Alessandro Minissi per deejay.it
Caro Lorenzo Jovanotti, sappi che ti ritengo in parte responsabile del fatto che io non sia ancora diventata nonna”.
Comincia così la simpatica lettera pubblicata su Facebook da Anna Zucca, che mettendosi nei panni della figlia Alice si “lamenta” con il suo idolo Jovanotti, colpevole di aver creato con le sue canzoni aspettative irrealistiche sull’universo maschile.
Il mese scorso Jova aveva condiviso sui social il programma di lavoro per il nuovo disco, un’opera che nelle previsioni di mamma Anna alzerà ulteriormente gli standard della figlia in fatto di uomo perfetto.
Ecco le sue parole
Crederai di avere a che fare con una vecchia pazza ma no, non è così e te lo dimostro subito. C’è una intera generazione di giovani donne che, da anni, crede ciecamente a quanto scrivi nelle tue canzoni. Questa schiera di ragazze da tutta la vita apre la finestra con la speranza di trovare una trave appesa al cielo con seduto sopra un ragazzo che canta loro una serenata, invece, vedono il loro dirimpettaio in mutande che si gratta il sedere mentre si fa il caffè. Ma non si arrendono. Neanche quando il boy di turno preferisce passare il sabato pomeriggio a dormire sul divano mentre loro ascoltano in cuffia la tua voce che “dopo tre secondi muoio se io non respiro te”.
Deve esistere un uomo così, sicuramente c’è e mi sta aspettando chissà dove. I giorni passano, le ragazze crescono ma la speranza non cede il passo alla rassegnazione. Quando, dopo diverse storie d’amore finite per mancanza di poesia, per infantilismo acuto maschile , per noia e frustrazioni, nel cervello delle femmine comincia ad affacciarsi un dubbio, un punto di domanda: “Vuoi vedere che un uomo così non esiste?” Tu, caro il mio Lorenzo, che fai? Pubblichi un altro cd….e allora dillo che vuoi rovinarci!
E si riparte: in metropolitana la giovane donna in questione si guarda attorno speranzosa alla ricerca di un uomo che le dica “lavoro tutto il giorno e tutto il giorno penso a te”, mentre il ragazzo di turno le telefona e le dice: “stasera non possiamo vederci perché ho gli allenamenti, domani calcetto e venerdì pizza con i colleghi. Ci vediamo sabato sera e magari stiamo a casa perché sono stanco.” Non si può continuare così, bisogna porre un argine.
E’ necessario che tu, caro Jovanotti, pubblichi una lettera aperta nella quale dichiari sotto giuramento che hai dei difetti, che ti metti le dita nel naso, che il tuo alito puzza moltissimo la mattina e che quello che scrivi è puro frutto di fantasia, che l’uomo perfetto non esiste, che nessun uomo sano di mente salirebbe su una instabile impalcatura per fare una serenata e che, nella vita, bisogna essere consapevoli che avere qualche difettino fa di noi persone più interessanti perché la perfezione è solo una grande noia.
Settimana prossima io e mio marito passeremo da Cortona, facciamo un viaggetto di qualche giorno per festeggiare in anticipo il nostro quarantesimo anniversario e visitiamo le tue zone, sarebbe molto carino che tu ti facessi trovare così da bere un caffè insieme e fare schiattare d’invidia la mia figliola. Nel caso ritiro la tua dichiarazione e gliela regalo per il compleanno!! Grazie e a presto.
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La figlia Alice ha apprezzato la divertente iniziativa della mamma, lo dimostra il commento che ha lasciato alla lettera...
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