa App di regime, chi ne sarà il gestore? Dove saranno conservati? Fino a quando? E, soprattutto, chi ne sarà il proprietario? Casaleggio&Co? No grazie, vogliamo restare immuni da Immuni.
Giorgio Colomba
Lettera 22
Caro Dago, come far viaggiare le persone sui mezzi di trasporto pubblici al termine del lockdown per coronavirus? Visto che stiamo andando verso l'estate, si potrebbe ispirarsi all'India. Per rispettare la distanza di sicurezza alcuni potrebbero accomodarsi sul tetto.
Pop Cop
Lettera 23
Caro Dago, i legali del pm romano Luca Palamara: "Abbiamo ricevuto la notifica del provvedimento di conclusione delle indagini preliminari. Questa difesa con soddisfazione apprende che sono stata escluse le più gravi forme di corruzione originariamente ipotizzate". E ti pareva. Si indagano tra loro e poi finisce tutto a tarallucci e vino. Che Giustizia è quella dove una categoria di individui gode del privilegio di vedersi indagata da colleghi di lavoro magari amici?
Nereo Villa
Lettera 24
Caro Dago, il reddito di cittadinanza è un contributo a fondo perduto per i culi quadrati che stanno sul divano tutto il giorno. I 25.000 Euro per le piccole imprese, previste del fondo liquidità di questo incapace Governo, sono da restituire. Non mi aspettavo che a chi lavora e crea lavoro li potessero regalare.. E' solo per fare riflettere tutte le sagge persone che leggono il tuo sito. Chi crea lavoro deve fare i conti per (giustamente) restituire quanto riceverà . Chi non lavora non ha la necessità di restituire. Che pena, povera Italia....
Luca
Lettera 25
Caro Dago, difficile trattenersi dal commentare criticamente l’articolo del Fatto Quotidiano a firma Beppe Scienza (mai cognome fu meno appropriato…) sullo spettro di una patrimoniale. Politicamente parlando, testimonia ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, la sconcertante incoerenza del movimento politico del quale si sa che il quotidiano è paladino.
Non ci si ricorda, o si finge di non ricordare, che quel movimento, prima di cedere, pur di andare al governo, alla tentazione di allearsi con un partito che vedrebbe come un satanismo qualsiasi forma di imposizione sul patrimonio, è stato attivo fautore di provvedimenti del genere, ad esempio presentando nel 2015 un disegno di legge per riportare le aliquote delle imposte successorie al livello, mediamente cinque o sei volte superiore, simile a quello di tutti i maggiori paesi industrializzati, europei e non, ed altresì a quello vigente in Italia prima dell’abolizione voluta dal governo Berlusconi-Lega all’inizio degli anni duemila.
Del resto, il reddito di cittadinanza altro non è che una forma di ridistribuzione del reddito, cioè, appunto, una patrimoniale occulta che grava sui più capaci, o più fortunati, se si vuole, che possono permettersi di non evadere, ridistribuzione peraltro eticamente condivisibile ma non nel modo in cui si è tentato di dargli attuazione (leggi l’illusoria efficacia del collocamento ad opera dei navigators, non pervenuta a dispetto dei costi che comporta e dei quali oggi ci si dimentica).
Ora invece si strizza l’occhio all’elettorato più ingenuo sostenendo che la stampa che supporta i poteri forti avrebbe aleggiato lo spettro di una patrimoniale al fine di favorire quei furboni dell’industria del risparmio gestito, attirando nelle loro grinfie gli inconsapevoli che per tradizione tengono i loro risparmi nei conti correnti bancari e postali.
E che, invece, quelli che saggiamente “hanno dato retta al Fatto Quotidiano” ed hanno pervicacemente insistito nel tenere i soldi sui conti correnti, , senza dare retta alle sirene dei poteri forti, si possono salvare, se non dall’iniquità dello spettro che tutti terrorizza - che comunque, per carità, mai sarebbe frutto di iniziative del movimento, ma solo di non condivise iniziative del nuovo alleato di governo - almeno dai bidoni che quell’industria sistematicamente rifila ai poveri risparmiatori.
Come se non versassimo in una contingenza di una gravità la cui portata ed imprevedibilità anche un adolescente in età scolare non fa fatica a comprendere, e che quindi non è proprio il caso di plaudere alla furbizia di coloro che meglio si proteggono dalla possibilità che per porvi rimedio si utilizzino non solo i mezzi che “l’odiata Europa” si mostra recalcitrante a concederci, ma anche quell’inezia di appena 1.406 miliardi di euro che giacciono nei conti correnti degli italiani (dato 2018, fonte ISTAT- Bankitalia).
