LA VERSIONE DI MUGHINI - MILIONI DI TWEET CHE FUMANO COME LA CANNA DI UNA PISTOLA. DI TUTTI CONTRO TUTTI. MAI L’IDIOZIA HA AVUTO TALI E TANTE VETRINE. E’ IL WEB, BELLEZZA, DOVE CIASCUNO FA QUELLO CHE PUÒ. OSSIA IL SUO PEGGIO

Caro Dago, leggo sulle tue pagine di contese furibonde (con cazzotto accluso) che hanno a protagonisti personaggi di cui so poco, e me ne scuso. In questo caso due giornalisti, Franco Ziliani e Andrea Gori, l’uno avverso all’altro innanzi a un calice di champagne. Siccome è un mondo per me oscuro e misterioso, vado a sbirciare un po’ sul web e leggo di vere e proprie guerre mondiali scatenate da Ziliani con l’uno e l’altro dei suoi tweet…

Condividi questo articolo


MUGHINI MUGHINI

Giampiero Mughini per Dagospia

 

Caro Dago, leggo sulle tue pagine di contese furibonde (con cazzotto accluso) che hanno a protagonisti personaggi di cui so poco, e me ne scuso. In questo caso due giornalisti, Franco Ziliani e Andrea Gori, l’uno avverso all’altro innanzi a un calice di champagne. Siccome è un mondo per me oscuro e misterioso, vado a sbirciare un po’ sul web e leggo di vere e proprie guerre mondiali scatenate da Ziliani con l’uno e l’altro dei suoi tweet, e difatti quelle guerre mondiali sono cadute sotto la lente di ingrandimento di Peppino Cruciani e Selvaggia Lucarelli, due che se ne intendono.

FRANCO ZILIANI FRANCO ZILIANI

 

Tweet, cazzotti. Un po’ il web, un po’ i nervi di tutti che sono tesi, e c’era qualche giorno fa un tuo lettore che quasi si vantava di aver visto al ristorante la famiglia Verdini e di essergli andato contro a vociargli un “Famiglia Casamonica!” a modo di insulto il più bruciante.

 

Andrea Gori aggressione Andrea Gori aggressione

Guerre mondiali, tutti i giorni e tutte le ore, milioni di tweet che fumano come la canna di una pistola. Mai l’idiozia ha avuto tali e tante vetrine come al tempo del web. E la gente della vita quotidiana, in tutta la vita quotidiana, che si mette in sintonia con questi modelli e oggi camminare per strada è più pericoloso che percorrere una giungla infestata da cannibali.

 

L’altro giorno ero con la mia adorata Bibi (setter inglese) e passeggiavo su un marciapiede un po’ stretto. Ci si è parato innanzi un signore sui 60-65, l’aria qualunque, giacca e cravatta. Io e Bibi ci siamo fermati a cedere il passaggio, lui mi è passato davanti e ha mormorato un “Questo cazzo di cane!”, e questo riferito a una Bibi come al solito angelica. Mi sono voltato e gli sono andato indietro “Mi ripeta quello che ha detto!”. Nessuna risposta. Una seconda volta “Mi ripeta quello che ha detto!”. Niente, faceva finta di non sentire da quanto era terrorizzato. A questo punto mi sono messo e innanzi a lui e gli ho gridato “Pezzo di merda, ti prendo a calci in culo!”.

giampiero mughini con la moglie michela e bibi giampiero mughini con la moglie michela e bibi

 

Senza dire una parola, lui è scorso via, vile e miserevole. “Era uno che evidentemente ti aveva in antipatia”, mi hanno detto gli amici ai quali ho raccontato l’episodio. Se fosse capace di battere 140 caratteri chissà che scriverebbe di me. Una guerra mondiale.

Di tutti contro tutti, un tweet tira l’altro, una porcata tira l’altra.

 

Sono andato a vedere su Google il mio nome e cognome, cosa che non faccio mai. Panzane che non finivano più, falsità dalla a alla zeta. Il titolo di un giornale: “Mughini ha una pensione lorda di 170 mila euro e non si ritiene un privilegiato”. Pazzesco, la mia pensione Inpgi è di 72mila euro lordi, dopo 30 anni di lavoro dov’era alto lo stipendio e alti i contributi pagati fino all’ultimo centesimo.

