PUNTO CARDINALE (CLAUDIA) - "QUANDO USCI', IL GATTOPARDO FU UN FLOP!" - POI L'ATTRICE RICORDA QUANDO ORIANA FALLACI LE DISSE DI ESSERE UN PUPAZZO IN MANO AL SUO PRODUTTORE/PADRONE FRANCO CRISTALDI: “CHE SCHIAFFO! MI È VENUTO IL RIMPIANTO DI NON AVERE MAI PIÙ INCONTRATO ORIANA, ANNI DOPO, QUANDO MI SONO EMANCIPATA DA UNA SITUAZIONE CHE SICURAMENTE LE DOVEVA APPARIRE FOLLE" - IL RAPPORTO CON PASQUALE SQUITIERI ("MANGIAVAMO, DORMIVAMO, RIDEVAMO E FACEVAMO L’AMORE") E GLI INDIOS CHE TROVAVANO IN LEI QUALCOSA DI SPECIALE - VIDEO

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Estratto dell'articolo di Paola Jacobbi per www.repubblica.it

 

claudia cardinale fotografata da rodrigo pais claudia cardinale fotografata da rodrigo pais

"Quando ride, i suoi occhi diventano due fessure nere, scintillanti con qualche cosa di monellesco, di scatenato, di intenso, di meridionale", così lo scrittore Alberto Moravia descriveva Claudia Cardinale, prima di intervistarla passandone in rassegna ogni parte del corpo. Se Moravia prova a ingabbiarla come sex symbol, il produttore Franco Cristaldi (che poi diventerà il suo primo marito) l'ha già ingabbiata in contratti capestro. Ne parlò la stessa Claudia in un'altra famosa intervista. Disse a Oriana Fallaci: "Sono legata alla Vides. È un contratto pesante: il Capo (Cristaldi, ndr) lo ha fatto con quattro avvocati. Non posso sposarmi, non posso ingrassare, non posso tagliarmi i capelli".

alain delon claudia cardinale il gattopardo alain delon claudia cardinale il gattopardo

 

Fallaci ancora ignorava quanto fossero strette le sbarre della gabbia: Claudia ha un figlio che viene tenuto nascosto all'opinione pubblica e fatto passare per un fratellino. Si saprà la verità, comprese le tragiche condizioni del concepimento (uno stupro) solo anni dopo. […]

 

Signora Cardinale, cominciamo da un numero: più di 180 film. I più noti li sappiamo a memoria. Ce n'è qualcuno che le dispiace sia dimenticato?

"La ragazza con la valigia e il suo regista Valerio Zurlini andrebbero ricordati di più. Amo quel film, un gioiello di poesia. Ci sarebbe anche l'introvabile Claretta di Squitieri".

 

claudia cardinale c'era una volta il west 2 claudia cardinale c'era una volta il west 2

Venne presentato a Venezia nel 1984 e, poiché raccontava l'amante di Benito Mussolini, fu travolto da polemiche.

"Pasquale ha avuto momenti di gloria e momenti difficili. Ha pagato tante cose: da un lato il nostro incontro che fece scandalo, dall'altro il suo carattere provocatorio per natura. Ma vivendoci insieme, e poi vedendolo anche dopo, quando non eravamo più una coppia, fino alla fine, so che Pasquale non ha mai smesso di essere un uomo libero. Chi ha cercato di circoscrivere il suo cinema in un'ideologia si è sbagliato". 

 

Se rivede in televisione la Carmelina dei Soliti ignoti che cosa pensa? Com'era Claudia?

"Giovane! Appena sbarcata dalla Tunisia, tutta ingenuità e timidezza".

 

Qual è la sua madeleine, il cibo o il profumo che la riporta in Tunisia?

"La zlabia che mangiavo a Sidi Bou Said e che si può mangiare ancora nello stesso posto. Ci ho portato mia figlia e anche mio nipote".

 

claudia cardinale c'era una volta il west claudia cardinale c'era una volta il west

Nel suo passato laggiù c'è una vicenda traumatica. Si è pentita di averne parlato?