E giacciono senza frutto, dato che, al tassi in corso ormai da anni, tenere i soldi su un conto corrente significa di fatto non percepire alcun interesse e nemmeno proteggersi dalla pur bassa inflazione di questi anni.
Mentre invece, se gli italiani fossero indotti ad abbandonare la loro scarsa propensione ad investire nel risparmio gestito, si potrebbe generare una ben più ampia canalizzazione di quell’enorme bacino di risparmio privato verso investimenti nel capitale (equity) a supporto delle nostre imprese, le quali al contrario, anche a causa della scarsa offerta di equity proveniente dal quel risparmio, sono indotte a ricorrere molto più di quanto avviene nei paesi nostri concorrenti all’indebitamento bancario per finanziare le proprie attività e oggi, purtroppo, la loro sopravvivenza. E in un momento come quello che stiamo affrontando, per le nostre imprese di equity c’è e ce ne sarà estremo bisogno, specie se vogliamo evitare che ne approfittino investitori esteri (che in molti casi sono, appunto, fondi di private equity…).
Insomma, se si ha a cuore l’interesse del paese, quindi di tutti noi, e non quello di accattivarsi l’italico individualismo becero misto a furbizia, il messaggio che si passa nell’articolo è quanto di più deleterio si possa immaginare. Se poi si lascia da parte l’aspetto politico e lo si vaglia da quello tecnico, l’articolo testimonia comicamente l’incompetenza ed il pressappochismo del movimento che il quotidiano supporta.
Evocare il rischio del famoso prelievo notturno del governo Amato dello 0,6% sulle giacenze nei conti correnti significa ipotizzare un gettito (sul valore 2018) pari a 840 milioni di euro, forse appena sufficiente per gli acquisti di mascherine e respiratori, mentre sappiamo tutti che per sperare di rimettere in carreggiata la nostra economia e dare supporto ai più colpiti parliamo di necessità nell’ordine di centinaia di miliardi di euro.
Forse mi illudo, ma credo che al giorno d’oggi qualunque italiano sarebbe ben felice di subire un prelievo forzoso di 6 euro su ogni migliaio di euro che ha in conto corrente (sarebbero 600 per chi ne ha 100.000) se sapesse che questo basterebbe a risolvere i nostri problemi. Invitare poi a convertire quanto si ha sul conto in contanti e metterli in cassetta di sicurezza perché ciò è lecito e consentirebbe di sfuggire ad un prelievo “notturno” suscita ilarità più di una battuta del miglior Frassica: magari occorrerebbe avvisare i lettori che per la legislazione antiriciclaggio le banche sono attualmente tenute a segnalare alle autorità prelievi di contanti globalmente eccedenti 10.000 euro fatti da un correntista nel corso di un mese, e che esiste un database capace di tracciarli anche se fatti tramite bancomat e su conti intrattenuti presso banche diverse.
Detto questo, occorre mestamente registrare che anche parti politiche diverse non hanno fatto molto per evitare simili strumentalizzazioni. Sconcerta la pubblicizzata proposta legislativa di una patrimoniale commisurata ai redditi dichiarati da ciascun contribuente, dalla quale oltretutto si ipotizzava di ricavare un gettito aggiuntivo di appena 1,5 miliardi all’anno, che fortunatamente sembra rientrata.
Significa voler ignorare una realtà purtroppo a tutti nota, cioè l’incapacità o mancanza di volontà politica di una seria lotta all’evasione apertamente finalizzata a ridurre il prelievo sui redditi e non a finanziare cervellotica ulteriore spesa pubblica, con la conseguenza che nell’emergenza lo Stato finisce regolarmente per attingere dal portafoglio dei lavoratori dipendenti impossibilitati ad evadere e da quello di quei pochi più capaci o fortunati di cui dicevo prima, che possono permettersi di non evadere. Facendo finta di credere che quei 1.406 miliardi sui conti siano tutti frutto di redditi sui quali le imposte sono state regolarmente pagate.
Davvero non vedo come si faccia a non capire che, in questa emergenza, se proprio necessario sarebbe comunque più equo e foriero di minor malcontento un prelievo forzoso commisurato al patrimonio e non ai redditi.
Cesare 997