1. SELVAGGIA LUCARELLI INFIOCINA I COMMENTI POST-STRAGE DEI SOLITI SOCIAL-MINCHIONI
2. “C’ERANO QUELLI CHE PENSAVANO CHE ‘LA RABBIA E L’ORGOGLIO’ FOSSE UNA FICTION CON GARKO E ORA CITANO LA FALLACI COME SE AVESSERO I POST-IT CON LE SUE FRASI SUL FRIGO”
3. “CI SONO QUELLI CHE CAMBIANO LA FOTO PROFILO A SECONDA DEL CASO DEL MOMENTO. C’È IL SALVINIANO CHE SCRIVE ‘BOMBARDIAMOLI, VANNO RASI AL SUOLO, AMMAZZIAMOLI TUTTI’”
4. “QUELLI CHE PER SENTIRSI PROTAGONISTI DELLA CRONACA, AZZARDANO L’ANEDDOTICA PIÙ IMPROBABILE. CHE SO ‘UNA CUGINA DI MIA ZIA FA LE PULIZIE IN UNO STABILE DELLA NONNA DELLA CASSIERA DEL BATACLAN’. E POI QUELLI CHE C’È SEMPRE UN MORTO PIÙ MORTO DEGLI ALTRI. AH, CERTO, I MORTI PARIGINI. E I BAMBINI SIRIANI? E I PALESTINESI? E I CURDI?" 

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Selvaggia Lucarelli per il “Fatto Quotidiano”

selvaggia lucarelli 5 selvaggia lucarelli 5

 

Se esiste qualcosa di più becero e spaventoso di un attacco terroristico, è forse la reazione dei social network a un attacco terroristico. Per carità, qua e là si trovano anche delle belle riflessioni e condivisioni di articoli lucidi e ragionati, ma in linea di massima, dopo i fatti di Parigi, ho letto ed esaminato la mia home page di Facebook e mi sono chiesta se non sia il caso di vietare il pensiero libero come il fumo nei locali e i retweet  alle cazzate di Gasparri.

 

vittime del ristorante la bell equipe vittime del ristorante la bell equipe

Non dico sempre, ma almeno nei primi due giorni dopo eventi particolarmente tragici, giusto per non permettere alla stupidità di cavalcare l’onda emotiva e correre al galoppo nelle praterie del populismo. A grandi linee, dopo le stragi a Parigi, i commentatori-tipo sui social sono i seguenti.

 

Quelli che fino a tre giorni fa pensavano che La rabbia e l’orgoglio fosse la nuova fiction con Garko e la Arcuri e ora citano la Fallaci come se avessero i post-it con le sue frasi sul frigorifero. Quelli che se gli dici che la Fallaci aveva sancito “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”, postano la frase in bacheca e commentano “La Fallaci l’aveva detto che saremmo diventati tutti foglie d’autunno”.

 

vigili del fuoco aiutano un ferito del bataclan vigili del fuoco aiutano un ferito del bataclan

Quelli che, se gli mandi un testo tratto dalle migliori hit di Ambra Angiolini e gli dici che è della Fallaci, postano sulla bacheca “T’appartengo e io ci tengo e se prometto poi mantengo”, commentando “Era brava questa Fallacci” (con due C). Quelli che la Fallaci aveva previsto tutto: l’Eurabia, gli attentati, Parigi, l’Isis, Barbara D’Urso, il caschetto della Satta e la spaccata di Lisa Fusco. Quelli che, come frase a effetto sotto la loro biografia sui social in questi giorni, inseriscono una massima di Oriana e tolgono provvisoriamente la loro massima di vita che riassume con efficacia la loro riflessione sociopolitica costante e argomentata, e cioè “Escile”.

 

una vittima del bataclan una vittima del bataclan

2) Quelli che si improvvisano moralizzatori delle bacheche altrui e vigilano sulla sensibilità comune col piglio della madre badessa in un collegio femminile irlandese. Tanto per capirci: tu posti la foto del tuo gatto che si fa le unghie sul tiragraffi e il tuo collega d’ufficio commenta indignato: “Ma ti sembra il caso di postare questa roba con quello che succede nel mondo?”. Tu replichi timidamente che il tuo gatto non si sente né Charlie né Paris, ma continua ostinatamente a sentirsi un gatto, allora lui insiste: “Si tratta di avere un po’ di sensibilità!”. Poi esce dall’ufficio e va a prostitute come sempre.

 

BULLISMO INTERNET article FF B DC x BULLISMO INTERNET article FF B DC x

3) Quelli che cambiano la foto profilo a seconda del caso del momento e che, in caso di sovrapposizione di avvenimenti, vanno in crisi: per cui, tanto per andare sul sicuro, come avatar in questi giorni hanno piazzato un fotomontaggio in cui Moira Orfei sventola la bandiera della Francia con su dipinta la faccia dei Marò e la scritta “Je suis Valentino Rossi”.

 

4) Il salviniano che “Bombardiamoli, vanno rasi al suolo, è guerra, ammazziamoli tutti, ci vorrebbe la bomba atomica, partiamo e annientiamoli!”, poi se gli entra un pipistrello in casa si infilano nell’armadio quattro stagioni e non ne escono fino a che la moglie non gli consegna il cadavere del volatile abbattuto a colpi di Mocio Vileda.

 

Oriana Fallaci Oriana Fallaci

5) Quelli che hanno la sindrome di Roberto Saviano e, per sentirsi protagonisti della cronaca, azzardano l’aneddotica più improbabile. Che so: “Conosco il teatro dove è accaduto il massacro, una cugina di mia zia fa le pulizie in uno stabile di proprietà della nonna della cassiera del Bataclan che vive a Dubai e una volta sono andata a trovarla negli Emirati per Pasqua, tra quei morti ci sarei potuto essere anch’io”. Tu gli dici: ma se sei andato a Dubai! E loro: eh, e se l’aereo faceva uno scalo d’emergenza a Parigi?

 

6) Quelli che credono a qualsiasi cosa vedano sulle bacheche altrui e postano la qualunque senza alcuna verifica: dal selfie del kamikaze con la barba che poi in realtà è la foto profilo Instagram di un hipster di Dresda, alle bombe francesi con la scritta “From Paris with love” che alla fine erano più finte degli allenamenti di Balotelli.

 

la vignetta di bob per il telegraph la vignetta di bob per il telegraph

7) Quelli che c’è sempre un morto più morto degli altri. Ah, certo, i morti parigini. E i bambini siriani? E i palestinesi? E i curdi? E i ceceni? E i nigeriani? A quel punto tu cerchi di fargli gentilmente capire che non è mica una gara, allora replicano qualcosa di generico sulla necessità di una pace mondiale e poi ti mandano pacificamente a fanculo.

 

 

 

damien per le figaro damien per le figaro la bandiera francese di carlos latuff la bandiera francese di carlos latuff

 

 

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