Da “il Venerdì - la Repubblica”
Mi sono stupito del suo divertimento a vedere Sex Education. Ho dato uno sguardo e non saro un fan. Del resto devo confessarle che ho la convinzione che quelli che le scrivono non tutti sono sinceri, certe persone con problemi forse sono una maggioranza. Anche a me non sono mancati, anche se non sono di argomento sentimentale, pero penso che nella vita bisogna cercare di essere normali.
Enrico Lascar
Risposta di Natalia Aspesi
E lei ha ragione, ma chi stabilisce cosa e la normalita? La natura, la politica, la religione, il maschio, la femmina, la storia, la scienza, o qualcos’altro? Io credo che Sex Education, racconti le paure degli adolescenti, la loro tempesta ormonale, con sincerita, intelligenza e simpatia. Ogni epoca l’ha affrontata a modo suo: ci sono stati tempi in cui si terrorizzavano i ragazzini dicendo che la masturbazione procurava la cecita, e tempi anche recenti in cui le donne non avevano idea di come era fatto il loro corpo ne sapevano di avere diritto al piacere.
Oggi forse si esagera, anche i ragazzini nei loro iPhone possono accedere alla pornografia. I genitori non sanno nulla dei figli adolescenti, e forse non vogliono neppure saperlo. Ecco questa serie informa gli adulti, senza spaventarli, su cosa sognano e cosa fanno i loro ragazzi. Ma ovviamente non e obbligatorio guardarla. Che mi arrivino lettere false sono sicura, ma io credo di individuarle e non le pubblico. Bisogna accettare il fatto che il mondo non e mai esattamente come lo immaginiamo e vogliamo.
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