SANSCEMO E' VIVO E CANTA INSIEME A NOI! - E FINALMENTE ALLA TERZA SERATA SI ASCOLTARONO DELLE BELLE CANZONI: INFATTI, NON SONO QUELLE DEL FESTIVAL - BRAVISSIMO MAURIZIO CROZZA: LA SUA COVER DI MARTUFELLO E’ LA MIGLIORE DELLA SERATA - LA LOBBY GAIA ORMAI PADRONA DELL’ARISTON: CI VOLEVA UN COLLEGAMENTO CON CASA ADINOLFI PER VEDERE LA SUA FACCIA DURANTE L’OMAGGIO DI MIKA A GEORGE "MICUL" - VIDEO - -

Condividi questo articolo


 

 

 

 

 

1. FARINACCI HORROR CON "PANIFICARE"

Alberto Infelise per la Stampa

 

LODOVICA COMELLO LODOVICA COMELLO

Qui si esagera. Un po' troppo giovani le nuove proposte che cantano «Il caffè della Peppina» e «Il coccodrillo come fa». Certo, se poi tocca scegliere tra loro e Valeria la panificatrice o Tommaso Pini il nipote di Gianni Drudi in acido non c' è sfida.

 

Ormai padrona dell' Ariston, la lobby gay ha reagito bene all' interpretazione di «Le mille bolle blu» di Mina da parte di Lodovica Comello, lasciandole dieci minuti netti per abbandonare il Paese. Molto toccante invece la testimonianza della signora che da novantadue anni convive con delle terribili adenoidi.

 

Visto il livello di certi big, spiace sia stato escluso Massimo D' Alema con «Regaliamo il Paese ai 5Stelle», cover di «Regaliamo il Paese a Berlusconi» che egli stesso interpretò quasi vent' anni fa.

ERMAL META ERMAL META

Bravissimo, come sempre, Maurizio Crozza: la sua cover di Martufello è forse la migliore della serata.

 

2. C’E’ POSTO PER TUTTI

Alberto Mattioli per la Stampa

 

E finalmente alla terza serata si ascoltarono delle belle canzoni: infatti, non sono quelle del Festival. Si sa: il giovedì, a Sanremo, è il giorno delle «cover», con i concorrenti che interpretano, e talvolta straziano, i classici della canzoniere nazionale. Per fortuna: finora la musica migliore ascoltata in loco era il Te Deum di Charpentier della sigla all' Eurovisione. Peccato solo che all' Ariston l' intonazione sia per molti sconosciuta, ma Amara terra mia di Modugno cantata da Ermal Meta ha strappato alla sala stampa due applausi a scena e falsetto aperti.

 

LODOVICA COMELLO LODOVICA COMELLO

Per il resto, il Sanremone di Conti-De Filippi continua a scorrere impeccabile e implacabile. E anche interminabile: la durata ormai è degna dei Baudo più alluvionali, chissà l' invidia da lassù di quell' altro mago della sintesi di Wagner.

 

L' Abbronzatissimo è di un' efficienza mostruosa: mai un' esitazione, un' incertezza o una papera, e dire che sarebbe l' unico modo di rendere divertenti le scempiaggini degli autori. A questo punto, però, anche «Maria» (sempre solo così, basta la parola) si aggira per il famigerato palco emozionale ed emozionante dell' Ariston come se fosse nel tinello di casa sua, bravissima a spiegare i casi umani e/o edificanti proposti al pubblico. Insomma, Carlo & Maria sono due veri professionisti. Il resto è davvero solo letteratura, e nemmeno della migliore.

 

CONTI DE FILIPPI CONTI DE FILIPPI

Gli ascolti confermano. La seconda serata ha fatto uno share medio del 46,58%, in calo fisiologico rispetto al favoloso 50 e rotti della prima.

 

Successe anche con il Conti I, nel '15, non al Conti II dell' anno scorso, che infatti fu considerato l' eccezione che conferma la regola. Fonti Rai fanno notare che mercoledì era l' ultima serata di cinema a 2 euro.

 

Come biasimare allora chi ha scelto la libertà: ci sono più battute buone in cinque minuti di La La Land che in cinque giorni di Sanremo. Sempre a proposito di voci, si continua a parlare di un clamoroso passaggio di Conti da mamma Rai a matrigna Mediaset: lui smentisce, la Tivù di Stato pure, quella di Berlusconi no, chi vivrà vedrà.

 

CROZZA CROZZA

Tornando a ieri sera, cover a parte, la formula resta quella, la Grande Insalata Mista. C' è posto per tutti, come nella Dc di una volta (la Rai è costituzionalmente democristiana). Il Coro dell' Antoniano di Bologna, con i 44 gatti regolamentari. L' ostetrica novantaduenne che dal 1945 ha fatto nascere 7.642 bambini, e insiste. L' Orchestra dei Reciclados, che non è la banda dell' Ncd come si potrebbe pensare, ma un complesso paraguayano che suona su strumenti fatti con i rifiuti. Il solito Crozza, stavolta nei panni bianchi di Papa Francesco, che «copre» il Festival sul fronte un po' sguarnito della risata intelligente e «di sinistra».

 

MIKA MIKA

Non basta? Beccatevi LP (non è un disco ma una cantautrice americana bravissima), Annabelle Belmondo e Anouchka Delon, rispettivamente nipote e figlia di (non pervenuti eventuali altri meriti), Alessandro Gassman e Marco Giallini per fare un po' di promozione, Luca e Paolo per fare un po' ridere, o almeno provarci. Ma la vera ospitata importante è quella di Mika che regala anche un omaggio a George Michael, e qui francamente ci voleva un collegamento con casa Adinolfi per vedere la faccia.

 

Ah, per l' appassionante gara dei «gggiovani», bocciati Tommaso Pini (era quello vestito da Cappellaio Matto di Alice nel paese delle meraviglie) e Valeria Farinacci, promossi Maldestro e Lele. Il non meno appassionante ballottaggio fra i sei sedicenti «big» a rischio eliminazione (ma ne fanno fuori purtroppo solo due) è invece finito troppo tardi per poterne dare conto.

PAOLA TURCI PAOLA TURCI

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….