"Mai. Allora come oggi, contro la violenza ogni parola è importante. Il #MeToo è stato un bene. Anche se non è finito e deve continuare". 

 

Che cosa ricorda dell'intervista con Oriana Fallaci? In pratica, a proposito di #MeToo, diceva che lei era un pupazzo in mano al produttore/padrone.

"Me l'ero dimenticata. L'ho appena riletta, perché lei mi ha detto che voleva parlarmene. Che schiaffo! A rileggerla, mi è venuto il rimpianto di non avere mai più incontrato Oriana, anni dopo, quando mi sono emancipata da una situazione che sicuramente le doveva apparire folle".

jean paul belmondo claudia cardinale 1 jean paul belmondo claudia cardinale 1

 

Ma senza Cristaldi avrebbe ottenuto di più o di meno dal cinema?

"Il mio destino è stato incontrare Franco e anche di lasciarlo. Entrambi i capitoli sono la mia storia. Se non lo avessi incontrato? Non ha importanza".

 

Cristaldi si vendicò cercando di bloccare la carriera sua e di Squitieri. Come?

"Nessuno si voleva mettere contro Cristaldi. Non doveva fare molto, andava da sé".

 

Con Squitieri ha avuto una figlia e fatto undici film. Che cosa vi legava?

"Il nostro è stato un incontro totale, è l'uomo che mi ha aiutato a cambiare vita. Che mi ha riportato ad essere una donna e non più solo un'attrice. Eravamo entrambi due anime selvagge, c'era qualcosa di molto profondo che ci accomunava".

claudia cardinale cartouche claudia cardinale cartouche

 

Quali sono stati i momenti più gioiosi con lui, che l'hanno risarcita della sua adolescenza interrotta?

"I lunghi anni, prima di avere nostra figlia, in cui abbiamo fatto l'amore! Si mangiava, si dormiva, si rideva e si faceva l'amore. Poi, certo, sono seguiti altri anni bellissimi, grazie a Claudia, con la quale ho un rapporto straordinario e che, tra le tante cose che fa, oggi mi accompagna nella costituzione di una Fondazione a mio nome attraverso la quale vuole proseguire le battaglie per i diritti delle donne e dell'ambiente che ho sempre sostenuto". […]

 

Visconti, Fellini, Leone: tre grandi con cui ha lavorato. Chi metteva più soggezione?

"Nessuno dei tre. Quando c'è lavoro c'è collaborazione. Anche Luchino, personalità fortissima, poi con me era molto tenero".

 

Un anno, lei girò in contemporanea 8 ½ e Il Gattopardo. Prove dettagliate con Visconti, nemmeno il copione con Fellini. Che cosa la preoccupava di più?

"Forse era più preoccupante non avere un copione. Perché si era nudi. Inoltre, per Fellini dovevo essere castana mentre per Visconti dovevo essere molto scura. Ho passato mesi a tingermi i capelli, in segreto".

claudia cardinale jean paul belmondo cartouche 2 claudia cardinale jean paul belmondo cartouche 2

 

Lei è parte integrante di una stagione eccezionale del cinema. Quanta consapevolezza ne aveva allora?

"Pochissima. Non potevo immaginare che quei film sarebbero durati negli anni. Quando uscì, Il Gattopardo fu un flop!".

 

Vent'anni dopo Il Gattopardo, era in Amazzonia a girare un altro film mitico: Fitzcarraldo di Werner Herzog. Come andò?

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"La mia più grande avventura. La parte di Klaus Kinski avrebbe dovuto farla Jason Robards ma non riuscì a stare lì nella foresta. Un giorno salì su un albero e si mise a urlare 'I want my New York steak!'. Dovette intervenire il suo psicologo. Il film fu interrotto. Poi, a causa dei ritardi, ci abbandonò anche Mick Jagger, che aveva un ruolo ma, a quel punto, doveva partire in tournée. Un giorno Herzog si accorse che quando c'ero io sul set gli indios misteriosamente si calmavano e mi chiese di stare sempre lì, con l'abito bianco di scena. Ai loro occhi ero qualcosa di speciale".

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