marco damilano ignazio la russa
Ignazio La russa, ospite di Myrta Merlino a L’aria che tira su La7, commentando l’esito del voto alle amministrative ha fatto l’esempio di Latina, dove il candidato del centrodestra Vincenzo Zaccheo era in netto vantaggio al primo turno (con il 48,3 contro il 35,6 del suo avversario) mentre al secondo turno ha avuto meno voti e ha perso la sfida con Damiano Coletta, riconfermato sindaco. E ha ottenuto una percentuale di voti di 3 punti inferiore al primo turno.
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Cos’è accaduto? Secondo La Russa gli elettori sono rimasti a casa, si sono sentiti estranei al teatrino messo in piedi dalla sinistra su fascismo e antifascismo. “Li avete disgustati – ha detto La Russa rivolto a Marco Damilano, direttore dell’Espresso presente in studio – e sono rimasti a casa. Bravissimi, avete vinto voi, ma ha perso anche la democrazia oltre al centrodestra”.
Proprio a Latina il tormentone dell’antifascismo aveva ripreso vigore e tono con il caso Durigon, costretto poi alle dimissioni. Per l’intera campagna elettorale è stato poi un crescendo, culminato nell’inchiesta di Fanpage contro Fratelli d’Italia e nell’assalto di un manipolo di Forza Nuova con altri esaltati alla sede della Cgil a Roma. L’Italia è ripiombata in un clima artificioso che ricordava quello delle contrapposizioni sanguinose degli anni Settanta. E il forte astensionismo, secondo la Russa, è anche figlio di quest’atmosfera creata ad arte contro la destra.
Lo stresso Zaccheo ha preso atto che il trend nazionale penalizzante per il centrodestra ha avuto i suoi effetti anche a Latina. In ogni caso, ha commentato, “accetto il risultato e farò la mia battaglia in consiglio comunale per cercare di mettere a posto questa città, che gli indicatori socio-economici relegano agli ultimi posti nelle classifiche“.
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