Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
PIERO GRASSO ALL ASSEMBLEA DI LIBERI E UGUALI
Dago, e il rancore sale! magari ci saranno i maligni che diranno che l'aggressione dei nordafricani al vigilante a Milano è fake news, ma è la norma, ogni parcheggio, piazza o via sono incubi!!! hanno voluti imporli credendo che alla fine li avremmo subiti silenziosi, ormai non li tolleriamo, sentimento crescente.
Roberto
Lettera 2
Caro Dago, "Liberi e uguali" ricorda uno shampoo. Adatto, in particolare, per il capello Grasso.
BarbaPeru
Lettera 3
Maestro Dagonov, Torino ha perso la FIAT ed il Salone del libro. In compenso ha i tre giorni di Asia Argento.
Amen.
Aigor
Lettera 4
Caro Dago, per la serie, la rivoluzione della conservazione, la pagina anarchica "Vento Ribelle" pubblica un fotomontaggio con Salvini imbavagliato prigioniero delle Br: Vento ribelle o mento imbelle?
Giorgio Colomba
Lettera 5
Caro Dago, annunciazion!, annunciazion! Qual era la notizia del giorno? La notizia che... daje al carabiniere, teneva esposta nel suo alloggio una bandiera che spesso espongono i neonazi tedeschi. Esticazzi! "Esporre", dice l'etimologia, viene dall'unione di due parole latine, cioè "ex" e "ponere", e quindi esporre vuole dire mettere in mostra, porre fuori, esibire. Detto così: se a te, mentre fai la pipì nella pubblica via, ti vedono gli slip neri con davanti scritto "ce l'ho duro", prima di un regolare processo etc. etc., ti radieranno dall'ordine dei giornalisti? Essù, stai bono! LeoSclavo
Lettera 6
Caro Dago, Usa abbandonano patto Onu sui migranti: "Spetta a noi come gestire confini". Una lezione di 'democrazia autentica' all'Ue che tradisce i valori occidentali. Decisione spetta al popolo!
Lucio Breve
Lettera 7
Caro Dago, il procuratore Rossi di Arezzo ha tenuto nascosta alla commissione parlamentare sulle banche la nuova indagine su papà Boschi. Chissà come dormirà Renzi stanotte...
B.Ton
Lettera 8
Caro Dago, si vede che Renzi è arrugginito. Il bluff del pm Rossi su babbo Boschi è durato solo due giorni!
Benlil Marduk
Lettera 9
Se, mentre guido, incrocio una pattuglia della Polizia Stradale che non mi ferma nonostante io stia tranquillamente e irresponsabilmente usando il cellulare, per cui investo qualcuno uccidendolo, la responsabilità ricade sulla pattuglia che non mi ha bloccato.
Questa la cervellotica conclusione alla quale porta lo sgangherato ragionamento che il bamboccio fiorentino sta facendo da un po' di tempo, quando indica nei vertici della Banca d'Italia i veri responsabili delle rapine effettuate dai tragicamente noti Istituti di Credito a danno dei risparmiatori.
....... che fenomeno !!!!!!
Santilli Edoardo
Lettera 10
Caro Dago, il procuratore Roberto Rossi che indaga su Banca Etruria ha taciuto davanti al Parlamento circa la nuova indagine su papà Boschi. Il Pd si è trovato un pm "ad personam"?
Carlo Fassi
Lettera 11
Caro Dago, sull'aereo il Papa racconta di aver pianto per i rohingya. E allora perché è andato a rendere omaggio a chi li perseguita?
E.Moro
Lettera 12
Caro Dago, ora che Trump ha fatto la riforma fiscale per la Rai l'America è "il paese delle disuguaglianze“. Non ce la raccontavano così però quando alla Casa Bianca c'era Obama!
Camillo Geronimus
Lettera 13
Caro Dago, i 5 Stelle dovevano aprire il Parlamento come una scatola di tonno e invece sono finiti cotti a bagnomaria.
Berto
Lettera 14
Caro Dago, Mdp, con a capo Piero Grasso, si trasformerà in "Liberi e uguali". Un partito contro le diversità?
Daniele Krumitz
Lettera 15
Caro Dago, Papa: "Torniamo indietro sul nucleare". Noi torniamo indietro e lasciamo che la Nord Corea vada avanti?
Antonello Risorta
Lettera 16
Caro Dago, la Ferragni che a Roma non si lascia fotografare dal grande Rino Barillari si conferma antipatica come bello spot dello shampoo: è solo una fashi(st)on blogger!