MUGHINI MUGHINI

 

Un certo Enzo Costa, che non so chi sia e dove scriva, ritiene che io sia un uomo da studiare antropologicamente perché “sono passato” da Lotta continua ad Area Bianconera. Ripeto a questo analfabeta quello che ho scritto cento volte: io non ho mai fatto parte di Lotta continua, non ho mai sfiorato un loro corteo o una loro redazione, leggevo solo di tanto in tanto il loro giornale al quale ho offerto la mia firma di direttore responsabile.

 

william styron william styron

26 processi, 3 condanne, penali pagate di tasca mia, avvocati che mi scrivevano furenti perché avevano chiesto alla redazione di LC qualche elemento con cui costruire la mia difesa e non avevano avuto neppure il bene di una telefonata. Roba vecchissima e di cui me ne strafotto, ma non voglio che il primo imbecille mi tiri dei calci negli stinchi pur di darmi addosso a come viene viene. E’ il web, bellezza, dove ciascuno fa quello che può. Ossia il suo peggio.

 

ROMAIN GARY JEAN SEBERG ROMAIN GARY JEAN SEBERG

A tutti noi capita di dire o scrivere delle stupidaggini. A me era capitato di scrivere una cosa sciocca e offensiva. Neppure il tempo di accorgermene, che già Dago l’aveva messa in pagina. L’indomani ho mandato a Dago una lettera in cui ritraevo la stupidissima espressione nei confronti di Tevez. E comunque padrone ciascuno di voi di utilizzare come vuole il suo tempo e le sue risorse espressive.

 

Me ne torno alla lettura di un vecchio libro dello scrittore americano William Styron, un libro dove racconta la depressione da cui era stato toccato e ferito. Racconta la volta che nella sua casa di campagna arrivarono lo scrittore francese Romain Gary e la sua ex moglie Jean Seberg.

ROMAIN GARY JEAN SEBERG 4 ROMAIN GARY JEAN SEBERG 4

 

Lei era non più la meraviglia bionda del film di Jean-Luc Godard, e bensì una maschera sfatta dagli anni e da altro. Un anno dopo si sarebbe riempita di pillole per poi andare a morire nella sua auto, dove la ritrovarono all’indomani. Qualche tempo dopo Romain Gary, medaglia al valore militare e due volte premio Goncourt, andò a pranzo col suo editore parigino. Chiacchierarono ed erano allegri. Finito il pranzo, Gary tornò alla sua casa parigina di rue du Bac e si sparò un colpo di revolver alla testa. Ma perché vi racconto queste cose?

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

FLASH! – NAPOLI HA IL CAMPO STRETTO: UN SONDAGGIO DEL PD, IN VISTA DELLE ELEZIONI IN PROGRAMMA IN CAMPANIA AD OTTOBRE 2025, DÀ IL PENTASTELLATO ROBERTO FICO PERDENTE CON UNO SCARTO DEL 15% - PER QUESTO IL PD INSISTE SUL SINDACO DI NAPOLI. MA GAETANO MANFREDI NON VUOLE CEDERE IL POSTO A FICO E CANDIDARSI PERCHÉ HA PAURA DI PERDERE. E PUNTA ALLA RICONFERMA NEL 2026 AL COMUNE - LA ‘’VARIABILE DE LUCA’’ ELLY SCHLEIN VUOLE RISOLVERLA DOPO IL VOTO IN LIGURIA, UMBRIA E EMILIA ROMAGNA…

IL COLMO PER UN FASCIO-MINISTRO DELLA CULTURA? COPIARE I DISCORSI DA UN COMUNISTA – NELL'ORMAI FAMOSO DISCORSO SUL "PENSIERO SOLARE", ALESSANDRO GIULI STAVA CITANDO UN PASSAGGIO DA “L'UOMO IN RIVOLTA” DI ALBERT CAMUS PRESO DA UN TESTO DI FRANCO CASSANO INTITOLATO “IL PENSIERO MERIDIANO” - CASSANO ERA UN COMUNISTA DURO E PURO AL QUALE GIULI SI ISPIRA “PER CERCARE DI OPPORSI ALL'INELUDIBILE CARICA OMOLOGATRICE DEL CAPITALISMO…” - VIDEO: LA DAGO-HIT CON IL TESTO DI GIULI

