massimo boldi christian de sica
Il lungo viaggio promozionale di "Amici come prima" mette in difficoltà anche i più forti. E dunque, durante il viaggio, meglio approfittare delle comode poltrone del treno per riposarsi un po'. Christian De Sica schiaccia un pisolino ma quando il tuo compagno di viaggio è Massimo Boldi puoi stare sicuro: la pennichella non passa inosservata. Sul profilo dell'attore di Luino, infatti, è apparso il selfie che immortala il collega romano mentre dorme.
La foto è piaciuta a migliaia di fan, proprio come il loro ultimo film. Il ritorno della coppia che portò al successo i «cinepanettoni», Massimo Boldi e Christian De Sica (anche regista) sta avendo successo al botteghino "Amici come Prima" che rivisita il modello della commedia degli equivoci con De Sica in panni femminili come in «Tootsie» o «Mrs Doubtfire».
DE SICA
Alessandro Savoia per www. ilgiornaleoff.ilgiornale.it
L’allure di un divo d’altri tempi, la semplicità di un amico di famiglia. Christian De Sica torna dopo 13 anni a far coppia con Massimo Boldi con Amici come prima, di cui firma anche la regia.
De Sica, i suoi film hanno sempre fotografato il Paese…
Abbiamo raccontato la borghesia degli anni ’80 e ’90 molto meglio di tanti film autoriali che non hanno lasciato il segno. Una volta Beppe Cottafavi, editor di Mondadori, mi disse che se uno volesse raccontare l’Italia degli anni ’80 dovrebbe capire Vacanze di Natale, perché è uno specchio preciso della società.
Anche se non sempre hanno ricevuto recensioni lusinghiere…
I teorici del film storcono la bocca, a volte hanno anche a ragione, a volte per invidia. Perché l’Italia è un paese che non ti perdona il successo, difendono sempre dei film buoni o che non vede nessuno solo perché politicamente da una parte o indirizzati dal direttore del giornale. E’ un dato di fatto, è triste ma è così. Se Ladri di biciclette di mio padre non avesse vinto l’Oscar e se in Francia non avessero gridato al capolavoro, gli italiani lo avrebbero smontato.
Eppure il pubblico è sempre dalla sua parte, a parlare sono gli incassi…
Se gli incassi vanno bene ti dicono quanto sei bravo, che sei una cosa incredibile, uno di famiglia. Se non va bene ti dicono che sei vecchio. Come diceva Eduardo,”gli esami non finisco mai”
In Francia l’attore vecchio è idolatrato. In Italia sei ci si dimentica dei grandi. Poi a differenza loro siamo molto affettuosi, pieni di calore ma allo stesso tempo spietati come i bambini, buoni ma terrificanti. In questo paese chi paga le tasse sono i borghesi, i poveri no e nemmeno i ricchi, che diventano sempre più ricchi e questa è la tragedia. Io devo lavorare per campare. Sono fortunato, ma sono arrivato a pagare il 74% allo Stato. Speriamo che vada bene questo film altrimenti è come se non avessi fatto nulla. La gente però ride. Col Paese che va così, regalare anche un’ora e mezza di qualcosa di superficiale e leggera con un po’ di risate è qualcosa di magico, ti soddisfa molto di più.
folla in delirio per christian de sica
Tuttavia a far da padrone al box office sono sempre i prodotti di Hollywood
Il cinema italiano è stato un po’ massacrato. Noi facciamo film con due stuzzicadenti e un fil di ferro, per questo abbiamo speso 4 milioni, un miracolo. Loro spendono centinaia di milioni. Poi in questo periodo natalizio una volta c’eravamo solo noi, a volte Troisi. Ora la lotta è terribile, l’anno prossimo ci saranno Ficarra e Picone, io invece farò teatro, una commedia musicale.
Ad affiancarla in questa avventura tanti giovani, tra cui i suoi figli Brando e Maria Sole
Avevo proposto a Brando di fare la regia, ma ha rifiutato. Però mi ha aiutato, senza firmarsi; io mi sono occupato delle scenografie, dei costumi, delle location, degli attori e lui dei movimenti di macchina. Ha portato una troupe di giovani dal direttore della fotografia Arnone al montatore Galli.
