Giancarlo Dotto per Diva & Donna
Sale sul predellino e lo vedo sparire, lui e le sue Hogan, inghiottito dal gigantesco fuoristrada nero, come Pollicino nella bocca della mucca. Pupo, alias Enzo Ghinazzi, è inversamente proporzionale al nome, un piccoletto che pensa e vive esagerato.
Eccesso in formato tascabile e profumato Vetiver Guerlain. Cantante, autore, showman televisivo, giocatore e amatore compulsivo, azzardo e donne, massone, orafo e adesso anche gelataio, la sua ultima impresa nel centro di Ponticino, poche case dalle parti di Arezzo. Nasce il giorno delle Torri Gemelle, l’11 settembre, e già qui c’è tutto il destino smisurato.
Mi sequestra e mi libera sei ore dopo, alla fine di una magnifica imboscata, in un tripudio di cicale e frescura, nel bosco che ospita una prodigiosa caverna del suono, il “Garage Studio” dell’amico Fabrizio Vanni. Pupo in ginocchio da me che mi canta in anteprima assoluta i brani del nuovo album, come fosse all’Ariston di Sanremo, lo stesso ardore.
Un disco crepuscolare e pieno di grazia, moderno nel sound e basico nei temi, l’amore coniugato nelle sue versioni più estreme, inclusa la canzone dedicata a due donne, le sue. Un inedito nella storia della canzone planetaria.
Pupo è genialmente bipolare, incastrato nelle sue radici ma allo stesso tempo disperso nel mondo, nel lusso e nelle tentazioni, tra la sua casa di famiglia di Ponticino e lo stellatissimo residence romano. Virtuoso e vizioso, tradizionalista e scandaloso, lo stesso enigma chiamato Pupo. Che, al mistero dell’uno e trino, aggiunge quello dell’una e bina, due donne che più diverse non si può, e che insieme fanno l’unica donna da amare.
Tutta la verità. Chi è Pupo?
“Celebro a breve i sessant’anni e i quaranta di carriera, ma vado ancora a razzo, sono un tumulto d’idee. Farò una grande festa nel bosco con Don Backy, il mio mito, l’11settembre, qui a Ponticino”.
Ora ti metti a fare anche il gelataio.
“Si chiama “Gelato al cioccolato”, dalla canzone che ho scritto con Malgioglio. La risposta italiana all’Hard Rock Cafè. Ci sono tutti i cimeli della mia storia, inclusi gli undici dischi d’oro e la chitarra acustica degli inizi”.
A servire i gelati?
“Le mie figlie Ilaria, la più grande, un fenomeno, e Clara la più piccola. C’è un business pazzesco sui gelati. Ora voglio fare un franchising con i russi”.
Sei popolarissimo in Russia.
“Anche in Mongolia stravedono per me…Aspetta che ti regalo uno spinello”.
Ti sapevo vizioso, ma questa…
“Ma no, che hai capito? Lo “Spinello” è un liquore da un estratto d’arbusto dell’Appennino. Lo metti in freezer a tutta randa. Ghiacciato è una bomba. D’inverno lo bevi bollente con una scorza d’arancia e ti senti Gengis Kan”.
L’altezza vera di Pupo.
“Un metro e 65 per 60 chili. Un centimetro meno di Chiambretti. Porto le Hogan perché mi regalano tre centimetri”.
Un passato anche da albergatore.
pupo con le figlie clara e ilaria
“Una roba di lusso con le mattonelle di Laura Biagiotti. All’inizio del duemila se l’era preso la banca. Avevo 3 milioni e 200 mila euro di debito, tra gioco e investimenti sbagliati”.
Sei un pazzo.
“Sono un uomo brillante, ma mia madre dice che sono un coglione. Ho sempre guadagnato tanti soldi. Pensa che da sedici anni vivo a Roma fisso in una suite dell’Hotel Aldrovandi a seimila euro al mese”.
Megalomane?
pupo con la pittrice natalia tsarkova
“Una scelta di vita. Ho il culto della qualità. Non me la faccio mai mancare”.
E ora?
“L’ho ricomprato per ripicca, l’albergo. 400 mila euro cash, anche se non so che farmene…Ora ti porto nella casa di famiglia a conoscere mia moglie Anna e mia madre Irene, 83 anni. Erano anni che non facevo entrare nessuno. Sono geloso delle mie cose… Questa è la mi’ moglie”.
Buongiorno Anna. Pupo mi ha parlato molto di lei… Sei un collezionista d’arte moderna, vedo.
“Questo è un Rosai, quello Tozzi, là vedi uno Schifano e un Purificato. Quello è un Beppe Serafini. Già negli anni 80 mi piacevano Andy Warhol e Picasso, ma non potevo dirlo perché da Pupo non ero credibile…Ecco la mi’ mamma”.