DAGOREPORT - FUORI I COLTELLI! IL CAOS SANGIULIANO-GIULI-SPANO HA FATTO IMPLODERE I FRATELLI D’ITALIA - TUTTE LE NOTIZIE, DA "REPORT" A "REPUBBLICA", DAL "DOMANI" A DAGOSPIA, ARRIVANO DA FDI - BASTA LEGGERE SU FB IL J’ACCUSE DELLA GIORNALISTA DEL “SECOLO D’ITALIA”, ANNALISA TERRANOVA, CHE SVELA LA FAIDA TRA I POST-FASCI ANTI “PEDERASTI” E CHI SOGNA UNA MODERNA DESTRA DI GOVERNO: “L'ATTEGGIAMENTO DI AVVERSIONE VERSO I GAY E IN GENERALE VERSO GLI LGBTQ+ È DISGUSTOSO E IMBARAZZANTE” – SE LA BASE DI FDI È DIVISA, AL VERTICE VA PURE PEGGIO: MANTOVANO E FAZZOLARI HANNO ERETTO UN MURO CONTRO LA SCELTA DELLA DUCETTA DI MANDARE AL MINISTERO DELLA CULTURA PRIMA "GENNY DELON" E POI IL GIULI-RIDENS, UN CAMALEONTE CAPACE DI TUTTO, ANCHE DI NOMINARE SUO CAPO DI GABINETTO FRANCESCO SPANO, OMOSESSUALE DICHIARATO, CONSIDERATO UN “INFILTRATO” DE’ SINISTRA (GIA' ALLA CORTE, COL "MARITO" AL SEGUITO, DELLA VELTRONIANA MELANDRI)

DAGOREPORT – BEPPE SALA, FUORI DAL SALOTTO DEL CENTRO STORICO PD, S'INCAZZA: IL SINDACO DI MILANO HA CAPITO CHE BETTINI E CONTE STANNO APPARECCHIANDO UN PAPOCCHIO, DI CUI MANFREDI, SINDACO DI NAPOLI, A CAPO DELL'ANCI È SOLO L’ANTIPASTO. POI SEGUIRA' MANFREDI CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA CON IL GRILLINO FICO SINDACO DI NAPOLI -  MA LOR SIGNORI NON HANNO FATTO I CONTI CON VINCENZO DE LUCA, FATTO FUORI DALLA COJONAGGINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN: DE LUCA SI PRESENTA CON LA SUA LISTA CIVICA: O VINCE O FA VINCERE LA DESTRA – LIGURIA, EMILIA-ROMAGNA, UMBRIA: SE PER LA MELONI FINISSE 3-0, LA SEGRETARIA ARCOBALENO POTRÀ REALIZZARE IL SUO SOGNO E LASCIARE LA POLITICA PER IL RAP CON J-AX...

FOTO FLASH - UNO DEI DUE E' DI TROPPO: NEL SERVIZIO DI "REPORT", GIRATO IL 10 OTTOBRE (GIORNO IN CUI GIULI E' ANDATO IN SENATO PER RISPONDERE A UN QUESTION TIME), ALLE SPALLE DEL MINISTRO SI VEDONO SIA FRANCESCO GILIOLI, ALLORA SUO CAPO DI GABINETTO, E FRANCESCO SPANO CHE PRENDERA' IL SUO POSTO - LA STRANEZZA? GILIOLI SI DIMETTERA', ACCUSATO DI "FATTI GRAVISSIMI", DUE GIORNI DOPO, IL 12 OTTOBRE. LE DOMANDE SORGONO SPONTANEE: CHE CI FACEVA SPANO AL SEGUITO DI GIULI? IL MINISTRO AVEVA GIA' SCOPERTO I "FATTI GRAVISSIMI" IMPUTATI A GILIOLI E PREPARAVA LA SUA USCITA? OPPURE SPANO ERA LI' IN NOME DELLA LORO AMICIZIA?