Gripp
Lettera 17
Dago darling, ieri sera un bel esempio della serie "Metti una sera a cena nella Milano sicura"! Ovviamente ora tutti i meneghini che non abitano nelle priviliegiate "closed communities" di Venezia-Monforte e Magenta, s'aspettano che il podestà Sala (o almeno la sua assessora alla sicurezza, Madame Rozza), di ritorno da una delle sue "mansions" in quel di Sankt o del Tigullio, renda omaggio al giovane vigilante (nuovo italiano) gravemente ferito mentre faceva onestamente il suo lavoro, davanti a un McDonald (mica il vicinissimo Savini ad alta densità di Vip!) a 50 metri da Palazzo Marino e ad altri 50 dal Duomo di Milano, proprio quasi sotto la Madunina tutta d'oro e picinina, da un gruppetto di berberi (pare).
Pieno centro, tutto lucido, scintillante, "smart", "cool" e "fashionable", in ora di massima affluenza di periferici e in un giorno di massima effervescenza per l'avvicinarsi di Sant'Ambrogio, attesissima (?) prima della Scala, fiera degli Oh bej oh bej. Mica a notte fonda e in una periferia degradata o nella zona di Sky, filiale di RaiEiar, e del suo dirimpettaio boschetto della droga a Rogoredo. Certo sarà uno dei tanti aspetti del "Vivre ensemble", come s'usa in Francia. E in tutte le società liquide e aperte che si rispettino. Pace e bene
ROBERTO SPERANZA - PIERO GRASSO - PIPPO CIVATI - NICOLA FRATOIANNI
Natalie Paav
Lettera 18
Caro Dago, la nuova formazione di sinistra guidata da Pietro Grasso ha un programma veramente affascinante: immigrazione senza controlli, patrimoniale, più tasse per i "ricchi" (cioè per la residua classe media, perché perfino Pippo Civati dovrebbe sapere che i veri ricchi non pagano le tasse né le pagheranno mai, in quanto hanno trasferito, in tutta legalità, la loro residenza e/o i loro patrimoni in paesi fiscalmente più accoglienti).
Ogni forza politica, certo, si sceglie il programma che le pare: ma come poi i "liberi e uguali" pensino seriamente di andare oltre il ristretto pubblico della sinistra estrema e di rivolgersi addirittura ai giovani professionisti, ai piccoli imprenditori, alle partite Iva resta un mistero.
Come resta un mistero, guardando la foto di gruppo dei quattro fondatori della nuiova formazione, così eleganti e distinti, e l'ampio parterre pieno di di ex-ministri, ex-parlamentari, ex-comunisti, ex-democristiani, ex-verdi, ex-tutto, come pensino di rispondere alla disperazione di quelle periferie da cui monta, secondo il vecchio ragazzo di sinistra ora circonfuso dall'aureola quasi sacrale della seconda carica dello stato, una preoccupante onda nera.
Ecco: come mai i quartieri popolari, quelli che un tempo erano feudi apparentemente inespugnabili della sinistra, ora stanno scivolando inesorabilmente verso i populisti Grillo e Salvini o addirittura verso i fascisti del terzo millennio di Casa Pound?
ROBERTO SPERANZA - PIERO GRASSO - NICOLA FRATOIANNI
Questa è la domanda da un milione che, al di là dei banali sociologismi sulla paura e il rancore e dello sprezzante elitismo dei repubblicones, dovrebbero porsi le teste politiche della nuova formazione: ma probabilmente non lo faranno, perché la risposta potrebbe non piacergli affatto.
Federico Barbarossa
Lettera 19
Caro Dago il motto di oggi è: Allarmi, allarmi son tornati! Il segnale è generico e quindi potremmo adattarlo alle varie situazioni. I comunisti ritornati in auge con il plebiscito, in formato ridotto, al senatore Grasso, che non si fa comprare dal PD, come prontamente raccontato dallo stesso ex magistrato, ma grazie al quale ha fatto una legislatura intera come presidente del senato (come rifiutare?); e dai nazisti che a frotte stanno invadendoci nuovamente.
Mentre per il primo potremmo sorvolare, sul secondo mi piacerebbe evidenziare un paio di punti. Il militare autore del “misfatto”, sembrerebbe essere un ventenne amante della storia. Si è difeso dicendo che, da studioso ed appassionato non sapeva che fosse un “oggetto” pericoloso (almeno ideologicamente).
Quindi come studente, o appassionato, direi che è ignorante fino al midollo. Secondo appunto; pensare che un ventenne, quindi uno dei più giovani della caserma, possa piazzare una bandiera di un paio di metri quadri sulla parete delle camerate e nessuno esserne a conoscenza significherebbe immaginare che siam tutti con la sveglia al collo e non, potenzialmente dubbiosi di questa verità di comodo.
GIORDANO CARACINO DI VENETO FRONTE SKINHEADS
Ora che il militare abbia commesso reato o meno, non spetta a me. Mi da fastidio che si siano sollevate le solite urla di ritorno nazi fascista. Reazioni a parte della ministra Pinotti (scontata e già sentita, dopo la violenza subita dalle studentesse americane, anche li a Firenze, che coincidenza, e che dopo mesi fluttuano ancora nel nulla di fatto), Veltroni è quello che si è elevato, come al solito, sul piedistallo dell’ipocrisia. Da provetto scrittore ha alzato l’asticella delle attenzioni nei confronti di questo momento storico, simile a quello che portò alle rivoluzioni di destra di buona parte d’Europa.
