"JUNIOR CALLY? LA SUA NON E’ UNA CANZONE MA UNA TIRATERA PARACULA" – MOLENDINI STRONCA “LA FURBATA” DEL RAPPER: “METTE ASSIEME UN PO' DI COSE PER FAR SCRIVERE I GIORNALI CON IL RICORSO A PAROLE COME POPULISTA, RESISTENZA, RAZZISTA, IL MOJITO (SALVINI) E IL LIBERISTA DI CENTRO SINISTRA CHE PERDE PARTITE E RIFONDA IL PARTITO (RENZI). PERÒ TUTTO SOMMATO NON È PEGGIO DI ALTRI, DI ACHILLE LAURO CHE FA IL SAN FRANCESCO CON IL PACCO IN EVIDENZA O DI QUELLA ELETTRA LAMBORGHINI…" - VIDEO

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Marco Molendini per il Messaggero

 

Caro Roberto,

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ho letto l'intervento di Mughini su Junior Cally. Ieri sera non l'avevo visto neppure io il rapper con la maschera che si è tolto la maschera. Non l'avevo visto per un semplice motivo, non ce 'ho fatta.

 

Mi sono sciroppato la serata, le sue lungaggini, le tante canzoni mediocri, i tanti stupori del conduttore che non conduce e si fa condurre dal capotreno Fiorello, gli aggettivi sparati a raffica, i duetti esaltati come unico avvenimento mondiale (parlo di Tiziano Ferro e Massimo Ranieri), i ritorni pompati (la ricomposizione dei Ricchi e poveri), l'alzati e risiediti del pubblico (quante volte l'hanno fatto ieri? Tuttosommato sono riusciti a sgranchirsi le gambe), gli occhioni sbarrati di Amadeus, le sue giacche colorate, le patetiche apparizioni delle conduttrici del Tg1, le tette di Sabrina Salerno che non ha nascosto le sue qualità, Djokovic che ha fatto il suo sketch con Rosario e poi se l'è filata abbandonando il suo posto in seconda fila.

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Insomma, a un certo punto non ce l'ho fatta più e, siccome non avevo obblighi di seguire il circo Barnum fino alla fine come negli anni scorsi, ho preso il telecomando e ho spento. Quando ho letto la lode di Mughini rivolta al bistrattato Junior Cally, «molto bella la canzone» ha scritto, ho voluto verificare anche io ricorrendo a youtube. Ho un'idea diversa di canzone rispetto a Mughini e anche a Junior Cally.

 

Quella del rapper mi sembra solo una furbata che mette assieme un po' di cose per far scrivere i giornali su una base ritmica rutilante con il ricorso a parole come populista, resistenza, razzista, il mojito (Salvini) e il liberista di centro sinistra che perde partite e rifonda il partito (Renzi). Il tutto con un tormentone acchiapporecchie che ripete al'infinito No grazie (questo il titolo del pezzo).

 

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E' una bella canzone? No, anche perché non è una canzone, è una tiritera paracula, perfetta rappresentazione dello stato di smarrimento della musica nazionale che, tanto per non smentirsi (ma non eravamo il paese della melodia?) punta ancora una volta tutte le sue carte sulla parola.

 

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Ma le canzoni sono altro, sono musica e parole, combinazione di suoni, concetti e ritmo. Però tutto sommato Junior Cally non è peggio di altri, di Achille Lauro che fa il San Francesco con il pacco in evidenza o di quella Elettra Lamborghini imbustata in una tuta costruita per mettere in risalto il suo lato b che, al momento opportuno, viene fatto roteare a favore di telecamere, che invece le riservano solo un'occhiata fugace.

marco molendini marco molendini

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