YVES SAINT LAURENT, LA LUCE E IL BUIO DI UN GENIO PROUSTIANO - QUIRINO CONTI: “MAI UN GENIO DELLA MODA FU COSÌ INCARNATO IN UN’OPERA LETTERARIA. LA ‘’RECHERCHE’’ È IL NEVROTICO FONDALE DI TUTTA LA SUA VITA. FINO AL GENIALE PERVERTIMENTO DI AVER SCANDALOSAMENTE CONFUSO VITA E OPERA. E DUNQUE AVER ASSORBITO DAL SUO MARCEL PROUST OGNI PAGINA, OGNI CARATTERE, OGNI PIAGA PERSINO BIOGRAFICA" - VIDEO

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Quirino Conti per La Repubblica

Loulou de la Falaise, Yves Saint Laurent, Betty Catroux, 1978 Loulou de la Falaise, Yves Saint Laurent, Betty Catroux, 1978

 

Quirino Conti Quirino Conti

Mai un centauro della Moda fu così radicalmente incarnato come Yves Saint Laurent in un’opera letteraria. Fino al geniale pervertimento di aver scandalosamente confuso vita e opera. E dunque – come un mistico stigmatizzato – di aver assorbito dal suo Marcel Proust ogni pagina, ogni carattere, ogni piaga persino biografica.

 

Giovanissimo pied-noir, a Orano (la sua Cambrai), non perse tempo per stabilire con sua madre quel disastro di passioni che è il nevrotico fondale di tutta la Recherche. Anomalo e cangiante come ogni énervé – altro carattere del romanzo –, si era nutrito del gineceo di casa, le due sorelle, come di una camera di compensazione per la brutalità del reale: comunque esotica e odorosa di morbosità com’era.

 

Yves Saint Laurent per il primo profumo maschile, 1971 (ph. Jeanloup Sieff) Yves Saint Laurent per il primo profumo maschile, 1971 (ph. Jeanloup Sieff)

Quando come un regale Narciso biondo veniva catturato dagli sguardi segreti e rapaci che suscitava al suo passaggio. Altro che bamboline di carta da vestire – come si favoleggia! Quel genere di talento non nasce che negli anfratti bui di una coscienza insanamente emotiva. Proprio come il suo doppio, Marcel. E proprio come Marcel anche lui, arrivato a Parigi, vestirà per sempre da noiosissimo funzionario ministeriale riservando al buio e alla notte – sui passi del suo idolo – un altro corpo, sofferente e voracissimo. Irrefrenabilmente.

Laetitia Casta in Yves Saint Laurent HC SS 1990 Laetitia Casta in Yves Saint Laurent HC SS 1990

 

Lo esporrà poi in un nudo alla Schiele per la pubblicità di un suo profumo, come l’altro esponeva il suo – per poi negarlo – nel racconto di desideri e appagamenti irriferibili. Anche Yves, poi, ebbe le sue Guermantes, con meno quarti di nobiltà ma altrettanto spettacolari: Betty Catroux e Loulou de la Falaise, alle quali tributò una dedizione assoluta. Alibi ed esche per le sue imprecisioni carnali.

 

Marina Schiano in Yves Saint Laurent HC FW 1970 (ph. Jeanloup Sieff) Marina Schiano in Yves Saint Laurent HC FW 1970 (ph. Jeanloup Sieff)

Tutto era precipitato fatalmente per una sciagurata chiamata alle armi, in piena gloria Dior. Con un ricovero in un ospedale militare che lo inizierà a tutto il peggio del suo malessere. Con dipendenze che non cessarono fino alla morte. Proprio come il suo alter ego, che coltivava le pagine del suo capolavoro tra i fumi di chissà cosa.

 

“Maroc!”, disegno di Yves Saint Laurent “Maroc!”, disegno di Yves Saint Laurent

Si fece persino una casa, Château Gabriel, interamente dedicata a quelle pagine. Prese a disegnare come Cocteau, e come il poeta veggente con tratti ossessivi e osceni. Perché la sua stessa vita si era impudicamente trasformata in quel desiderio. In realtà, avrebbe voluto essere risucchiato dai suoi giovani aguzzini; quelli che ormai lo abbordavano di notte come di giorno.

 

karl lagerfeld e yves saint laurent al matrimonio di paloma picasso karl lagerfeld e yves saint laurent al matrimonio di paloma picasso

Solo, un Tantalo al suo tormento. Come un barone Charlus in catene. Esserne ingoiato, in quel desiderio di dissoluzione che neppure le droghe avrebbero spento. Prese così a ciondolare, il genio dello Stile, impreciso e dolente tra il buio e la luce. Solo sulla pedana per l’applauso ormai appena consapevole. Per il resto, assente e lontano tra modelle sempre più angelicate in trionfi di rose e gigli. Imprigionato poco a poco in un ideale borghese da Madame Pompidou. Neppure insolente, solo altero.

yves saint laurent karl lagerfeld yves saint laurent karl lagerfeld

 

Dopo dieci anni con lui, un assistente decise di trasferirsi in Italia. Chiese di poter salutare il Maestro, e gli fu concesso. Quando fu al suo cospetto si trovò addosso uno sguardo interrogativo e quasi irridente. “Lei è stato da noi?” chiese il Semidio. E dopo una risposta dettagliatamente affermativa concluse crudele, com’era Marcel alla vigilia del suo congedo dalla vita: “Non me ne sono accorto”.

YVES SAINT LAURENT CON LA MADRE LUCIENNE YVES SAINT LAURENT CON LA MADRE LUCIENNE lucchini con yves saint laurent lucchini con yves saint laurent

 

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