Buongiorno mamma di Pupo…Che fa la tu’ mamma?
“Tutte le cazzate in televisione le guarda lei”.
PUPO E PAOLO BONOLIS A SCHERZI A PARTE
E Patricia, la francese, dov’è?
“Poi la sentiamo al telefono”.
Come l’hai conosciuta Patricia?
“L’ho rubata al mio tastierista di allora. Nell’89”.
Dimmi una cosa: tu sei tecnicamente bigamo?
“Per niente. La bigamia è illegale in Italia. E’ quando vivi sotto lo stesso tetto con due donne. Non è il mio caso”.
Bigamo no, ma circondato dalle donne.
“Una moglie, una compagna, una madre, tre figlie, c’è pure Valentina, e Viola, la nostra favorita, la nipotina di cinque anni”.
Vanno d’accordo madre e nuore?
“Anna è una donna semplice. Patricia, di classe. Diverse ma simili nella grande intelligenza. Mia madre è donna di larghe vedute. Mi ha massacrato solo quando giocavo. Odia il gioco”.
Ti raccontano pokerista notevole.
“Insuperabile. Li ho massacrati tutti, inclusi gli amici della Nazionale cantanti che si ostinavano a giocare con me. L’unico che mi poteva battere era Celentano”.
Perché?
“Pazzo al tavolo come nella vita. Ha una follia tutta da temere. Anche Morandi è un po’ così”.
Il bravo ragazzo di Monghidoro?
“Morandi non è solo quello. Ha una doppia personalità. Una punta di follia che gli esce fuori ogni tanto. Gli voglio bene”.
Anche perché ti ha prestato 200 milioni.
“Vero, ma glieli ho restituiti”.
GRANDE ACCOPPIATA PUPO E LITTLE TONY resize pupo presenta miss italia nel mondo
Una mano memorabile di poker?
“Celentano che rilancia un miliardo con Morandi. Gianni è uno che ti porta all’esasperazione quando giochi. Ti stuzzica, ti provoca…”.
E Morandi che fece?
“Non andò a vederlo. Era un bluff quello di Celentano.”
Come ti sei rovinato all’epoca?
“La mia follia è stata lo Chemin de fer. Lì mi sfidavo con Dio. E perdevo”.
Morandi non è riuscito a tenere due donne come te. Quasi nessuno ci riesce.
“Lui ha sofferto molto con Laura Efrikian. Lo faceva ingelosire molto”.
Tu sei geloso delle tue donne?
“Non accetterei mai che una di loro mi tradisse”.
E loro di te?
“Patricia è possessiva. La chiamano il “Rottweiler”. Anche Anna è gelosa, ma è più brava a nasconderlo”
Mai lasciato da una donna?
“Solo una che mi ha lasciato per un’altra donna. Un dolore enorme. Una deriva esistenziale. Oggi è una mia grandissima amica. Un’omosessuale dichiarata”.
La trascendenza secondo Pupo.
“Cerco un senso alla vita, come l’amico Vasco. Non l’ho ancora trovato”.
Il senso della vita è disperdersi nella vita.
“La mia fede è il gioco. Il poker andrebbe insegnato nelle scuole al posto della religione”.
PUPO CON SIGNORA - Copyright Pizzi
L’azzardo è il demonio.
“Io sono sempre stato un uomo libero anche quando Enzo Biagi scriveva che avevo la faccia da venditore di salsicce. Non me ne fregava nulla”.
Sei stato ricchissimo e poverissimo.
“La povertà non so nemmeno cos’è. Ero pieno di debiti, ma senza mai abbassare il tenore di vita. Mi bastava prendere la chitarra e andare in tre quarti di mondo. Ci mettevo niente ad alzare diecimila euro”.
Tre quarti di mondo, a parte?
Pupo con Mogicialie Pat - Copyright Pizzi
“L’Africa. Odio l’Africa, ma non sono razzista. Non mi piacciono gli insetti”.
Ora fai il predicatore contro il gioco.
“Per salvare i giocatori compulsivi dal vizio. Quelli che si rovinano con le slot machine. Le odio. Io sono stato l’ultimo romantico dei giocatori”.
Che sarebbe?
Clemente Mastella con Pupo - Copyright Pizzi
“Lo smoking impeccabile, la mia Jaguar e la gnocca che ti arriva da Cleveland. Quattro giorni al Cipriani a Venezia e vai, a tutta randa. La forma è tutto. Vuoi mettere la tristezza assoluta di quelli sudati e puzzolenti che entrano in una sala bingo?”.
Sessant’anni. Il tempo passa anche per Pupo.
