Marinella Venegoni per “la Stampa”
Patty Pravo è in rentrée. In gara a Sanremo, per festeggiare i 50 anni di carriera con l' album di inediti Eccomi , scritto da debuttanti assoluti ma soprattutto da star nostrane. Da Tiziano Ferro a Zibba che le pennellano atmosfere problematiche, da Rachele Bastreghi a Gianna Nannini che con Pacifico ha scritto la più che maliziosa e latineggiante Possiedimi,
da Sangiorgi in questi tempi un po' come il prezzemolo a Samuel dei Subsonica, e un duo con Emis Killa. Un altro prezzemolino attuale, Fortunato Zampaglione, è passato da Mengoni a Michielin alla ballad Cieli Immensi , che la Divina per antonomasia canta ispirata.
Album ricco, cara Nicoletta Strambelli. E in più nella serata del giovedì sanremese sparerà un' autocover, «Tutt' al più», bella canzone del 1970, con il rapper Fred De Palma...
«Un bel lavoro, ringraziando il cielo. Per Tutt' al più De Palma ha riscritto e rivoluzionato tutto, lasciando il finale. Lui rappa, io canto, effetto un po' melodico. Abbiamo anche rinviato l' uscita di Eccomi per qualche giorno, per potercela mettere».
La tracklist arriva dall' ascolto di 700 canzoni.
«Di Giuliano è stato un regalo di compleanno. Tiziano ha una sensibilità e intelligenza fuori dal comune, si è commosso a sentire il suo brano da me, e pensi che non ci siamo ancora visti. Zibba è stato con me 20 minuti e dopo due ore mi ha mandato un pezzo che mi rispecchia, lo chiamo ormai il mio divano».
Lui divano, lei eternamente Divina... Le dà fastidio?
«La vedo come una forma di amore, non di distacco. È una cosa sorridente e porta bene, certo non la prendo sul serio. Neanche me stessa prendo molto seriamente».
Ricordo una sua passione per le belle stoffe. Come vestirà a Sanremo, lei che con le sue mises ha fatto epoca?
«Le stoffe sono tutto, se non le hai buone l' abito non cade bene. Poi mi devo sentire a mio agio. I tacchi alti non li metto mai, al massimo un 5 e mai sul palcoscenico. Poi è importante vestirsi in sintonia con ciò che si canta. Ho fatto fare alcune cose e sceglierò al momento, come per la pettinatura».
Lei è in sintonia anche con i ragazzi, un paio sono autori nell' album.
«Se hanno qualcosa da dire, sì. Mi si era rotto il mixer, e cercando di ripararlo ho trovato questo ragazzo, Giangi Skip, che mi ha scritto Nuvole. Un vaschiano, ha fatto tutto lui».
Contenta di andare a Sanremo?
«Ho deciso io, tutti ricordavano i 50 anni di carriera, e così ho anche saputo che ho fatto nove Festival, ma non mi andava di fare la bella statuina nel ritirare la targa alla carriera. Ho pensato che la gara è più vitale. E poi la canzone piace, chiunque l' abbia ascoltata la canta».
Si ricorda il suo primo Sanremo?
«Me lo sono voluto io, ero curiosa, sono andata alla Rca da Ennio Melis a chiedere, sono arrivata lì con il direttore d' orchestra, e Little Tony che cantava con me La spada nel cuore aveva 25 persone al seguito. La prima sera abbiamo vinto noi su Celentano».
Ma il pezzo a luci fucsia, se non rosse, della Nannini?
«Lei stava facendo trasloco da Italia a Inghilterra, è nato al telefono. Lei dice: "Facciamo una scopata". E io: "No, questa proprio no". Ogni volta poi, dovevo cantare la mia vecchia Penelope alla sua bimba, che si chiama così e la sa a memoria».
Chi è l' autrice Francesca Xefteris?
«Una ragazzetta di Roma che scrive abbastanza bene, era fra i giovani autori che ho ascoltato».
Fa anche la scopritrice di talenti, brava.
«Amore, se uno non fa qualcosa non succede mai niente. Poi devono andare a X Factor e ad Amici , almeno così si rinnova la filiera. Noi siamo musicisti e dovremmo frequentare musicisti, anche perché è bello, e la nostra vita è fare musica».
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