Beatrice Dondi per www.espresso.repubblica.it
«Tu mi hai ricordato, allora io ti replico, io ci ho riflettuto, quando io ho fatto, ma io c’ero, e io ho interpretato, io ho detto, io lo so, io ho cantato, io e il Sistina, io e i miei registi, io, io, io». E così via, dalle 9,55 per un’ora e mezza senza interruzioni. Praticamente una sorta di Ego Mattina.
Serena Autieri, una gran bella faccia e una presenza disinvolta, con il microfono in mano e un buonumore da spot, trascorre le sue ore quotidiane nello studio di “Dedicato” (Rai Uno) per raccontare in teoria la vita delle persone attraverso le dediche che lei si impegna a cantare in prima persona tra un sorriso e l’altro. In realtà quello che ne viene fuori è una storia puntuale della stessa Serena.
Una serie di ospiti poi costellano lo studio pastello, si accomodano sul divano per l’intervista e la dedica conseguente ma, non si sa bene come, si finisce sempre per parlare della conduttrice. Lei si commuove, partecipa, ricorda, ricorda parecchio, aneddoti personali, gocce di memoria, e succede che ci scappi una lacrima.
Gli stacchi musicali se non sono interpretati dalla Autieri sono comunque riferiti a lei, con testi che ricordano momenti della sua carriera o della sua giornata, poco importa. Ma soprattutto è oggetto di un amore smisurato.
Tutti le rivolgono un pensiero, entrano in scena e la incensano perché ha un cuore grande, è bellissima, ha gli occhi azzurri, è buona, ma quanto è simpatica, sa ballare, recitare, ma che grande voce che ha.
Anche il direttore Coletta telefona e interviene per sottolineare quanta professionalità stia regalando agli italiani. E Serena non si schernisce affatto, a dire il vero neanche ci prova, e sorridendo con eleganza ringrazia e canta qualcosa, giusto per non perder l’abitudine.
Non che le manchi gradevolezza, nei modi e nella voce, ma nel frullatino di sentimenti tra figli e nipoti, affetti familiari dalla Riviera alla Costiera, che dovrebbero costituire la costola del programma, la sua onnipresenza riesce a mettere popolo e vip in secondo piano.
Neppure Gigi Marzullo, che con un rapido riposino dietro le quinte passa dal suo “Sottovoce” all’ospitata fissa, riesce a fare altro al di là della continua esternazione complimentosa.
Insomma una sorta di colpo di fulmine tra Autieri e la prima rete, che dopo averla posizionata lungo un intero palinsesto, costellato da interviste, le ha affidato a sorpresa anche la serata speciale di Notte Azzurra per il trionfo della Nazionale. E tra una canzone e un complimento si è visto persino qualche sprazzo di programma. Ma si sa, all’amore non si comanda. Al massimo si dedica.
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