Dimenticandosi, come sempre, di raccontare, detta alla siciliana, l’altra mezza messa. Si dimentica di raccontare, ad esempio, che la situazione depressa socialmente parlando, è colpa di politici, come lui, che hanno una visione di sviluppo solo affaristica e per nulla di crescita comune. Fa piacere passare da un salotto ad uno studio televisivo e fare, o presupporre di essere un padre della nuova patria, dimenticandosi di esserne il patrigno, o uno dei colpevoli.
Questa visione snobistica e infarinata di un paio di conoscenze storiche, è uno dei mali della nostra classe politica. L’ignoranza è una brutta bestia, ma se la posizioni al potere, diventa una dannazione. Capire che la soluzione ai dilemmi di questo periodo travagliato sarebbe legata ad una crescita reale della economia ed una giustizia sociale effettiva, non richiede intelligenza particolarmente sviluppata. Probabilmente la convenienza politica di molti, qualcuno che pensa ancora agli altri esiste, porta a questi estremismi di comodo. Aizzare gli estremi, per fare i propri porci comodi. Gioco antico e, forse, inventato da noi italiani. In attesa di miracoli politici con l’arrivo del Natale, incrociamo le dita. Benvenuti in Italia, terra di santi, poeti e carabinieri ignoranti. Saluti
Pegaso Nero
Lettera 20
Ma è possibile che questi unti (immaginate di cosa) da D'Agostino siano tutti qualcosa di ineffabile? Non ci sono parole adeguate, insomma, per descrivere il profilo non dico culturale (anche quello sarebbe tutto da esaminare) ma etico-morale di questi dannati all'opera come formiche operaie impazzite all'interno dell'alveare parainfernale di questo sito che ogni giorno di più tracima liquame, come avviene in quei letamai di campagna quando piove per qualche giorno e il letame fuoriesce senza trovare più ostacoli. BarbaraCosta, Dandolo&Prendilo, Rota Rota... e via elencando ( non ricordo gli infiniti altri) fino ad arrivare al famigerato Giusti, un qualcuno che è esponenzialmente vituperabile.
Prendiamo questo figuro che commenta ad libitum ogni film, ogni cagata pazzesca sfornata da quella corazzata potemkin del male che è la cinematografia americana, che solo adesso rivela i mostri che l'abitano, vi pullulano e che venivano fino a ieri esaltati dai giusti e compari di merende.
Adesso magari arricciano il naso i giusti della minchia ma fanno così perchè gli conviene, perchè l'asia incontinente con vergognoso, colpevole e infingardo ritardo ricorda le molestie "subite", quando in illo tempore non parevano così sgradite viste le comparsate weinsteniane successive.
Tornando però al Giusti, non riesco a capire quale svalvola mentale possa spingerlo a scrivere quello che scrive sulla Russia di oggi, con la scusa di esaltare un film mirato, del cazzo e a senso unico contro la realtà della Russia di oggi che è, e rimane, un caposaldo contro l'Occidente bacato e corrotto fino al buco del culo. Come si può permettere di scrivere che quello che piace a lui e alla la sua zucca bombardata da anni di cinema ossia il film "Loveless" (titolo già indicativo della parzialità del regista) sia la verità?
Che in Russia si sta malissimo, che regna sovrano il malessere che circonda tutti, uomini, donne e bambini senza speranza e senza amore? Grande film - dice il nostro ineffabile partigiano del peggio - sulla "mancanza di amore e di felicità nella Russia di Putin e sulla sua incredibile capacità di autodistruzione". Ma siamo pazzi a far passare per passabile una simile schifosa merdata? Ma c'è stato questo disgraziato in Russia, oltre a scaldare le poltrone in Rai. Ha mai parlato con la gente vera?
Ha mai parlato con i nostri imprenditori bloccati dalle sanzioni USA e Merkeliane? Io in Russia ci sono stato e, pur essendoci diverse cose da sistemare, il quadro presentato da questo orrendo film e dal suo paladino poltronaio italico, non appare per nulla come dipinto dal reprobo. E' incredibile che uno possa scrivere impunemente quello che scrive senza che nessuno lo prenda a scarpate in culo.
D'accordo che l'ambasciata russa a Roma ha altri cazzi per la testa, che Putin ha i suoi difetti, ma quello che è troppo è troppo. Dagospia non va presa sul serio, e va bene, però proprio per questo un bel vaffanculo alla grillo glielo invio a io al Giusti. Nel nome della gente russa e con lui al regista del film. Ora mi sento meglio!
Luciano