“Ho un carattere forte, faccio un mestiere che ti mette in gioco ogni giorno come carne viva, ma non sono una persona serena. Ho bisogno ogni tanto di stare da solo”.
Mica facile con due donne.
“Mi sono costruito nel tempo una vita sopportabile fatta di rinunce”.
Rinunce?
“Giocare non è uno sfizio, ma una passione per me. E anche le donne. Da quando sto con Patricia va meglio. Prima, era una malattia”.
Sesso compulsivo?
“Negli anni ‘80 della megalomania pura, quando prendevo il Concorde da Parigi per vedere una donna a New York. Avevo raptus continui. Le prendevo nei camerini e nelle camere d’albergo. Come quel politico francese...”.
Strauss-Kahn…
“Essere piccoli non aiuta. Più raccolto sei, più sei soggetto a tempeste ormonali. Me l’ha confermato l’andrologo. Ho il testosterone a mille. Vedi anche Berlusconi”.
Adesso sei guarito?
“Sono più sereno. Meno frequenza, ma qualità alta”.
Te lo dici da solo?
“Supportato dal giudizio delle partner”.
Fai mai sesso con le tue due donne insieme?
“Usciamo qualche volta in tre, mai fatto sesso insieme”.
Niente perversioni alla corte di Pupo?
“Non con loro. Sono all’antica come padre ma, per il resto, molto aperto. Ho avuto anche tentazioni omosessuali”.
Praticate?
“Una volta, per errore. Con un travestito all’hotel Windsor di Milano, ma pensavo fosse una donna”.
E dopo averlo scoperto?
“Ero troppo eccitato. Non ce l’ho fatta a tornare indietro”.
Ti accusano di maschilismo.
“Il contrario. Ho una mission. Mai accaduto e mai accadrà che avrò un orgasmo prima della donna”.
Questo ti ha reso popolare nel mondo femminile?
“Il guaio è che per questo motivo non mi lascio mai andare completamente. Resto sempre un po’ freddo. Forse devo risalire al rapporto con mia madre”.
Il tuo ideale di donna?
“Mediterranea, anche alta. Io non ho complessi. Brigitte era alta un metro e ottanta”.
Ti piace formosa?
“No, androgina. Poche tette. E molto pelosa”
Prego?
“Non mi piacciono le donne depilate. Nemmeno sotto le ascelle. Il sesso da sudati è la cosa più bella. L’odore prima che arrivi all’afrore”.
Rinunce definitive le tue?
“E’ scattato un senso di responsabilità più forte della compulsione. Mi sono convinto che si tratta di una mia evoluzione”.
Resti un soggetto a rischio.
“Il mio rischio altissimo sono io. Me stesso”.
Hai cantato a Sanremo da Enzo Ghinazzi. Una preghiera a Dio.
“Morandi si era fissato. “Basta con questo cazzo di Pupo!”, mi diceva. C’era un tale feeling tra noi che, se ci fossimo piaciuti, saremmo finiti a letto insieme. Ci limitavamo a toccarci il pisello sotto la doccia”.
Ti ha convinto.
“Mi ha plagiato. Un martello. Pensare che ero già famoso nel mondo come Pupo.”.
Risultato?
“Mi buttarono fuori la prima serata. Con Morandi siamo stati due anni senza parlarci”.
L’hai avuto o no questo flirt con Barbara D’Urso?
“Una storia adolescenziale di pochi mesi. Lei mi ha querelato, ma ho vinto la causa. Scrissi anche una canzone all’epoca: “La storia di noi due”.
Perché nega?
“Evidentemente mi considera un cesso d’uomo, un incidente della sua vita. Con Vasco Rossi, invece, lo ammette d’esserci stata”.
Come hai fatto a far accettare a due donne l’inaccettabile?
“Non ho fatto niente. Mi è capitato. Ho cercato di conservare e non distruggere. E ho trovato due donne intelligenti”.
Litigate mai?
“Tantissimo. E’ un lavoro quotidiano stare insieme con due donne. Non soffro sensi di colpa. Sono un buddhista nato. Amo me stesso più di chiunque altro. So che facendo il mio bene faccio quello degli altri”.
Ti senti un sultano?
ADRIANO CELENTANO E GIANNI MORANDI IN ROCK ECONOMY jpeg
“Mi sento un uomo amato”.
Inventandoti di cantare con il principe hai quasi vinto Sanremo.
“Io sono un demonio della comunicazione. Avevamo vinto, ma c’è stata una manipolazione delle votazioni. La finanza sta ancora indagando”.
Il nuovo disco che uscirà nel 2016?
“Lo definirei un disco epico”.
Un tantino modesto.
“E’ il ritorno di Pupo con un album inedito dopo quindici anni. Lo presenterò anche a Mosca”.