C’era anche Maria sole come aiuto ai costumi, ora è in giro per una serie Nexflix . Questa è stata la chiave di volta del film. Se noi sessantenni ci circondano di coetanei si comincia a parlare del passato e invece bisogna confrontarsi con i più giovani: l’errore che hanno commesso tanti colleghi più illustri di me che hanno deciso di chiudersi nei salotti di casa, senza più scendere in tram o prendere la moto, parlavano sempre delle stesse cose, così si invecchia. Per raccontare il presente bisogna stare per strada. L’amore e l’affetto che ricevo dai ragazzi è una cosa unica, per me. Una grande soddisfazione.
Tornando indietro avrebbe mai fatto una carriera da attore drammatico?
No, la mia fortuna è stata questa, se da giovane avessi deciso di pormi come obiettivo di fare Ladri di bicicletteavrei fallito. A me piaceva molto il varietè. Feci lo chansonnier in Bambole, non c’è una lira con la regia di Antonello Falqui. Così ho cominciato, insieme alle feste di piazza al Lupo di Rimini, il Rangio Fellone di Ischia. Il mio mondo è quello lì, poi è venuto fuori il cinema, ho scelto il cinema popolare perché il cinema popolare ha scelto me. Se avessi fatto l’autore sarei stato un fallito.
vittorio de sica sophia loren marcello mastroianni
Quando però si è cimentato ha ottenuto tanti riconoscimenti
Quando ho fatto film drammatici, pochi, mi hanno dato molti premi con Il figlio più piccolo.. Quando faccio questi film mi snobbano. Il cinema popolare non è fatto dagli intellettuali, è fatto da Franco e Ciccio, da Totò e Peppino, dei geni a cui non mi paragono minimamente. E pensare che prima fare un film con Totò era una vergogna. Oppure Sordi nello Sceicco Bianco di Fellini non veniva nemmeno messo nel manifesto…
3. DE SICA
Estratti dell’intervista di Katia Ippaso per Il Messaggero
CANI E SERPENTI
«Noi amiamo tutti gli animali. Abbiamo avuto criceti e persino un serpente. Mia madre in particolare salva i cani dall'abbandono» dice Brando, 35 anni, un carattere estroverso, affettuoso. «Tradizionalmente, passiamo il Natale nella nostra casa in Toscana. È la prima volta che lo trascorriamo a Roma, ma qui sull'Appia Antica è come stare in Umbria. Abbiamo dovuto lasciare il nostro storico appartamento all'Aventino perché con dieci cani era diventato impossibile viverci. E poi volevo allontanarmi dal centro. Amo moltissimo Roma ma somiglia sempre di più a Baghdad», racconta Christian, 67 anni, una natura placida e intuitiva.
IL PROGETTO
de sica asuncion vacanze di natale
Anche Christian ha un sogno ancora inespresso: raccontare la Schindler's list di suo padre Vittorio De Sica. «Nel 42, aspettando che l'Italia fosse liberata dai nazisti, mio padre e mia madre (Maria Mercader) si chiusero nella Basilica di San Paolo per girare La porta del cielo, un film sul miracolo di Loreto. In quella circostanza, papà, volontariamente o no, salvò 200 ebrei. È una storia che non conosce nessuno. La sceneggiatura l'ho già scritta diversi anni fa con Graziano Diana. Adesso sono troppo vecchio per interpretare mio padre quarantenne, ma posso fare la regia».
CHRISTIAN DE SICA SUI CINEPANETTONI massimo boldi christian de sica lunetta savino CHRISTIAN DE SICA greggio boldi de sica calà cristian de sica e enrico vanzina DE SICA BRIGNANO de sica spqr MAZZAMAURO DE SICA ANNA MAZZAMAURO DE SICA BRIGNANO RENATO POZZETTO E CHRISTIAN DE SICA de sica verdone de sica de sica ghini EZIO GREGGIO - JERRY CALA - MASSIMO BOLDI - CHRISTIAN DE SICA DE SICA DE SICA CHRISTIAN DE SICA VACANZE DI NATALE 1983 christian de sica DE SICA nathalie caldonazzo christian de sica brando de sica, andrea de sica fausto brizzi christian de sica LA FAMIGLIA DI VITTORIO DE SICA christian de sica silvia verdone de sica boldi de sica compagni di scuola de sica bernabucci de sica de sica de sica boldi de sica christian de sica christian de sica (2) christian de sica (1) agostina belli christian de sica silvia verdone christian de sica agostina belli con christian de sica in conviene far bene l'amore AMICI COME PRIMA - BOLDI E DE SICA massimo boldi christian de sica e il figlio brando